
COME E’ INIZIATA? - Dall’aprile di quest’anno hanno iniziato a verificarsi degli sporadici casi di questa malattia, denominata anche “febbre suina”, prima in Messico, poi in alcuni altri Stati americani e dunque anche in Europa. A parte il Messico, dove il virus sembra essere particolarmente violento, in genere i sintomi sono del tutto simili a quelli della tradizionale influenza che ogni anno colpisce le persone con l’arrivo della stagione invernale: febbre, difficoltà respiratorie, dolori articolari, spossatezza, vomito… E anche se si va a vedere il tasso di mortalità registrato per questo virus, si scopre che è addirittura – per il momento – più basso di quello causato dal “normale” virus dell’influenza invernale.
LA CURA ESISTE? - In genere si guarisce nell’arco di qualche giorno ed esistono, ad oggi, due farmaci antivirali che possono essere utilizzati, anche se questi devono essere somministrati con una certa moderazione per evitare il rischio di resistenze del virus a tali farmaci appunto.
Ma allora, perché l’A/H1N1 fa così tanta paura? Virologi e infettivologi stanno ancora studiando il virus e, come al solito, ciò che non si conosce fa sempre un po’ paura. Ancora, infatti, non si è in grado di dare certezze sulla possibilità che il virus possa mutare in futuro, ma al momento si è al lavoro per preparare il vaccino in grado di proteggerci dall’attacco di questo virus “sconosciuto” la cui somministrazione dovrebbe iniziare dal prossimo 15 novembre.

SCUOLE: TUTTO REGOLARE, SI PARTE A SETTEMBRE - Nel corso di questi mesi si è anche più volte parlato di ritardare l’apertura delle scuole per evitare il diffondersi del contagio. Ora, per tutti coloro che già avevano ben sperato ad un concretizzarsi di tale eventualità e si stavano organizzando per prolungare ancora un po’ le loro vacanze, bene, siamo qui ad informarvi che l’anno scolastico inizierà regolarmente secondo il calendario stabilito per ogni regione. Secondo il governo, infatti, la situazione "è sotto il pieno controllo delle autorità sanitarie" e, in base a quanto specificato da Maurizio De Martino, ordinario di pediatria a Firenze, la chiusura non avrebbe senso in quanto "l'influenza non si esaurirà in un mese. Che facciamo, teniamo a casa gli studenti per tutto l'anno scolastico?”
LA SOLITA IGIENE - Al momento quindi non rimane altro che fare un po’ di prevenzione: curare l’igiene personale (che va comunque fatto sempre e indipendentemente dai virus “strani”), coprire tosse e starnuti, se possibile, con un fazzoletto per evitare di spargere ovunque i vostri potenziali virus e, se anche si dovesse venire colpiti da sintomi influenzali, rivolgetevi subito al medico evitando di farvi prendere al panico, è molto più probabile che si tratti di un banale raffreddore dovuto all’aria condizionata troppo alta.