
«L'unica cosa che mi interessava era salvare mio nipote», ha detto il nonno raccontando la sua avventura da Cosmorama, località a 500 chilometri da Sao Paulo. Mercoledì scorso il bambino, Matheus Pereira da Araujo, stava giocando con tre amichetti in un ruscello che scorre nella loro proprietà, quando è stato immobilizzato dall'anaconda. Richiamato dalle grida dei bambini, Pereira è sul greto del fiume e ha visto la scena «più tremenda» della sua vita.
Il serpente «era completamente avvolto intorno al suo corpo -ha raccontato il nonno- e Matheus gridava che stava per morire».
«Gli sono saltato addosso -ha poi raccontato nonno Pereira- e l'anaconda ha tentato si soffocarmi con la coda. L'ho ucciso a colpi di pietra e di coltello». Il bambino è stato portato in ospedale, con varie ferite in tutto il corpo, ma se la caverà.
«Si è svolto tutto velocemente -ha detto Matheus- Non ho avuto tempo di fare nulla. Mio nonno è stato un eroe, aveva tanta paura di morire». Non velenoso, l'anaconda stringe nelle sue spire la vittima che in genere muore per asfissia.
Secondo lo zoologo Luiz Vizotto, però, se non fosse intervenuto il nonno, il grande serpente avrebbe anche potuto divorare il bambino.
In Brasile di dice che ogni metro di anaconda abbia la forza di un uomo, quindi l'arzillo nonnetto è come se ne avesse stesi cinque...complimenti!