Serena Rosticci
di Serena Rosticci
Immagine autore
2' di lettura 2' di lettura
chiude megavideo

A 24 ore dallo sciopero di Internet per protestare contro il Sopa, la legge antipirateria in discussione al Congresso, L’Fbi usa il pugno duro e chiude Megavideo e Megaupload. Il suo fondatore, Kim Schmitz, è stato arrestato in Nuova Zelanda e rischia 50 anni di detenzione.

L’accusa rivolta all’attività del sito è di aver fatto perdere circa 500 milioni di dollari ai detentori dei copyright.

NO ALLA PIRATERIA O ALLA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE? – Tutti, almeno una volta, abbiamo usato Megavideo per vedere un film o una serie tv in streaming. Ma ci siamo mai chiesti se questo fosse illegale? Il Sopa, la legge che si sta discutendo negli Stati Uniti, servirebbe proprio a limitare l’attività di pirateria di molti siti ma, a detta anche di Google e di Wikipedia, metterebbe a repentaglio la libertà di espressione sul web. Sulla stessa linea di pensiero sono anche i responsabili di Megaupload che, poco prima della chiusura del loro sito, avevano diffuso un comunicato stampa in cui etichettavano come ridicole le accuse che gli venivano rivolte: “la stragrande maggioranza del traffico generato dal sito è legale. Siamo qui per restare”.

LA RISPOSTA DI ANONYMOUS – Intanto, su Twitter la risposta degli hacker non tarda ad arrivare. Infatti, proprio in queste ore si sta avviando l’operazione #OpMegaUpload, attraverso la quale alcuni esponenti di Anonymous hanno reso irraggiungibili i siti del dipartimento di Giustizia statunitense, della casa discografica Universal, della Recording Industry Association e della Motion Picture Association of America.

PESCARE NEL WEB – Tenere d’occhio la rete è un po’ come pescare in mare aperto: un pesciolino lo prendi, ma migliaia restano liberi. Su Twitter, molte persone hanno già iniziato a linkare il nuovo indirizzo di Megavideo. Quindi, è davvero possibile controllare la rete?

E tu che ne pensi? Scrivilo in un commento!

Serena Rosticci