
Le piattaforme social, le invenzioni che hanno riscosso maggior successo negli ultimi anni, ci danno la possibilità di sapere in tempo reale qualsiasi cosa accade in ogni parte del mondo, ci permettono di esprimere la nostra opinione con tutti i nostri seguaci e sempre con loro, condividere anche momenti della nostra vita reale.
I social però possono anche essere un mezzo spietato per attuare le brutte pratiche del cyberbullismo: proprio come accade per il bullismo, la vittima di cyberbullismo si ritrova esclusa da un gruppo di coetanei (il gruppo del muretto, il gruppo del parco nella vita reale) solo che mentre con il bullismo tradizionale la vittima non subisce solo violenza psicologica ma anche fisica, i cyberbulli cercano di escludere la vittima dalla propria vita in rete e quindi eliminano questa dai gruppi oppure creano un profilo con il nome della vittima prescelta che usano per ledere la reputazione di questa fino a farla rimanere sola, ergo al di fuori del gruppo più importante nella vita di un adolescente: il gruppo dei pari.Il bullismo e il cyberbullismo sono fenomeni da condannare. Se qualcuno di voi si accorgesse di comportamenti strani nei confronti di qualche amico, non siate branco che asseconda comportamenti illeciti ma diventate supporto per gli altri.
Flavia Rizza