Cristina.M
di Cristina Montini
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chewingum art

Le gomme da masticare ciancicate e sputate per terra oggi diventano una nuova forma d’arte. A valorizzarle è un artista di strada (nel vero senso del termine!) che va alla ricerca di chewin-gum spiaccicato sull’asfalto e lo dipinge.

SCULTURE DI GOMMA... DA MASTICARE - Se finora avevamo visto, durante uno spot pubblicitario della Vivident, solo le fantomatiche prodezze di un impiegato che riesce a creare con la sua gomma una fontanella che sprizza fuori acqua, oggi scopriamo che di artisti della gomma ce ne sono ben altri.

ARTISTA DI STRADA - Ben Wilson, ad esempio, si aggira per le vie di Londra per scovare i dischetti di gomma masticata e ben schiacciata sulla strada. Li osserva con sguardo critico e subito scatta l’ispirazione artistica: con colori e pennelli alla mano si mette a dipingere il bolo spiaccicato e una volta terminata l’opera la fotografa. Certo non può portarsi via un pezzo di asfalto e neanche pretendere che nessuno ci passi più sopra, e così per rendere immortali le sue opere le fotografa, mentre l’originale dipinto finirà probabilmente incollato sotto la scarpa di quale ignaro passante.

chewingum art
CELEBRITA' DI GOMMA - Ma se pensate che la “chewin-gum art” sia la stravagante idea di uno svalvolato artista, vi sbagliate, è una vera corrente artistica. Armati solo di gomme americane e saliva, sono ormai in parecchi a produrre dipinti e sculture che profumano di fragola e menta. Jason Kronenwald è l’autore delle “Gum Blondes”, dei veri ritratti di celebrità dai capelli dorati fatti interamente con chewin-gum di colori differenti o masticati insieme per ottenere la sfumatura desiderata.

chewingum art
UN ORSO MORBIDONE - C’è poi anche l’italiano Maurizio Savini che invece predilige le sculture, alcune pensate raggiungono anche i 2 metri! I suoi sono orsi, coccodrilli, dischi volanti che sembrano proprio fatti di bigbabol rosa. Chissà che a qualcuno un giorno non venga in mente di esporre sedie e banchi di scuola al contrario per mostrare quanto sono “artisti” gli studenti!

Vi piace l’idea della “chewin-gum art”?

Cristina Montini