Concetti Chiave
- Il Flauto Magico è un'opera ricca di significato, che combina elementi fiabeschi e simbolismo massonico, sottolineando il viaggio iniziatico di Tamino e Pamina verso l'amore e la luce.
- Mozart ha composto l'opera in un periodo difficile della sua vita, collaborando con Emanuel Schikaneder, e integrando profondi messaggi filosofici e massonici attraverso una narrazione fiabesca.
- L'opera esplora la dualità tra luce e oscurantismo, rappresentata dalla lotta tra Sarastro e la Regina della Notte, e culmina nell'unione armoniosa di Tamino e Pamina.
- Mozart utilizza una varietà di stili musicali e simboli massonici per trasmettere un messaggio di tolleranza e fraternità, con particolare attenzione alla parità di genere e all'emancipazione femminile.
- I simboli massonici, come la numerologia e i colori, sono intrecciati nella trama, riflettendo i valori dell'Illuminismo e arricchendo il significato dell'opera attraverso le prove iniziatiche dei protagonisti.
Indice
- Sinossi
- Atto 1
- Atto 2
- Commento - Introduzione
- Genesi di un'opera fiabesca composta per un teatro popolare
- Un lavoro per addetti ai lavori?
- Una conquista estetica
- Il flauto magico, la massoneria e il preludio al femminismo
- Mozart massone
- La simbologia
- La dualità al centro dell'opera
- Il processo al genere femminile
- L'avvento della parità di genere
Sinossi
La Regina della Notte incarica il principe Tamino di salvare sua figlia, Pamina, dalle prigioni del mago Sarastro, presentato come un tiranno. Guidato dalle tre Dame della Regina, Tamino è accompagnato da Papageno, un truculento uccellatore, la cui codardia e semplicità contrasta con la nobiltà e il coraggio di Tamino: Papageno possiede un carillon e Tamino un flauto magico – due strumenti che li aiuteranno nel loro viaggio. Ma durante il viaggio, Tamino scopre che le forze del male non sono dalla parte di Sarastro ma dalla parte della Regina della Notte: quest'ultima lo ha ingannato ed è pronta a tutto pur di vendicarsi di Sarastro, che lei odia.Ricco di prove, il viaggio di Tamino per salvare Pamina è carico di simboli che, di scena in scena, li conducono all'amore e alla luce, sotto la benevola saggezza di Sarastro.
La Regina della Notte e il suo seguito finiscono annientati.
Atto 1
Il principe Tamino rischia di morire, morso da un serpente: il pauroso Papageno, di professione uccellatore, si presenta come il suo salvatore, ma in realtà sono le Tre Dame della Regina della Notte a salvarlo. Esse consegnano al giovane principe un ritratto di Pamina, figlia della Regina della Notte, tenuta prigioniera dal mago Sarastro, che esse descrivono come un tiranno. Tamino si innamora del ritratto e giura di andare a salvare Pamina.Accompagnato da un flauto magico e, soprattutto, dal volubile Papageno, Tamino si mette, quindi, alla ricerca di Pamina. La loro avventura è accompagnata da una vera e propria iniziazione spirituale: ma Sarastro non è davvero il mostro ritratto dalla Regina della Notte.
Atto 2
Davanti alle Tre Porte della Saggezza, della Ragione e della Natura, Tamino viene a sapere che il mago ha rapito Pamina proprio per il suo bene, al fine di sottrarla alle influenze dannose della Regina, sua madre. Odiosa, quest'ultima è pronta a tutto pur di vendicarsi e, quando appare davanti alla figlia, è per incitarla ad andare ad uccidere Sarastro – in un'aria con vocalizzazioni affilate come pugnali.Pamina non sa cosa l'aspetta. Sarastro ha ricordato i principi di pace che governano il luogo, e Tamino, a cui è stata imposto il silenzio, non proferisce parola. La ragazza pensa solo ad uccidersi.
Il vigliacco Papageno, un individuo dalla parlantina facile e dal cuore grande, non sogna molto: solo una donna che lo accompagni – una Papagena, insomma. Ma Lo attendono anche delle prove, anche se meno impegnative di quelle imposti alla coppia Tamino/Pamina.
