Concetti Chiave
- Il tempo musicale è indicato all'inizio del brano e definisce il numero di accenti in una battuta, distinguendo tra forti e deboli.
- I tempi semplici hanno due pulsazioni per accento o suddivisione, mentre i tempi composti ne hanno tre.
- Tempi regolari mantengono un accento costante, mentre quelli irregolari hanno accenti variabili.
- Il ritmo naturale include eventi ritmici della natura come stagioni e alternanza giorno-notte, mentre il ritmo musicale dipende dagli accenti stabiliti dal tempo.
- In musica, il ritmo è determinato dalla successione di pulsazioni, che possono essere uguali o diverse, subordinate agli accenti del tempo.
Il Tempo e il Ritmo
Il tempo
Il tempo è un numero frazionario che si scrive all’inizio del brano musicale. Esso indica il numero di accenti che ci sono all’interno di una battuta. Essi possono essere forti o deboli. Nel tempo 3/4 c’è il primo accento forte e gli altri due deboli. Nel tempo 4/4 il primo è forte, il secondo è debole, il terzo è meno forte e il quarto è più debole. Nel tempo 2/4 abbiamo due accenti, il primo forte e il secondo debole.
I tempi possono essere regolari, irregolari, semplici e composti.
I tempi semplici hanno per ogni accento o suddivisione due pulsazioni.
I tempi regolari hanno l’accento sempre costante mentre quelli irregolari sono variabili (per esempio i tempi 5/4, 7/4 e 13/4).
Il Ritmo
Esistono due tipi di ritmo: il ritmo naturale e il ritmo artificiale.
Nella prima categoria rientrano gli eventi ritmici naturali, come la successione delle stagioni e l’alternarsi del giorno e della notte. Il nostro cuore, anche se batte in maniera diversificata, segue un proprio ritmo. La successione delle pulsazioni uguali e/o diverse sono le caratteristiche del ritmo.
In musica il ritmo è subordinato agli accenti che il tempo stabilisce.