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body shaming
Fonte: Il Sole 24 ore

Il 16 maggio in Italia non sarà più una data qualsiasi sul calendario: da oggi, infatti, diventa la Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico, meglio conosciuta come body shaming. A stabilirlo è stato il Parlamento, che ha approvato in via definitiva il disegno di legge dedicato a questo tema, che tocca da vicino soprattutto i giovani, sempre più esposti a commenti, giudizi e insulti legati al corpo.

L’obiettivo? Sensibilizzare i cittadini sulla gravità dei comportamenti offensivi che prendono di mira l’aspetto fisico di una persona. Per questo, proprio il 16 maggio sarà l’occasione per promuovere eventi, incontri e campagne contro la discriminazione e a favore dell’accettazione di sé.

Un dettaglio da non sottovalutare: il colore simbolo della Giornata è il fucsia, scelto "per rappresentare l’ottimismo dinamico e l’evoluzione personale che porta all’affermazione di se stessi".

Indice

  1. Perché il 16 maggio diventa una data speciale
  2. Eventi e iniziative per sensibilizzare
  3. Il ruolo della scuola
  4. Il servizio pubblico in prima linea

Perché il 16 maggio diventa una data speciale

Il testo approvato dal Parlamento "riconosce il giorno 16 maggio quale Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone (body shaming)".

La legge chiarisce anche che la ricorrenza non avrà effetti civili da giorno festivo, ma sarà dedicata a iniziative per informare, prevenire e contrastare i comportamenti offensivi.

La scelta del fucsia come colore simbolo non è casuale: un tono acceso, positivo, che richiama vitalità e voglia di cambiamento.

Eventi e iniziative per sensibilizzare

Durante la Giornata nazionale, istituzioni pubbliche, associazioni, enti del Terzo settore e anche organizzazioni private potranno promuovere convegni, eventi, dibattiti, manifestazioni culturali e campagne sociali.

Le finalità? Tante e concrete:

  • prevenire e contrastare il fenomeno del body shaming;

  • diffondere informazione e consapevolezza sulla discriminazione basata sul corpo;

  • incentivare il rispetto e l’accettazione di sé e degli altri;

  • promuovere la salute fisica e psicologica;

  • spingere a un uso più consapevole dei social, contrastando immagini ritoccate e modelli irrealistici;

  • incoraggiare un linguaggio digitale rispettoso della reputazione altrui.

Il ruolo della scuola

Anche le scuole avranno un ruolo importante. La legge prevede che, nell’ambito della loro autonomia, possano organizzare iniziative per aiutare gli studenti a comprendere e approfondire il fenomeno delle discriminazioni fisiche.

Non solo teoria, però: l’obiettivo è anche favorire la riflessione sulle conseguenze psicologiche del body shaming e incoraggiare percorsi di educazione all’accettazione del proprio corpo.

Il servizio pubblico in prima linea

Il provvedimento chiama in causa anche la RAI e in generale il servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale.

Il testo stabilisce che la società concessionaria "possa assicurare adeguati spazi ai temi connessi alla Giornata nazionale in oggetto, nell’ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale".

Tradotto: spazio a programmi, contenuti e campagne che diano voce al tema del body shaming, in modo da amplificare il messaggio e raggiungere il maggior numero possibile di persone.

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