Nonostante le trappole tese dalla Regina della Notte, dalle sue tre Dame e dallo schiavo Monostato, Pamina e Tamino riescono a superare le prove dell'acqua e del fuoco, guidate, nella loro iniziazione dall'"onnipotenza della musica". Papageno ha finalmente trovato la sua Papagena. Con le forze del male inghiottite nell'oscurità, Sarastro celebra la beatitudine della giovane coppia: "i raggi del sole respingono la notte".
Commento - Introduzione
Il Flauto Magico è una delle opere più popolari, probabilmente perché può raggiungere ogni tipo di pubblico: è l'opera lirica che viene tradizionalmente consigliata a coloro che desiderano scoprire l'opera o che viene mostrata ai bambini.Ma Il Flauto Magico è anche un'opera ricca di significato, un viaggio iniziatico che è insieme filosofico e simbolico, ricco delle convinzioni massoniche di Mozart. Si tratta anche di un'opera innovativa per l'epoca, di una complessità e di un'estrema varietà di stili e che prefigura chiaramente la scrittura musicale a venire.
Genesi di un'opera fiabesca composta per un teatro popolare
Fu in un difficile contesto personale che Mozart rispose alla richiesta di Emanuel Schikaneder, suo amico e "fratello" massonico, che gli chiese di scrivere un'opera per il teatro da lui diretto alla periferia di Vienna.Nella primavera del 1791, il compositore, a cui restavano solo pochi mesi di vita, stava attraversando un periodo di difficoltà finanziarie. La sua ultima opera, Così fan tutte, del 1790, non aveva riscosso il successo previsto. La morte dell'imperatore "illuminato" Giuseppe II aveva per altro privato Mozart di un prezioso protettore. Il suo successore Leopoldo II non apprezzava, né la musica, né le simpatie massoniche del compositore le cui opere furono difficilmente eseguite a Vienna.
Questa triste atmosfera che gradualmente invase la vita di Mozart fu rischiarata dalla prospettiva di potersi dedicare nuovamente ad un’attività preferita: la composizione di un'opera. A capo del "Theater auf der Wieden" per due anni, Emanuel Schikaneder presenta a Mozart il libretto da lui stesso scritto e nel quale si riserva il ruolo di Papageno, l'uccellatore. Addirittura, fa installare il musicista in una casa di legno, situata nel giardino della Freihaus, adiacente al teatro.
Un lavoro per addetti ai lavori?
Il libretto è stato spesso criticato e considerato indegno della musica di Mozart. Alcuni volevano vedere solo una tela grezza e sconnessa in questa sequenza di avventure degne di una favola per bambini. È vero che della magia non manca nulla: incontriamo un drago, una Regina della Notte, un uccellatore facente parte dell’immaginario infantile, un carceriere malvagio e ridicolo, tuoni e animali stregati dalla musica di un flauto magico. Dietro questo meraviglioso, è facile intuire diverse chiavi di lettura.Ciò che distingue immediatamente il Flauto Magico dal racconto tradizionale è il sorprendente capovolgimento che rivela improvvisamente la vera natura dei personaggi, che inizialmente erano stati giudicati portatori dei valori del bene o del male. La Regina della Notte, una madre lacerata dalla separazione dalla sua amata figlia che le è stata crudelmente strappata, si trasforma, improvvisamente, in una vera arpia assetata di vendetta e potere. Eppure, è lei che dona a Tamino il "flauto magico" che lo "proteggerà" e "lo sosterrà nell'angoscia".
Gli ingredienti della fiaba sono presenti per arricchire al meglio una riflessione filosofica e umana. Come molti artisti dell'Illuminismo, Mozart apparteneva alla Massoneria dal 1784 quando entrò nella loggia chiamata "Alla beneficenza". Che sia drammatico o musicale, diversi elementi del Flauto Magico si riferiscono direttamente al simbolismo massone.
Ad esempio, l'onnipresenza della numerologia e l'opposizione giorno/notte simboleggiata dalla Regina della Notte e Sarastro, le prove iniziatiche che attraversano Tamino e Pamina e la coppia comica di Papageno e Papagena, sono essenzialmente ispirate ai riti massonici.
