
Ma, ad oggi, ancora non è nato l'esecutivo che dovrà guidare il Paese nei prossimi cinque anni. Quali sono i passi che ci separano dalla formazione del nuovo governo? Scopriamo tutti i passaggi.
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Le consultazioni per la formazione del nuovo governo: come funzionano
L’Italia è una Repubblica Parlamentare, il che significa che con le elezioni, il popolo elegge i parlamentari che si siederanno nelle due camere, Senato della Repubblica e Camera dei Deputati. Ma l’insediamento, avvenuto il 13 ottobre, è soltanto il primo passo che porterà alla formazione del nuovo governo.Infatti il 13 e il 14 ottobre, oltre ad aver preso posto nei banchi delle due Camere più importanti d’Italia, i parlamentari hanno anche eletto, a scrutinio segreto, il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, rispettivamente la terza e la seconda carica più importante dello Stato, dopo il Presidente della Repubblica.
Ora il Parlamento è chiamato a eleggere i capigruppo dei diversi gruppi parlamentari presenti nelle due camere, in modo da consentire quanto prima al Presidente della Repubblica di convocare ufficialmente le cosiddette consultazioni, vale a dire una procedura portata avanti proprio dal capo dello Stato per dare avvio all'iter procedurale di formazione di un nuovo esecutivo.
Alle consultazioni, che si ipotizza potrebbero avere inizio il 20 ottobre, parteciperanno in prima battuta i neoeletti presidenti delle Camere, ai quali faranno seguito i capigruppo eletti in queste ore e i rappresentanti delle coalizioni o dei partiti che si sono presentati alle elezioni, oltre che, come forma di cortesia e rispetto, gli ex-presidenti della Repubblica. In questo caso specifico, vista l’età avanzata di Giorgio Napolitano, si pensa che invece di un invito di persona, l’ex Capo dello Stato possa essere contattato telefonicamente da Mattarella prima di iniziare gli altri colloqui. Inoltre, negli ultimi anni è diventata prassi quella di convocare, accanto ai parlamentari, anche esponenti politici non eletti in Parlamento ma comunque a capo di un partito.
Dopo aver completato i colloqui con tutte le cariche sopra citate, ed essersi assicurato di aver ben compreso gli orientamenti delle forze politiche presenti in Parlamento al fine di individuare un soggetto potenzialmente in grado di raccogliere un largo consenso, è proprio il Capo dello Stato a nominare il Presidente del Consiglio dei ministri e, successivamente, su proposta di quest’ultimo, i ministri del nascente governo.
Cosa succede dopo le consultazioni?
Le consultazioni avviate dal Presidente della Repubblica si concludono quindi quando il Capo dello Stato affida il mandato per la formazione di un nuovo governo a colui o colei che sarà il prossimo Presidente del Consiglio dei ministri; ma quali sono i passaggi necessari per l’insediamento del nuovo esecutivo?A questo punto, il Presidente del Consiglio incaricato può svolgere una propria fase di consultazioni, rinunciare all'incarico, accettare l'incarico con riserva oppure accettare l'incarico senza riserva e proporre subito al Presidente della Repubblica la lista dei ministri.
Quando poi verrà formato il governo, prima di assumere le funzioni, il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri devono prestare giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica, e tramite questo passaggio fondamentale il governo entra nell'esercizio delle sue funzioni ed entro dieci giorni dal decreto di nomina deve presentarsi alle Camere per chiedere la fiducia di entrambi i rami del Parlamento.