Concetti Chiave
- Nel Settecento, il melodramma subisce trasformazioni significative grazie alla riforma di Gluck.
- Le opere di Gluck, come Orfeo e Euridice, limitano il numero di personaggi e semplificano melodie e parole.
- Viene reintrodotto il balletto, e il coro evidenzia i momenti cruciali dell'opera.
- L'orchestra diventa fondamentale per creare l'atmosfera, non solo per accompagnare i cantanti.
- Il recitativo secco è sostituito dal recitativo accompagnato, migliorando la semplicità espressiva dell'opera.
Trasformazioni del melodramma settecentesco
Durante il Settecento il melodramma è oggetto di molte trasformazioni. Fino a questo secolo il melodramma era costituito da un susseguirsi di arie spesso molto complesse, che rappresentavano per il cantante l'occasione di sfoggiare tutte le sue abilità canore. La riforma del melodramma si deve al compositore tedesco Gluck, che, nella sua opera più famosa, Orfeo e Euridice, rappresenta tutte le innovazioni:
-il numero di personaggi è limitato;
-le melodie sono semplici;
-le parole sono semplici e comprensibili, in quanto i cantanti non possono più impreziosire la loro performance con arie, che sono troppo complesse;
-all'interno dell'azione viene reintrodotto il balletto;
-il coro assume la funzione di evidenziare i momenti più importanti dell'opera;
-l'orchestra non è impiegata solo per accompagnare i cantanti, ma anche per descrivere l'atmosfera;
-il recitativo secco, composto da clavicembalo, violoncello e voce, viene sostituito con un recitativo accompagnato, composto da orchestra e voce.
Eredità e influenza di Gluck
L'opera di Gluck non è noiosa, ma acquista una splendida semplicità. Quest'opera è spesso vista come l'espressione più riuscita di Classicismo in ambito musicale. Per questo motivo questa sua opera verrà considerata un modello di riferimento adottato dai compositori a lui successivi.