
Era il 3 settembre. Una turista tedesca, 70 anni, rischiava di affogare di fronte alla spiaggia di Ca’ Savio, sul litorale veneziano di Cavallino-Treporti. Provvidenziale l’intervento di Saverio Amato, un bagnino di 44 anni, che alla fine è riuscito a trarla in salvo.
Ma il gesto, per quanto eroico possa essere stato, non ha seguito il protocollo previsto dalla Capitaneria di Porto per le situazioni di emergenza. Per questo il bagnino si è visto recapitare una salata multa da 1.032 euro.
Bagnino salva una vita e viene multato
Ha compiuto il suo dovere salvando una vita, ma attraverso una prassi non in linea con le direttive della Capitaneria di Porto. E le regole sono regole. Per questo il bagnino Saverio Amato, nonostante la riconoscenza della turista tedesca colta da un malore, ha ricevuto una multa, e anche piuttosto salata, 1.032 euro che dovrà sborsare di tasca sua per rispondere dell’“errore” commesso.
Quale errore? Il 44enne non avrebbe avvertito tempestivamente la Capitaneria di Porto della situazione emergenziale, rivolgendosi in prima istanza agli operatori del 118. Questi sono quindi intervenuti procedendo con il ricovero della 70enne. Ed è proprio qui il punto: secondo il protocollo, il bagnino avrebbe dovuto comunicare “immediatamente e tempestivamente” l’avvenuto intervento alla Capitaneria di Porto, cosa che è invece stata fatta dagli operatori del 118.
Il ricorso del bagnino
Ma il bagnino non ci sta e presenta ricorso. In sua difesa, spiega che insieme agli altri colleghi, dopo aver valutato la situazione, si sono rivolti al 118, e dalla centrale era quindi partita una richiesta di elisoccorso con conseguente segnalazione alla Capitaneria di Porto. A suo avviso, dunque, avrebbe adempiuto al suo dovere.
“Forniamo in ogni occasione la massima collaborazione alla Guardia Costiera”, afferma il 44enne, come riportato da ‘Il Fatto Quotidiano’, “segnalando qualsiasi situazione di pericolo per la vita umana in mare o di inquinamento ambientale, con assoluta immediatezza al verificarsi dell’evento. In questo caso non si è trattato di inquinamento ambientale e neppure di pericolo per la vita umana, visto che l’infortunato era stato trasportato sulla spiaggia dagli assistenti ai bagnanti ed erano iniziate le manovre di soccorso avvenute a terra”.