Possiamo leggere ne Il flauto magico il trionfo della ragione sulle tenebre dell'oscurantismo segnato dall'avvento di un nuovo ordine spirituale e politico simboleggiato dalla coppia formata da Tamino e Pamina. Ma evidenziare questa prospettiva inconfutabile non deve condurre a una lettura univoca: al di là dei simboli massonici che saranno illustrati dettagliatamente più avanti, Mozart vuole trasmettere un messaggio universale di tolleranza e fraternità.
Una conquista estetica
Quando Mozart accettò, nella primavera del 1791, probabilmente non sapeva di essere così vicino alla morte, ma era certamente consapevole di aver appena trovato il modo di esprimersi pienamente. Quella che il compositore chiamerà una "Grande Opera" appare come un'opera di uno stile estremamente vario, utilizzando tutti i generi musicali dell'epoca, attingendo a tutti i livelli di complessità nella scrittura musicale.L'uso della lingua tedesca svolge un ruolo catalizzatore perché spinge Mozart a continue innovazioni in campo vocale e corale. Reinventa forme tradizionali come le arie convenzionali della Regina della Notte, trasfigurate da virtuosismi sovrumani, e crea nuove forme come alcune melodie di Tamino e Pamina che annunciano il canto romantico.
La più semplice musica popolare tedesca si affianca a grandi pagine sinfoniche. Alle canzoncine di Papageno, succedono i nobili e tragici accenti dell'opera seria. Il maestoso rigore di un coro contrasta con le spettacolari vocalizzazioni acrobatiche del "bel canto". Le polifonie più colte si affiancano alla musica del "Glockenspiel". Eppure, questo mosaico di stili e registri riesce miracolosamente a evitare l'insidia del “disparato” per risolversi in un'unità incantevole. Mozart cerca costantemente di suscitare l'interesse del suo ascoltatore.
Già praticando la mescolanza di generi eretta in teoria dall'estetica romantica, Mozart compone un'opera unica nella sua ricchezza di invenzione e significati. È come se attraversasse un intero secolo di scrittura musicale, annunciando, allo stesso tempo, il futuro dell'opera.
Il flauto magico, la massoneria e il preludio al femminismo
Presentato per la prima volta il 30 settembre 1791 a Vienna, Il flauto magico di Mozart è spesso considerato un'opera leggera, ingenua e fiabesca. Gli spettatori a volte ne perdono il suo significato profondo, camuffato da una miriade di simboli massonici, non sempre evidenti e comunque estranei ai non iniziati.Mozart ha effettivamente invitato i suoi amici a rivolgere la loro attenzione a "certe parole" e al messaggio trasmesso dal testo. L'interesse principale del compositore (che ha anche partecipato attivamente allo sviluppo del libretto) è la forza del messaggio dell'opera, sublimato dalla musica. Un gioco di specchi opera tra la filosofia, massonica o meno, e l'opera stessa
Mozart massone
Sognando di comporre una grande opera in lingua tedesca, Mozart vide nel librettista Emanuel Schikaneder l’occasione giusta di scrivere un'opera fiabesca, nella tradizione del Ratto dal serraglio e di rompere con la sua serie di opere italiane.Nel 1791, quando stava lavorando alla partitura del Il Flauto magico, Mozart era membro della loggia massonica Zur Wohltätigkeit ( = Beneficienza) da sette anni e aveva fatto propri i riti massonici, così come Schikaneder, anch’egli massone..
Il compositore, molto affezionato agli ideali massonici diffusi dalla filosofia dell'Illuminismo, nel febbraio 1785 aveva già scritto per la Massoneria Die Maurerfreude e nel novembre dello stesso anno Maurerische Trauermusik.
La trama de Il flauto magico di Mozart e Schikaneder è impegnativa per la sua confusione tra una moltitudine di personaggi e per l’apparente semplicità. L'avventura messa in scena non fa riferimento ad alcuna epoca e in nessun paese, ma esiste da e per i suoi simboli che glorificano la Luce e la Conoscenza, e quindi la filosofia massonica.
