Concetti Chiave
- L'organo ha origini antichissime, con leggende che ne attribuiscono l'invenzione a Ctesibio di Alessandria nel III secolo a.C.
- Inizialmente funzionava con un sistema ad acqua, noto come Hydraulis, usato da Greci e Romani.
- È uno strumento aerofono alimentato ad aria, con l'aria fornita da un serbatoio collegato al mantice.
- Dal 1872, l'introduzione del meccanismo elettrico ha permesso di automatizzare il funzionamento del mantice.
- Dalla fine del 1400, l'organo ha incorporato registri e multiple tastiere, ampliando la varietà di timbri e suoni prodotti.
Indice
Origini e funzionamento dell'organo
L'organo è uno strumento dalle origini antichissime: la leggenda lo vuole inventato da Ctesibio di Alessandria nel III secolo a.C. Presso i Greci e i Romani era in uso il cosiddetto Hydraulis che funzionava con un sistema ad acqua. Nel corso dei secoli, l'organo è rimasto il dominatore assoluto della musica da chiesa. Si tratta di un aerofono, cioè di uno strumento alimentato ad aria: l'esecutore, non potendo soffiare personalmente in tutte le sue canne per farlo suonare, ricorre ad un serbatoio d'aria.
Evoluzione tecnologica dell'organo
Il mantice che soffia l'aria nelle canne fino al 1872 era azionato manualmente: c'èra cioè bisogno di una seconda persona oltre all'esecutore, che girasse una ruota o premesse alternativamente su due leve; dal 1872 è stato inventato un meccanismo elettrico che ha definitivamente risolto il problema.
Innovazioni e varianti dell'organo
Dal 1300 per produrre i suoni, l'esecutore usa sia una tastiera sia una pedaliera: ogni tasto premuto "libera" l'aria nella canna che a sua volta emette un determinato suono. Dalla fine del 1400 sono stati applicati all'organo i cosiddetti registri che consentono di produrre timbri differenti tra loro: essi non sono altro che gruppi di canne diverse per forma, materiale, foro di entrata dell'aria. Sempre del XV secolo è l'inserimento di più tastiere disposte a gradino e chiamate manuali. Nell'antichità erano in uso anche piccoli organi chiamati positivi, se venivano posati per terra, o portativi, se venivano portati in braccio.