
Internet è diventato parte integrante delle nostre vite: cerchiamo informazioni, guardiamo video, mandiamo e-mail, tutto con pochi clic.
Ma ci siamo mai chiesti quale sia l'impatto di queste azioni sull'ambiente? Ogni ricerca su Google, ogni mail inviata o ogni video in streaming ha un costo nascosto per il pianeta.
L'inquinamento digitale, sebbene invisibile, è un problema reale, che cresce man mano che aumentiamo il nostro utilizzo della rete.
In questo articolo, prendiamo in esame una recente infografica pubblicata da Legambiente in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Andiamo a scoprire quanto effettivamente “pesano” le nostre azioni online quotidiane.
Indice
Una e-mail può equivalere a lasciare accesa una lampadina per 25 minuti
Ebbene sì, una e-mail da 1 megabyte durante il suo ciclo di vita emette circa 20 grammi di CO2, l'equivalente di una lampada da 60W accesa per 25 minuti.
Basta moltiplicare questo per le migliaia di mail che inviamo ogni anno, e l'impatto si fa più che significativo. Pensate che 20 e-mail al giorno, inviate da una singola persona nell'arco di un anno, producono le stesse emissioni di CO2 di un'auto che percorre 1000 chilometri.
E se questo non bastasse, l’infografica presenta un’ulteriore parallelismo: in un'ora vengono inviati oltre 12 miliardi di e-mail, che rappresentano un consumo equivalente a 4000 tonnellate di petrolio.
Il costo delle ricerche su Google
Un’azione banale come una ricerca su Google contribuisce all'emissione di CO2? La risposta naturalmente è sì.
Google elabora circa 3,5 miliardi di ricerche al giorno, rappresentando circa il 40% dell'impronta di carbonio di tutto Internet. Una singola ricerca su Google può produrre da 0,2 a 7 grammi di CO2, a seconda della complessità della ricerca e dell'infrastruttura coinvolta.
L'infrastruttura fisica che sorregge Internet
Contrariamente a quanto si possa pensare, Internet non è affatto una realtà "smaterializzata".
Dietro ogni ricerca o messaggio c'è una vasta rete di cavi, data center e server, che richiede enormi quantità di energia per funzionare e per essere raffreddata. Infatti, i data center che supportano Internet devono essere costantemente raffreddati per garantire il loro funzionamento.
Il processo richiede così tanta energia che l'inquinamento di Internet può superare quello prodotto dai viaggi aerei.
L'inquinamento digitale "dormiente"
Una delle principali forme di inquinamento digitale è infatti il cosiddetto inquinamento dormiente.
Questo è dovuto per esempio all'archiviazione delle e-mail nei server, che rimangono attive e richiedono energia anche se non vengono più consultate.
Immaginate: tutte le e-mail che non cancelliamo, anche quelle inutili, vengono archiviate in data center che devono essere raffreddati e alimentati 24 ore su 24. Questo "peso" invisibile trasforma l'equivalente di cinque centrali nucleari nel mondo per mantenere in vita l'infrastruttura.
Senza contare che il volume dei dati memorizzati raddoppierebbe ogni due anni…
Lo "streaming video": il grande colpevole
Il traffico video rappresenta circa l'80% di tutti i dati trasferiti online.
Lo streaming, in particolare, è una delle attività più “energivore”. Ogni giorno, milioni di persone guardano video su piattaforme come YouTube, contribuendo a una quantità enorme di emissioni.
Per avere un'idea, nel 2018 il traffico video online è stato responsabile di oltre 300 milioni di tonnellate di CO2, un valore comparabile alle emissioni annuali di un paese delle dimensioni della Spagna.
Cosa possiamo fare per ridurre il nostro impatto digitale?
Fortunatamente, spiega l’infografica, ci sono piccoli gesti che possiamo compiere per ridurre l'impatto ambientale delle nostre attività online. Ecco alcuni suggerimenti:
-
Comprimi le dimensioni dei documenti che invii per e-mail per ridurre il peso del messaggio.
-
Utilizza i collegamenti ipertestuali invece degli allegati per evitare di appesantire il messaggio.
-
Evita le firme digitali pesanti, in particolare le immagini, per ridurre il consumo energetico.
-
Non inviare e-mail di catena, petizioni, immagini divertenti o messaggi non necessari.
-
Elimina regolarmente le e-mail trattate e svuota il cestino della posta.
-
Annulla l'iscrizione alle newsletter che non leggi, per ridurre il numero di e-mail ricevute.
-
Limita l'uso del "rispondi a tutti" e riduci il numero di destinatari delle tue e-mail.
-
Parla di persona quando possibile, invece di inviare un'e-mail.
-
Inserisci direttamente l'URL di un sito web invece di cercarlo tramite un motore di ricerca.
-
Riduci il numero di pagine visualizzate utilizzando parole chiave più precise.
-
Aggiungi ai preferiti i siti web che visiti regolarmente per evitare ricerche inutili.
-
Usa regolarmente la funzione di ottimizzazione del tuo smartphone per arrestare le app in background.
-
Disattiva la riproduzione automatica dei video sui social network e sui siti web.
-
Pulisci il cloud: elimina i file che non usi più e mantieni solo ciò che è necessario.
-
Archivia i tuoi file sul disco rigido locale invece di utilizzare il cloud per tutto.
-
Utilizza fornitori di cloud ecologici, che utilizzano fonti di energia rinnovabile.
-
Spegni il computer e scollega i caricabatterie quando non li usi per risparmiare energia.
-
Imposta la modalità di sospensione sui dispositivi dopo un certo numero di minuti di inattività.
-
Conserva il tuo laptop e le apparecchiature digitali per periodi più lunghi, evitando di cambiarli spesso.
Ogni piccola azione conta. Se milioni di persone iniziassero a cambiare il proprio modo di utilizzare Internet, potremmo davvero fare la differenza per il nostro pianeta. L'inquinamento digitale è invisibile, ma non per questo meno reale.