La simbologia
Il numero 5 e il numero 3 – Il colore musicale.A livello di simbologia, il libretto e la partitura si completano a vicenda. Nella partitura, ad esempio, viene ripreso il simbolismo dei numeri massonici, e il concetto di differenziazione fra il femminile e il maschile.
La Massoneria associa il numero 5 al Femminile, poiché sarebbe il numero di Afrodite come dea dell'unione fertile e dell'Amore generativo.
Il numero 5 sarebbe anche il complemento del numero 3, da parte sua associato al Maschile.
Questo processo è evidente nell’introduzione, che inizia con un tamburo a cinque accordi, anticipando un'atmosfera oscura, favorevole al caos. La seconda parte dell'overture (Allegro) diventa più luminosa, ordinata e precisa. Inizia e finisce con un tamburo di tre accordi in Mi bemolle maggiore.
Nemmeno la distribuzione dei personaggi o degli elementi accessori a questa logica: 3 Dame, 3 giovani ragazzi, 3 strumenti (flauto, flauto di pan e carillon), tre tuoni per annunciare una delle tre apparizioni della Regina della Notte.
L'uso dei colori non è banale e permette di "categorizzare" i caratteri. La Regina della Notte e il suo seguito (le tre Dame e Monostato il Moro) sono vestiti di nero o argento (anche l'argento è un simbolo femminile), mentre Sarastro e i sacerdoti indossano abiti bianchi e dorati, simboli di luce, purezza e simbolo maschile.
I personaggi principali sono spesso associati a un "colore" musicale o ad a un tono. Ad esempio, nel secondo atto, l'unica aria di Sarastro è dotata di quattro diesis (cioè una chiave in mi maggiore) che è l'eccezione al trittico Mi bemolle maggiore / Sol maggiore / Do maggiore che Mozart usa in tutto il pezzo.
La dualità al centro dell'opera
Il libretto si basa sulla dualità Luce-Conoscenza/Oscurantismo che attraversa l'intera opera e appare attraverso la lotta del Bene (rappresentata da Sarastro), contro il Male (la Regina della Notte). Questa opposizione sarebbe stata anche il simbolo della lotta tra logge maschili e femminili a Vienna: le prime cercavano regolarmente di screditare le seconde.Sarebbe tuttavia riduttivo vedere nella Regina della Notte l'incarnazione del Male. Si oppone al Giorno e alla Luce, a causa del suo appellativo, ma anche nelle sue apparenze. La Regina della Notte appare solo al chiaro di luna come all'inizio del secondo atto quando chiede a sua figlia di uccidere il sacerdote Sarastro. Anche la luna è simbolo della femminilità che la Regina e le sue Dame riportano nel loro abbigliamento e accessori.
Questo conflitto originale trova il suo esito nell'unione di Tamino e Pamina, che incarnano la più perfetta uguaglianza, quella della coppia riuscita a superare tutti gli ostacoli. Il Femminile e il Maschile entrano, così, mano nella mano nella Luce della Conoscenza, l'armonia è trovata e una nuova età dell'oro può, quindi, iniziare.
La Regina della Notte indossa gli abiti dell'ignoranza e della rivolta contro il dominio maschile e contro quello del male.
Il processo al genere femminile
Nella sua "Triade italiana" scritta tra il 1786 e il 1790 (Le Nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte), Mozart rappresenta la donna futile, frivola, civettuola e loquace nonché il dominio dell'uomo su queste megere. Tale concetto della donna viene utilizzato per sviluppare la seguente contro-argomentazione, incarnata da Pamina: la donna è uguale all'uomo solo se esce dallo stereotipo in cui si trova a proprio agio.Viene impiantato un processo al sesso femminile, quello a cui Pamina non apparterrà più alla fine dell'opera. Nel primo atto, le tre dame che appaiono velate (= il velo dell'ignoranza), con i loro giavellotti d'argento, abbattono il serpente che minacciava il giovane principe. Una volta uccisa la bestia, contemplano il principe che è svenuto ed eseguono un trio vocale leggero, con cui si contendono la custodia del giovane. Questo trio - un genere piacevole che era allora di gran moda all'opéra-comique - è una rappresentazione caricaturale della donna da salotto del XVIII secolo. Molte frasi moralistiche sono inserite nel testo, soprattutto da Sarastro, contro queste donne ignoranti che, alla Verità preferiscono il pettegolezzo e l’amoreggiamento superficiale.
