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Qual è la vera storia di Babbo Natale?Babbo Natale è, senza ombra di dubbio, uno dei personaggi immaginari più riusciti di sempre. Eppure, dietro al simpatico omone in rosso si nasconde una persona esistita per davvero: San Nicola di Myra.

Stando alle leggende sul suo conto, San Nicola donò una dote a tre fanciulle povere e salvò tre ragazzini dalle grinfie di un macellaio.

Ecco da dove viene la sua fama di benefattore e protettore dei bambini. Ma a collaudare la simpatica figura oversize furono soprattutto scrittori, disegnatori e pubblicitari. Ecco a voi la vera storia di Babbo Natale.

Babbo Natale esiste o non esiste? Chi era San Nicola

La risposta suonerebbe più o meno così: non esiste, ma è esistito. Dietro alla figura mitologica si cela infatti una persona in carne e ossa, ovvero San Nicola.

San Nicola, nato a Patara nel 270, si spense tra il 345 e il 352. In vita, rivestì il ruolo di vescovo di Myra, situata in Licia, corrispondente all’odierna Turchia. La sua figura, pur avvolta dal mistero, è attestata da alcune fonti, tra cui la lista dei partecipanti al Concilio di Nicea del 325.

La mancanza di dettagli certi sulla sua vita ha permesso ai biografi di concedersi alcune licenze creative, amalgamando episodi fantastici e addirittura copiando brani dalle vite di altri santi. Nicola, figlio unico di genitori agiati, secondo le narrazioni, manifestò fin dalla più tenera età segni di una condotta votata alla santità: stando ai racconti, nel rispetto delle prescrizioni di astinenza, il mercoledì e il venerdì si concedeva solo una poppata al giorno! Tuttavia, è dopo la sua morte che iniziarono a circolare varie leggende su di lui. Si racconta che dalle sue reliquie, originariamente custodite a Myra fino all’XI secolo e successivamente portate a Bari, sgorgasse un olio profumato dotato di poteri miracolosi.

Tra le storie che contribuirono ad amplificare il suo mito nel mondo, due sono quelle che spiccano su tutte. La prima, diffusa nell’XI-XII secolo, lo ritrae come protagonista di un gesto di grande carità: si narra che, venuto a conoscenza delle difficoltà di un ricco uomo decaduto, ormai intenzionato a far prostituire le sue tre figlie, Nicola donò per tre notti dei sacchi d’oro alla famiglia, sventando il triste destino che sembrava inevitabile. Questa leggenda conferì a San Nicola la reputazione di benefattore e dispensatore di doni, da cui i regali di Natale. La seconda storia, più cruda, contribuì a consolidare il suo iconico rapporto con i più piccoli. Tenetevi forte: si narra che San Nicola resuscitò tre bambini uccisi da un macellaio e destinati alla vendita di carne sotto sale.

Babbo Natale: storia di un’immagine

La figura di Babbo Natale che tutti noi conosciamo trova la sua origine in America. Prima si passa per la penna di Washington Irving. In una serie di racconti popolari, Irving narra di una statua su una nave olandese che, animandosi di vita propria, arriva nel porto di New York e distribuisce doni ai bambini della città lanciandoli nei camini. Tuttavia, il Santa Claus che ha messo radici nell’immaginario collettivo è da attribuire a un altro autore, Clement Clark Moore, e alla sua filastrocca su San Nicola in cui si descrive l’omone vestito con i suoi panni caratteristici, accompagnato dall’immancabile sacco di regali.

La filastrocca si diffuse in diversi Stati americani e giunse all’attenzione di Archie Lee, un pragmatico pubblicitario della Coca Cola dal 1919. In quel periodo, la bevanda del farmacista John Pemberton era diventata così popolare da resistere addirittura alla Grande Depressione. Tuttavia, ciò che minacciava la reputazione della bevanda era il gruppo del Dipartimento di Chimica degli Stati Uniti, che la riteneva nociva per i bambini, nonostante fosse ampiamente dimostrato che si trattasse di acqua zuccherata. In un processo storico, la Coca Cola riuscì a scagionarsi dai sospetti di pericolosità, ma fu vietato all'azienda di pubblicizzare la bevanda a fianco dei bambini, causando un danno d'immagine importante, dato che il target principale erano proprio i più piccoli.

Archie Lee, allora, incaricò il disegnatore Haddon Sundblom di creare manifesti della Coca-Cola in cui comparissero i bambini e la bevanda, ma in modo per così dire “collaterale”. Santa Claus, il personaggio che secondo la popolare filastrocca dona regali ai bambini, si rivelò essere il mediatore perfetto. Così, grazie a un astuto stratagemma di marketing e a una dose geniale di inventiva, Santa Claus ha trovato un modo per rimanere in vita fino ai giorni nostri.

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