
Poche ore fa è stato dato il via alla seconda prova di Maturità 2025, dedicata alle discipline di indirizzo. Per i maturandi del liceo Scientifico Matematica è la materia protagonista di questo scritto.
Tra i quesiti proposti dal MIM vi è anche un riferimento al cosiddetto “Colpo di Venere”. Ma cosa indica questa espressione? Scopriamolo insieme!
Origine dell’espressione
Il termine “Colpo di Venere” affonda le sue radici nell’antica Roma, dove il gioco dei dadi era molto diffuso, non solo tra i soldati ma anche tra i cittadini comuni. I Romani, che amavano legare tutto agli dèi, associarono alcune combinazioni fortunate di dadi alla dea Venere, simbolo di bellezza e buona sorte.
Il “Colpo di Venere” rappresentava quindi la combinazione più fortunata che si potesse ottenere lanciando i dadi. Considerata al pari di un segno del favore divino.
Qual è la combinazione del colpo di Venere?
Inizialmente, al posto dei dadi, gli antichi utilizzavano gli astragali, ossicini delle articolazioni degli ovini, che hanno una forma irregolare e possono mostrare quattro facce diverse.
Nel gioco dei dadi a quattro facce - che prevede il lancio di quattro astragali - il “Colpo di Venere” si verifica quando si ottengono i numeri 1, 3, 4 e 6. Ovvero le quattro cifre riportate sulle facce degli astragali. Quindi quando tutti i "dadi" lanciati rappresentano cifre diverse.
Questa particolare combinazione era considerata la più armoniosa, perché non ha numeri ripetuti e presenta una sorta di equilibrio tra cifre basse e alte.
Secondo i Romani, questo lancio simboleggiava la bellezza, l’equilibrio e la fortuna, tutte qualità attribuite a Venere. Era una combinazione rara e molto apprezzata, anche se non sempre portava alla vittoria secondo le regole del gioco specifico.
Il “Colpo del Cane”
Ma se esiste una combinazione particolarmente fortunata, è logico pensare che esista anche quella sfortunata. Ed è così: il contrario del colpo di Venere era chiamato “Colpo del Cane”. In questo caso la sequenza è 1-1-1-1.