
Una nomina che segna un cambio di passo generazionale e culturale. A soli 23 anni, Bintou Mia Diop, livornese di origini senegalesi e consigliera comunale del Partito Democratico, è la nuova vicepresidente della Regione Toscana. “Mi tremano le mani. Porterò la Gen Z in ogni decisione”, ha scritto sui social subito dopo l’annuncio.
Il presidente, Eugenio Giani, presentando il nuovo assetto della Giunta, ha voluto rimarcare la scelta: “Non dite che non punto sui giovani”, ha detto.
Con Mia e Bernard Dika, nuovo sottosegretario di 27 anni, infatti, “la media è di 25 anni per una Toscana capace di parlare alle nuove generazioni, che sono il nostro presente e il nostro futuro”.
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Dalla Livorno multietnica alla vicepresidenza
Nata a Livorno nel 2002, Mia Diop ha frequentato il liceo classico, in una delle scuole storiche della città, ed è oggi studentessa universitaria. Il padre è una figura molto conosciuta nella comunità senegalese locale, punto di riferimento per l’integrazione e la partecipazione civica.
In Comune, Diop è stata vicepresidente della commissione urbanistica. Ma la sua storia politica comincia molto prima. A dieci anni, sul palco del Terminal Crociere di Livorno, durante un incontro pubblico con Pier Luigi Bersani, parlò per la prima volta di Ius Soli: “Dissi che volevo essere riconosciuta per ciò che ero. Non sapevo cosa sarebbe arrivato dopo, ma sapevo che le parole contano e che bisogna sostenerle in ogni passo del proprio percorso”, ricorda oggi, come riportato dal 'Corriere fiorentino'.
"L'impegno non è mai individuale"
“Sono emozionata, non lo nascondo”, ha scritto su Instagram dopo la nomina. “Il presidente Giani, che ringrazio, mi ha nominata vicepresidente della Regione Toscana. Quando mi è arrivata la sua proposta, la testa si è riempita di domande. E la risposta l’ho trovata dove tutto è iniziato: Livorno. Perché quello che sono viene da lì. Dalle scuole, dai circoli, dai tavoli in cui si discute per ore, dalla mia prima esperienza nelle istituzioni locali. Da una città che mi ha insegnato che l’impegno non è mai individuale”.
A lei dovrebbero andare anche le deleghe al lavoro e alle pari opportunità, due temi centrali per una generazione che, come ha sottolineato la stessa Mia, “vive tra affitti impossibili, lavori precari, genitori verso cui non si vuole pesare ma da cui non si riesce a staccarsi”.
Una “nuova italiana” per la Toscana
La sua storia, però, è anche quella di una nuova Italia, fatta di seconde generazioni che crescono, studiano e partecipano alla vita pubblica nei territori dove sono nate. Nel suo percorso, Diop porta con sé l’identità di chi appartiene a più mondi, senza dover scegliere tra di essi.
La sua nomina arriva dopo settimane di trattative all’interno della giunta regionale, in cui si parlava di un “rinnovamento radicale” e di un “messaggio forte”. E la giovane livornese incarna esattamente questo: una politica che vuole parlare la lingua delle nuove generazioni e dei diritti civili, restando salda nelle proprie radici toscane.