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I 5 consigli per imparare l'inglese all'estero articolo

Se stai cercando il metodo efficace per imparare l’inglese, questo è il modo corretto di farlo.

Sei atterrato in suol straniero, non hai padronanza della lingua ma vuoi saperla masticare nel minor tempo possibile.
Soprattutto se la tua permanenza in territorio estero è limitato. Prima di tutto munisciti di determinazione e poca timidezza: devi parlare il più possibile. Quindi, tenta di limitare le tue barriere interpersonali e lanciati nel mondo. Se non sai da dove cominciare... eccoti 5 consigli 5!

Divertimento

Divertirsi è sicuramente la base di un buon metodo di apprendimento in qualunque ambito, farlo durante lo studio di una lingua rende più facile e veloce la padronanza con un lessico più ampio e adeguato. L’approccio rigido e accademico non aiuta la memorizzazione dei vocaboli perché la nostra mente ricollega più facilmente a momenti e sensazioni piuttosto che regole imposte. Sorridere è il primo strumento e lo si può fare andando in un locale o passeggiando e chiedendo informazione a degli sconosciuti, ironizzare sul “bad english” aiuterà l’interlocutore a posizionare automaticamente il livello adeguato di comunicazione, con un approccio più amichevole e sciolto.

Annotare parole nuove

Che sia un taccuino, il bordo di un libro o l’applicazione note del telefono poco importa, uno degli aspetti principali dell’annotare una parola nuova risiede nella capacità della memoria visiva di imprimersi per sempre nella mente. Cercare il significato di un nuovo vocabolo dopo l’averlo appuntato da qualche parte e l’andarlo a riprendere dopo qualche ora è uno strumento valido e riconosciuto tale da molti autodidatta della lingua. Compilare un personalissimo dizionario aiuta a valutare il livello di apprendimento e permette di verificare le proprie capacità, permettendo quindi di assegnare degli obbiettivi da voler raggiungere a fine viaggio.

Evitare contatti con la propria madrelingua

La mente cerca necessariamente delle scorciatoie per non recare stress all’istinto di sopravvivenza, ed è per questo che non viene stimolata dalla presenza di persone che parlano la stessa lingua di chi è in viaggio per apprendere. Per quanto possa sembrare poco utile è bene fissare con i propri compagni di viaggio un numero limite di ore nelle quali si comunica nella lingua di appartenenza. Partire da soli può essere un enorme vantaggio ai fini dell’apprendimento, perché generalmente vi è la tendenza a non parlare inglese difronte ad un connazionale per timore di esser giudicati, banalmente chi sta imparando è più propenso a sbagliare e lasciarsi correggere da chi non conosce la propria lingua.

Guardare le TV locali senza sottotitoli

La tappa del lasciarsi aiutare dai sottotitoli deve essere breve anche in Italia perché giunti ad un livello intermedio assumono la funzione di freno dell’apprendimento. Agevolare la sicurezza dei sottotitoli alla mente non aiuta la capacità di comprensione degli accenti che differenziano parole come “shit” da “sheet” o “fit” da “feet”. Nella vita reale i sottotitoli non esistono e può risultare sconveniente confondere una parola per un’altra solo perché è stata data l’opportunità alla mente di impigrirsi sui sottotitoli. Più film senza sottotitoli e più allenamento per l’orecchio, per quanto possa andare contro la logica del “se leggo comprendo” fidatevi dei poliglotti che dispensano consigli.

Non avere timore

Il freno di ogni avventura è il timore di sbagliare. Mettendosi nei panni di chi ascolta uno straniero che vuole apprendere la lingua locale sarà di gran lunga più facile capire che molte persone saranno disposte ad aiutare e non a deridere, mal che vada il dizionario personale gioverà di nuove parole per deridere qualcuno, perché c’è sempre da imparare. Lasciarsi andare è la regola del buon viaggiatore, che sia per studio o per piacere la permanenza al di fuori dell’Italia bisogna imparare a non lasciarsi schiacciare dal timore di non comprendere o non farsi capire. Entrano in gioco dei meccanismi di sopravvivenza che stimolano la comunicazione in caso di necessità e sarà compito di chi vorrà apprendere la lingua sfruttare questi meccanismi che la nostra mente escogita. Sempre sereni e mai con la paura di sbagliare.