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mazzo di carte jolly smile

Può un gioco diventare uno strumento didattico? La risposta è "Sì", ed è quello che hanno sperimentato alcune classi di scuola primaria grazie a JollySmile, il gioco di carte che unisce divertimento e apprendimento in modo del tutto inedito.

Ideato da Pietro Ciancia, autore italiano specializzato proprio nei giochi di carte, JolySmile è basato su un'intuzione illuminata: fondere le meccaniche della classica scopa con quelle del paroliere. Il risultato è un intrattenimento che riesce a coinvolgere grandi e piccoli, stimolando la mente e favorendo l’interazione.

Le carte sono colorate e ricche di stimoli visivi. I più piccoli possono imparare numeri e lettere, riconoscere oggetti legati a vocali e consonanti, fare prime somme, comporre parole e scoprire i colori delle stagioni.

I più grandi, invece, si possono sfidare a colpi di strategia, cercando di fare le prese migliori, di sfruttare al massimo il jolly, restando vigili per non farsi soffiare punti preziosi dagli avversari. Un gioco, insomma, in cui la concentrazione è fondamentale e ogni mossa può cambiare l’esito della partita.

Indice

  1. Una sfida educativa a misura di bambino
  2. Dalla teoria alla pratica: JollySmile entra in classe
  3. Un successo che unisce apprendimento e socialità

Una sfida educativa a misura di bambino

A spiegare il valore pedagogico del gioco è Elena Cortinovis, pedagogista e divulgatrice: “Proporre attività sfidanti ai bambini è importante perché stimola la loro creatività e capacità di problem solving. Giochi come JollySmile aiutano i bambini a sviluppare l’autostima e la fiducia in sé stessi. Superare una sfida che inizialmente sembra difficile può far sentire orgogliosi delle proprie capacità e motivati.”

Cortinovis sottolinea anche l’importanza di non proteggere i bambini dalla frustrazione: “Spesso l’adulto, di fronte a un bambino che non accetta la sconfitta, tende a non riproporre l’attività. Invece va riproposta, e il bambino va incoraggiato con frasi come ‘sei pronto a vincere?’ o ‘sei pronto a perdere?’”.

Dalla teoria alla pratica: JollySmile entra in classe

Grazie alla sua struttura flessibile e ai contenuti educativi, JollySmile si presta perfettamente all’uso in contesti scolastici. Il gioco può essere utilizzato per insegnare a leggere, arricchire il vocabolario, stimolare l’analisi linguistica e matematica, tutto all’interno di una dinamica giocosa e coinvolgente.

E così è stato in alcune scuole primarie di Roma, dove il gioco è entrato ufficialmente tra le attività scolastiche. Alcune classi hanno addirittura organizzato un torneo interno, dedicando parte dell’orario scolastico a partite strutturate e guidate, con la supervisione dei docenti.

attività in una scuola di Roma

Un successo che unisce apprendimento e socialità

A testimoniare l’impatto positivo dell’iniziativa è una dirigente scolastica coinvolta nel progetto: “L’esperienza di implementazione e arricchimento dell’Offerta Formativa ha coinvolto alunni e docenti in uno spirito di gioco per apprendere in condivisione e nel pieno rispetto delle regole di convivenza civile. L’occasione ha favorito lo sviluppo del pensiero logico-matematico e linguistico, nonché la coesione tra i vari gruppi di bambini”.

Un piccolo mazzo di carte, dunque, si è trasformato in uno strumento capace di cambiare il modo di fare scuola, confermando che, a volte, le idee più creative possono avere il potere di rivoluzionare la didattica. 

attività scolastica

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