Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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ecco la nomofobia, la paura dei ragazzi di restare senza il loro smartphone

Tra le tante paure che dovrebbero affliggere i giovani di questa generazione, ce n’è una che li preoccupa in maniera particolare. Se già state pensando alla paura di non trovare lavoro, a quella di non riuscire a laurearsi in tempo o di non vedere il conseguimento dei loro obiettivi, siete completamente fuori strada.

La paura che incombe sulle teste dei ragazzi si chiama Nomofobia, il terrore di restare No mobile, disconnessi, senza smartphone.

MAI SENZA SMARTPHONE - Non abbandonano il loro smartphone per niente al mondo, controllano la sua schermata in maniera ossessiva per legger i commenti alle foto di Instagram, o le notifiche di Twitter e Facebook. Spesso, se lo portano persino in bagno per paura di perdersi qualche aggiornamento e vanno nel panico al solo pensiero di perdere l’oggetto della loro attenzione, di vederlo rovinato e di perdere i contatti col mondo social permessi proprio dall’uso costante dello smartphone. Questo il ritratto degli affetti da questa vera e propria patologia, per lo più ragazzi dai 18 ai 24 anni.

OPPA GANGNAM SMARTPHONE! - Sembrerebbe una di quelle nuove fobie contemporanee destinate a diventare obsolete con lo stesso tempo impiegato da un pc o, appunto, da uno smartphone. Eppure in alcune parti del mondo sta colpendo milioni di persone che non riescono più a fare altro, se non stare incollati allo schermo del loro cellulare di ultima generazione. Infatti, solo nella Corea del Sud, la patria del Gangnam Style, sono state colpite più di due milioni e mezzo di persone che non riescono ad allontanarsi dal loro smartphone per più di otto ore al giorno.

I SINTOMI - Vi state chiedendo se la vostra ossessione per l’aggiornamento social sul vostro cellulare possa sfociare in Nomofobia? La dottoressa Elizabeth Waterman può aiutarvi a capirlo: “I segnali sono chiari e ricordano molto da vicino quelli delle dipendenze da sostanze: il nomofobico non posa mai lo smartphone, lo utilizza in ogni contesto senza preoccuparsi di dove sia, compreso il tempo che si impiega in bagno”. Intanto, iniziano a nascere le cliniche dove curare gli affetti da Nomofobia, il primo negli Stati Uniti, a Newport in California, il Morningside Recovery Center.

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Serena Rosticci