ImmaFer
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gatti 300 espressioni facciali

Un recente studio pubblicato sulla rivista Behavioural Processes ha rivelato che i gatti domestici sono molto più espressivi di quanto si pensasse. La ricerca, condotta da Lauren Scott, studentessa di medicina all’Università del Kansas, ha dimostrato che i felini possono produrre fino a 276 espressioni facciali diverse, un repertorio sorprendente che cambia il modo in cui comprendiamo la loro comunicazione sociale.

Indice

  1. Lo studio sui gatti del CatCafe Lounge
  2. Quasi 300 espressioni facciali identificate
  3. Il ruolo della domesticazione
  4. Un nuovo approccio alla comunicazione felina

Lo studio sui gatti del CatCafe Lounge

Per un anno accademico, Lauren Scott ha osservato il comportamento di 53 gatti adulti ospitati presso il CatCafe Lounge di Los Angeles, un rifugio che promuove l’adozione dei felini attraverso l’interazione con gli esseri umani. Tuttavia, l’attenzione della ricercatrice si è concentrata sulle interazioni tra i gatti, in assenza di persone.

L’esperimento ha prodotto 194 minuti di filmati che sono stati analizzati con l’aiuto della psicologa evoluzionista Brittany Florkiewicz. Le due studiose hanno esaminato i movimenti muscolari facciali dei gatti, escludendo quelli legati alla respirazione, alla masticazione e allo sbadiglio.

Quasi 300 espressioni facciali identificate

Dall’analisi dei video, sono state individuate 276 espressioni facciali diverse, generate dalla combinazione di 26 movimenti specifici. Questi includono variazioni nella posizione delle orecchie, movimenti dei baffi, ammiccamenti e modifiche nell’apertura della bocca.

Gli esseri umani utilizzano circa 44 movimenti facciali distinti, mentre i cani ne fanno 27. Tra le espressioni dei gatti, circa il 45% sono state classificate come amichevoli, il 37% come aggressive o ostili e il 18% come ambigue.

I ricercatori hanno anche individuato schemi comuni: nelle interazioni positive, i gatti tendevano a muovere le orecchie e i baffi l’uno verso l’altro, mentre nelle situazioni di conflitto restringevano le pupille e appiattivano le orecchie.

Il ruolo della domesticazione

Secondo Lauren Scott, la domesticazione potrebbe aver influenzato in modo significativo lo sviluppo delle espressioni facciali nei gatti. 
Lo studio ha anche evidenziato che non è la complessità dei segnali a determinare la loro funzione sociale, ma la loro composizionalità, ovvero il modo in cui i diversi movimenti facciali vengono combinati per comunicare intenzioni e stati d’animo.

Un nuovo approccio alla comunicazione felina

Sonia Campa, esperta di comportamento felino e membro del comitato scientifico di Kodami, ha commentato i risultati dello studio, sottolineando come la ricerca si inserisca in un filone emergente dedicato alla comunicazione sociale dei gatti.

“L’interesse nasce probabilmente dal crescente numero di evidenze che indicano che i gatti hanno maggiori e più articolate abilità sociali di quanto si ritenesse un tempo”, ha spiegato Campa. “Si è a lungo pensato che fossero animali dotati di poche ed ambigue espressioni facciali, essendo originati da una specie solitaria." aggiunge poi che "questo ha portato a sottovalutare, forse, la complessità della mimica facciale. Ma oggi tutto questo si sta un po' riscrivendo e stiamo scoprendo che i gatti domestici hanno forse affrontato più trasformazioni di quelle immaginate finora”.

Data pubblicazione 27 Dicembre 2024, Ore 15:00
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