
Infatti, tutti conoscono almeno per sentito dire i nomi di Amanda Knox, Raffaele Sollecito, legati indissolubilmente a quello della povera Meredith Kercher, uccisa nel 2007 a Perugia.
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L'omicidio di Meredith Kercher rimane ancora un mistero
Nel 2007 Amanda Knox era una studentessa americana che si trovava a Perugia per uno scambio culturale universitario e condivideva la casa con la studentessa inglese Meredith Kercher. Quest’ultima venne uccisa nella notte del 1° novembre nell'abitazione del capoluogo umbro.A sedici anni dal ritrovamento del corpo senza vita di Meredith Kercher nell’appartamento in Via della Pergola, a Perugia, ufficialmente l’assassino della giovane studentessa inglese è stato trovato ma molte dinamiche rimangono oscure.
Amanda e Raffaele Sollecito, al tempo fidanzati, avvertirono la polizia la mattina del 2 novembre, intorno all’ora di pranzo, in quanto, come da loro affermato, dopo aver passato la notte a casa di lui, tornando all’alloggio delle studentesse, si erano resi conto che la porta era aperta. All'inizio pensarono ad un furto ma dopo poco scoprirono che in casa era avvenuto qualcosa di molto più grave, trovando Meredith senza vita nella sua camera.
Nei giorni successivi all’omicidio Amanda era visibilmente sotto shock e in preda alla confusione, come risulta anche dalle confessioni e congetture che riflettono il suo stato di incertezza. Tra queste vi è l’accusa di colpevolezza che lancia al suo datore di lavoro, Patrick Lumumba, che successivamente prova a ritrattare ma senza successo, e che le varrà la condanna a tre anni per calunnia proprio per averlo messo in mezzo senza alcun tipo di prova.
Il processo ha avuto un iter giudiziario particolarmente travagliato e per nulla lineare. Infatti gli inquirenti, dopo aver sentito Amanda e Raffaele, nel giro di pochi giorni dall’omicidio chiusero le indagini portando a processo i due fidanzati e Patrick Lumumba, accusato da Amanda, ma poi dimostratosi estraneo ai fatti.
E dunque, in primo grado, la coppia venne riconosciuta concorrente nell'omicidio, e condannata dalla Corte d'Assise di Perugia nel 2009. Tuttavia la sentenza è stata ribaltata pochi anni dopo, quando i presunti coautori del delitto sono stati infine assolti e scarcerati dalla Corte d'assise d'appello nel 2011 per non avere commesso il fatto. Questa decisione è arrivata in seguito all’analisi delle perizie, rivelatesi decisive, che escludevano la certezza della presenza sulla scena del crimine dei due imputati.
Tuttavia, due anni dopo la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura Generale di Perugia, il 26 marzo 2013 annullò la sentenza assolutoria d'appello e rinviò gli atti alla Corte d'Assise d'Appello di Firenze, facendo iniziare un nuovo iter giudiziario. Pochi mesi dopo, il 30 gennaio 2014, è dunque la Corte d'Assise d'Appello di Firenze a sancire nuovamente la colpevolezza degli imputati condannando Amanda Knox a 28 anni e 6 mesi di reclusione e il suo fidanzato, Raffaele Sollecito, a 25 anni.
Ma la sentenza del 2014 è stata nuovamente ribaltata l’anno successivo, il 27 marzo 2015, quando la quinta sezione penale della Corte di Cassazione annulla senza rinvio le condanne a Raffaele Sollecito e Amanda Knox, assolvendoli un’altra volta per non aver commesso il fatto e affermando la mancanza di prove certe e la presenza di numerosi errori nelle indagini, e ponendo così fine al caso giudiziario. Il giudice in questione sottolineò ripetutamente, come già avvenuto anni prima, l'assenza di tracce dei due imputati nella stanza dell'omicidio.
Chi ha ucciso Meredith? Il mistero di cui nessuno si è dichiarato colpevole
E dunque, per la giustizia, Amanda e Raffaele sono infine stati assolti in via definitiva da tutte le accuse nel caso dell’omicidio di Meredith. Ma, come riportato sopra, qualcuno è stato effettivamente condannato e riconosciuto come assassino: di chi si tratta?Ebbene, in seguito a una testimonianza di alcuni vicini che affermano di aver visto fuggire un uomo dal volto scuro, è stato identificato colui ufficialmente condannato per l’omicidio di Meredith: Rudy Guede. Il ragazzo ivoriano è stato dunque prima sospettato e poi arrestato, dopo l'individuazione di abbondanti tracce genetiche sulla scena del delitto. Le sentenze ricostruiscono dettagliatamente le modalità e le circostanze dell'omicidio, definito a movente "erotico sessuale violento", anche se Guede non si è mai dichiarato colpevole e tutt’oggi nega il suo coinvolgimento nell’uccisione della ragazza inglese, nonostante abbia più volte ammesso la sua presenza all’interno della casa dove è stata ritrovata Meredith la sera dell’assassinio.
Attualmente Rudy è libero per fine pena dal 20 novembre 2021, dopo aver scontato 16 anni di reclusione fra il carcere di Viterbo e l’affidamento ai servizi sociali, e ottenendo dal magistrato la liberazione anticipata.