
La matematica non è un'opinione, ma una scienza esatta, che a volte può salvarti letteralmente la vita. Di certo Tomaso Trombetti, ingegnere e docente dell'università di Bologna, non sarebbe uscito illeso dall'alluvione che si è abbattuta su Bologna, senza conoscere quelle nozioni che quotidianamente cerca di trasmettere ai suoi studenti. Dopo aver fatto un paio di calcoli, il prof è riuscito non solo a mettersi in salvo, ma a proteggere anche la propria abitazione. Esperto della materia, l'ingegnere ha subito intuito la pericolosità della situazione ed è corso ai ripari.
La strategia del prof
Raggiunto da 'Il Corriere della Sera', il docente ha spiegato come è andata: “Avevo fatto due conti e avevo immaginato che, se fosse arrivato un episodio grave di maltempo, il Ravone, che ha una strozzatura in fondo, in zona Saffi, che dopo l’alluvione del maggio 2023 è stata tappata all’altezza di quel negozio che aveva subìto così tanti danni, sarebbe esploso prima, cioè nella zona di via Andrea Costa e strade limitrofe. Il Ravone passa prima sotto via Sabotino e poi sotto via Saffi dove c’è una strettoia, ma se non esonda lì, dove vuoi che esondi, mi son detto” spiega l'ingegnere.
Era matematico, secondo il docente, che il fiume esondasse in quel punto esatto, e così è stato.
Così prima ha messo in salvo l'automobile, spostandola in un'altra zona, quindi, si è messo a scavare in giardino utilizzando la terra per riempire i sacchi che hanno in qualche modo arginato l'esondazione del fiume in quel punto: “Ho iniziato a scavare alle 18 e ho finito alle 22, facendomi aiutare dai miei figli, ma siamo riusciti a contenere il fiume che si stava riversando nella nostra strada. Ho salvato la mia casa, ma non ho fatto in tempo ad avvisare altre persone che ora mi addolora vedere in questa situazione”.
I rischi futuri
Maltempo o crisi climatica? Poco importa: perché certo è che la situazione potrebbe replicarsi. E cosa fare di fronte a un'ipotetica nuova alluvione? Risponde il prof: “Qualche anno fa con il mio gruppo di lavoro all’università abbiamo fatto un progetto di studio sul rischio congiunto, nella fattispecie il rischio idraulico sommato a quello sismico. Quello che venne fuori rispetto alla problematica idraulica è che si poteva lavorare su due livelli, uno globale e uno puntuale. Il livello puntuale è quello che consente di agire nel brevissimo periodo in situazioni di emergenza, cioè mettere in campo tutte quelle soluzioni tecniche e pratiche che consentono di mettere in sicurezza la propria casa, un edificio, una strada. Nel caso dell’alluvione, si pensi solo a quello che si fa a Venezia, stiamo parlando di paratìe, barriere, sacchi...”.
Chiaramente in questo caso si tratta di interventi più complessi, ovvero del cosiddetto livello globale: "Serve, come dice il sindaco, uno studio ingegneristico che vada a mappare nel dettaglio tutto il percorso dei torrenti che scorrono sotto la città e vada sostanzialmente a vedere dove sono i colli di bottiglia, agendo su quelli. Pensiamo al Ravone: gli va dato un percorso per consentirgli di sfogare o gli vanno create delle casse di espansione, per esempio; se ci sono delle strozzature e le conosciamo, bisogna eliminarle, ma è una cosa molto complessa perché questi interventi devono essere compatibili con la forte urbanizzazione. Bisognerebbe creare nuovi canali"
Tomaso Trombetti sa quel che dice: sempre lui, lo scorso anno, mise in guardia la comunità su alcune criticità legate alla struttura della Torre degli Asinelli (poi effettivamente riscontrate). Suggeriamo di tenere in considerazione le sue parole.