L'avvento della parità di genere
Ma il tempo della parità di genere è vicino. Pamina, inizialmente "prigioniera" del sacerdote Sarastro, soffre di una complicata ascendenza. Nel primo atto, il suo rifiuto dell'amore volgare del Moro Monostato e il suo svenimento preliminare (che si riferisce all'inizio dell'iniziazione massonica), gli permettono di rivelarsi come un cuore puro a Sarastro.Pamina partecipa solo a due delle quattro prove iniziatiche dell'apprendista massonico, quelle dell'Acqua (Femminile) e del Fuoco (Maschio). Nel libretto, queste prove sono raccolte e nascoste. Ma bisogna fare attenzione a ciò che accade prima di questo rito, quando Pamina guida il giovane principe: "In tutti i luoghi sarò al tuo fianco. Sono Io che vi guiderò, ed è l'amore che mi guiderà. Esso disseminerà il nostro cammino di rose, perché le rose sono sempre vicine alle spine.»
Al termine delle ultime due prove, la principessa viene consacrata come elemento necessario per la costituzione della coppia perfetta e lascia il Regno della Notte. Dopo il coro di sacerdoti nel secondo atto, Sarastro si toglie il velo, segno della sua ascensione alla Conoscenza e alla Verità, diventando, così, uguale a Tamino.
Il passaggio di Pamina da un mondo all'altro costringe la ragazza a staccarsi dalla madre ed ha anche un ruolo salvifico sia per lei che per le donne in generale, dal momento che ora le è permesso di posizionarsi come uguale all'uomo. Alla fine dell'opera, la perfezione della coppia Tamino e Pamina è totale: sono riusciti a diventare uguali agli dèi, che non subiscono alcuna discriminazione di genere.
Nella sua opera Mozart mostra che l'accesso alla conoscenza è universale e riguarda entrambi i sessi, non essendo uno inferiore all'altro per coloro che vogliono accedere alla Verità. Attraverso i suoi simboli, la sua musica e il messaggio che porta, il Flauto Magico avvia la riabilitazione delle donne nella sfera della Conoscenza.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale de "Il Flauto Magico" di Mozart?
- Chi sono i principali antagonisti nell'opera e come si evolve la loro percezione nel corso della storia?
- Quali sono gli strumenti magici presenti nell'opera e quale ruolo giocano?
- Come viene rappresentata la figura femminile nell'opera e quale messaggio trasmette Mozart riguardo al genere femminile?
- Qual è il significato dei simboli massonici presenti nell'opera e come influenzano la trama?
Il tema principale è il viaggio iniziatico di Tamino e Pamina, che simboleggia il trionfo della ragione e della luce sull'oscurantismo, attraverso prove che riflettono i valori e i simboli della Massoneria.
I principali antagonisti sono la Regina della Notte e il suo seguito. Inizialmente, la Regina appare come una madre afflitta, ma si rivela poi essere una figura malvagia assetata di vendetta e potere, simboleggiando l'oscurantismo.
Gli strumenti magici sono il flauto magico, posseduto da Tamino, e un carillon, posseduto da Papageno. Questi strumenti aiutano i protagonisti nel loro viaggio, simboleggiando l'onnipotenza della musica e il suo potere salvifico.
La figura femminile è rappresentata in modo complesso, con personaggi come la Regina della Notte che incarnano l'ignoranza e la rivolta, mentre Pamina simboleggia l'uguaglianza di genere, superando gli stereotipi e diventando parte integrante dell'armonia e della conoscenza. Mozart trasmette un messaggio di tolleranza e fraternità, avviando la riabilitazione delle donne nella sfera della Conoscenza.
I simboli massonici, come il numero 3 e 5, i colori e la dualità luce/oscurità, riflettono i valori dell'Illuminismo e della Massoneria, influenzando la trama attraverso le prove iniziatiche dei protagonisti, la lotta tra bene e male, e il trionfo della luce sulla notte. Essi arricchiscono il significato dell'opera, sottolineando il messaggio universale di tolleranza, fraternità e l'importanza della conoscenza.