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genitoriMi chiedo spesso da dove nascano tutti questi personaggi che insegnano ai genitori a dare regole ai loro figli, quando non pensa nessuno ai figli dei genitori senza regole.
Essere figli spesso è un’impresa che richiede maturità e responsabilità, oltre la propria età giovane, se e qualora i genitori non abbiano nessuna maturità.

Perché un grande problema della società non è quello dei giovani figli di bravi genitori, ma è il disagio di figli di genitori che non si sanno comportare come tali. I genitori "bambini", quelli che da adulti si comportano e atteggiano in modo poco adatto alla loro Responsabilità genitoriale. La responsabilità genitoriale è una cosa seria (anche giuridicamente parlando presuppone dei doveri) e implica che il proprio comportamento tenga conto di sé stessi non più come auto referenziali ma come adulti che hanno la responsabilità di altri. E' il sapere che qualsiasi cosa un genitore dice e fa ricadrà anche sui suoi figli e non solo su di sé.

Genitori "bambini", come riconoscerli?

A un genitore che pensa “faccio le mie scelte perché se sbaglio le conseguenze le pago io”, sarebbe utile ricordare che le vere conseguenze le pagano i suoi figli, cioè lasciare indietro un po' di protagonismo per fare emergere i ragazzi.
I genitori possono sbagliare e hanno anche loro i loro limiti e debolezze, ma solo un bambino ha il permesso di sbagliare platealmente e piangere e farsi consolare dal genitore. Dall’adulto il bambino cerca protezione, cerca una rotta, cerca consolazione e spiegazioni che lo aiutino a capire come vivere ed essere felice, che lo facciano sentire amato e apprezzato.

Quando è l’adulto a cercare protezione e approvazione, e mettere in mostra questo aspetto perché si mette alla pari dei suoi figli, non sta facendo il genitore ma sta agendo come un bambino.
Va ricordato agli adulti che il loro atteggiamento (pensiamo anche ai Social) può fargli perdere dignità in pubblico, e far sentire i loro figli a disagio. Ma il disagio di un giovane ha un peso maggiore di quello di un adulto perché un giovane si sta costruendo una personalità e questa si basa anche sulla coerenza tra ciò che egli appare e ciò che egli è. Per alcuni adulti è prioritario mettersi in mostra come fossero in vetrina, e per alcuni altri è prioritario esibire i propri figli come fossero un trofeo, ma un ragazzo è una persona e se è bravo non è merito del genitore ma è merito del figlio.

Hai un genitore "bambino"? Ecco cosa puoi fare

Allora cosa fare quando si è figli di codesti genitori? Chi insegna ai figli a gestire i genitori che si comportano come ragazzini mettendo in imbarazzo l’intera famiglia con comportamenti poco adatti alla loro età ed al fatto che sono genitori?
Innanzitutto è importante riconoscerli e sapere sin da subito che se da figli ci si sente più maturi dei propri genitori... questo potrebbe anche essere vero!

Solo un figlio può mettere al suo posto un genitore.
E’ proprio all’interno di un gruppo famiglia, più o meno allargata e più o meno classica, che ciascuno rimette i suoi familiari al posto giusto. Sono gli stessi ragazzi a doversi impegnare a rimettere i genitori nella posizione di fare i genitori! Nella vita infatti ci sono delle fasi, per cui da figli si cresce e si rinuncia a certe cose che possono ricadere sui propri familiari.
Ed è proprio questo il primo problema: se un ragazzo giovane non deve rinunciare alle proprie esperienze ed alla curiosità di vivere e scoprire la vita, un adulto che risponde per altri ovvero ha dei figli, è tenuto a rinunciare una volta per tutte a certe esperienze che doveva fare da giovane. Il fatto che da giovane non abbia sperimentato la vita purtroppo non conta più perché quando si hanno dei figli non si può fare tutto ciò che si vuole poiché ogni azione ricade sui propri figli. Le scelte dei figli sono infatti condizionate dai comportamenti dei loro adulti di riferimento, ed a volte i ragazzi che si vergognano dei loro adulti rinunciano loro stessi a buttarsi nella vita e sono giovani “vecchi” figli di “vecchi” che fanno i giovani!

Sembra strano ma da sempre sono i figli a rimettere i loro adulti al loro posto ricordandogli che non sono più ragazzini. E questo fa bene ai figli ma fa bene anche ai genitori. Perché un adulto che fa finta di essere ciò che non è va poi incontro a mille frustrazioni e spesso si infila in situazioni non adatte nemmeno per lui, senza concludere nulla.
Pensiamo all’apparenza, che non inganna per niente, direi, ma al limite evidenzia.

Maria Chiara Talamo

Dal 1995 ad oggi la mia attività professionale si è svolta nell’ambito della Psicologia sotto forma di consulenza aziendale ed individuale ad ADULTI, FAMIGLIE e Gruppi, nell’ambito del sostegno agli adulti, della Formazione ed Assessment in Psicologia del lavoro, Coaching a manager, Counselling e sostegno ai Giovani, Mediazione alle Famiglie, Consulenza
alle Aziende.
Ho un Approccio Concreto, Focalizzato su obiettivi e molto Aperto.