
"Quello che un buon fotografo deve cercare di fare è mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l'occhio", queste le parole con cui Henri Cartier-Bresson, uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi, utilizzava per descrivere il suo mestiere.
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Una scoperta che ha permesso l’impossibile
La scoperta del primo procedimento per lo sviluppo fotografico, avvenuta nel lontano 19 agosto 1837, ha semplicemente permesso l’impossibile: "catturare" la realtà fermando il tempo in un'immagine. Una rivoluzione incredibile, che ha cambiato il modo stesso in cui percepiamo il mondo che ci circonda. Un primo grande passo che ha condotto all’avvento delle macchine fotografiche moderne, che racchiudono all’interno una storia centenaria e che tutti oggi utilizziamo con una facilità quasi disarmante.
La Giornata Mondiale della Fotografia
È dal 2010, grazie all’impegno del fotografo australiano Korske Ara, che questa Giornata è diventata ufficialmente un momento speciale per celebrare l'arte della fotografia e riconoscere il valore dei professionisti del mestiere. “La fotografia”, ha affermato Korske Ara, “è un’invenzione che ha cambiato radicalmente il modo in cui vediamo quello che ci circonda: possiamo visitare posti lontani senza muoverci, condividere e (ri)vivere emozioni e momenti importanti anche a distanza. Prima tutto questo non era possibile”.Il 19 agosto vuole rendere omaggio proprio a questa grande innovazione che, al giorno d'oggi, diamo per scontata, ma che al tempo rappresentò una straordinaria conquista. La fotografia, infatti, è uno strumento sociale di grande potenza e impatto, poiché ci permette di raccontare storie, rivivere ricordi, documentare la nostra esistenza e dar voce al nostro universo interiore trattandosi, prima di tutto, di un'arte espressiva.