
Dalle risposte più assurde in storia e geografia alle traduzioni improbabili dal latino, gli studenti riescono sempre a sorprendere i loro professori. E quando l'errore diventa comico, i docenti non resistono alla tentazione di condividerlo sui social, regalando perle di umorismo involontario.
Ecco alcuni degli strafalcioni più memorabili.
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I Galli? Nei pollai
La storia e la geografia, in particolare, sembrano essere materie davvero insidiose per alcuni studenti.
Infatti, un professore ha raccontato su X di aver chiesto dove vivessero gli antichi Galli e di essersi sentito rispondere con sicurezza: "Negli antichi pollai".Non meno fantasiosa l'idea di chi ha collocato il Partenone nel British Museum o di chi ha affermato che il Colosseo si trovi a Pozzuoli.
Ma il premio per la risposta più surreale spetta senza dubbio all’alunno che ha posizionato "Il bacio" di Hayez nella paninoteca di Brera, confondendo l’arte con la gastronomia.
Dal latino alla storia: riscritture improbabili
Anche le versioni di latino mettono a dura prova la creatività degli studenti. Un insegnante ha ricordato una traduzione epica in cui la frase "Homo quidam dum per forum transit puerum qui magna cum desperatione" è diventata: "Un uomo che passava da un buco vede un bambino mangiare con disperazione".
Tra le perle raccolte da 'Orizzontescuola' spiccano tante altre affermazioni, naturalmente ai limiti dell'assurdo, come: "L’acqua si spegne col fuoco", "Le montagne d’Italia sono le Alpi e i Pirenei", e la totale inversione storica secondo cui "Foscolo era arrabbiato perché avevano ceduto l’Austria a Venezia".
E come dimenticare la studentessa convinta che la battaglia di Canne si fosse svolta in Francia, protestando indignata: "Ma prooof noooo lo sanno tutti che si pronuncia Can e non è in Puglia!".
L’inglese secondo gli studenti: Shakespeare risponde "Yes I am"
Gli esami di Maturità, poi, regalano momenti di pura genialità. Un professore, tempo fa, propose agli studenti il celebre incipit del monologo di Amleto, "To be or not to be…". La risposta di uno di loro? "Yes I am".
E così, in un istante, la riflessione esistenziale di Shakespeare si trasformò in una semplice conferma di presenza.