Concetti Chiave
- I tre racconti presentano protagonisti simili che compiono azioni analoghe, ma con nomi diversi: Noè, Utanapishtim e Deucalione.
- Il racconto sumerico è narrato in prima persona, mentre i miti biblici e greci hanno un narratore esterno.
- Le fasi della costruzione dell'arca sono dettagliate solo nell'Epopea di Gilgamesh.
- C'è una diversità nel numero di giorni del diluvio: sei giorni nei Sumeri, centocinquanta nella Bibbia, e nove giorni e notti nel mito greco.
- Alla fine del diluvio, le navi si incagliano su montagne diverse: Monte Nisir, Monte Arafat e Monte Parnaso rispettivamente.
Indice
Confronto tra i tre racconti
I tre passi in questione sono “Noè e il diluvio” tratto dalla Genesi (Bibbia), “Il racconto di Utanapishtim” dall’Epopea di Gilgamesh e “Deucalione e Pirra” tratto dalla Biblioteca, Apollodoro. Questi tre brani presentano analogie e differenze.
I protagonisti compiono generalmente le stesse azioni, ma il loro nome è diverso: Noè, per il racconto della Bibbia, Utanapishtim per i Sumeri e Deucalione eper i Greci.Differenze narrative e strutturali
La prima differenza che si può notare è dal punto di vista della narrazione: mentre nel racconto biblico “Noè e il diluvio” e nel mito “Deucalione e Pirra” il testo è esposto da un narratore esterno, nel racconto di Utanapishtim la deposizione è in prima persona.
Dettagli delle costruzioni e compagni
La seconda discrepanza consiste nella descrizione delle fasi della costruzione dell’arca, presente nel brano dell’Epopea di Gilgamesh e non nei testi tratti dalla Genesi e dalla Biblioteca. La terza diversità consiste nelle persone che i protagonisti portano con sé: nel primo caso egli porta i figli, le loro mogli, due paia per ogni animale e sette di quelli di mondi; nel secondo caso nell’arca è radunata quasi una piccola città, contenente la famiglia, i parenti, gli animali del campo sia domestici che selvatici, gli artigiani e naturalmente il timoniere; nel terzo caso egli porta solamente la moglie Pirra.
Durata del diluvio e reazioni divine
La quarta dissomiglianza riguarda il numero di giorni della durata del diluvio: nel racconto sumerico sei giorni, in quello biblico centocinquanta e nel testo greco la pioggia continua per nove dì e nove notti. Gli dei del popolo dei Sumeri, all’arrivo del diluvio, fuggono terrorizzati, hanno una reazione antropomorfa, infatti, si pentono. Dio invece non si espia poiché Egli è onnipotente, ma promette, stringe un’alleanza. Nel mito greco invece Zeus non si pente della scelta fatta e alla fine spedisce Ermes da Deucalione per fargli scegliere se essere il progenitore del’umanità.
Conclusioni e simbolismi finali
Un’analogia molto forte si può notare nella narrazione della fine del diluvio: la nave rimane incagliata sul Monte Nisir nel racconto sumerico, sul monte Arafat nel brano della Sacra Scrittura e sul monte Parnaso nell’altro. Generalmente anche il momento in cui si cerca di capire se la terra è libera dell’acqua, è uguale: quello che cambia sono le specie di uccelli di cui i due protagonisti usufruiscono: la colomba, la rondine e il corvo nell’Epopea di Gilgamesh, mentre nel racconto della Bibbia Noè utilizza una colomba che torna con un ramoscello di ulivo, simbolo della pace e, specificatamente nel contesto, del rispetto dell’alleanza. Nel terzo caso non c’è una precisa descrizione riguardante questo passaggio. Infine la conclusione della narrazione presenta una conformità molto forte: i sacrifici fatti a Dio, agli Dei dei Sumeri e a Zeus.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali differenze narrative tra i tre racconti del diluvio?
- Come variano le descrizioni delle costruzioni e dei compagni nei tre racconti?
- Quanto dura il diluvio nei diversi racconti e quali sono le reazioni divine?
- Quali simbolismi finali emergono alla conclusione dei racconti?
La differenza principale è che nel racconto di Utanapishtim la narrazione è in prima persona, mentre negli altri due racconti è esposta da un narratore esterno.
Nell'Epopea di Gilgamesh, la costruzione dell'arca è dettagliata e include una varietà di persone e animali, mentre nella Genesi e nella Biblioteca, le descrizioni sono meno dettagliate e i compagni sono limitati.
Nel racconto sumerico dura sei giorni, nella Bibbia centocinquanta giorni, e nel mito greco nove giorni e nove notti. Gli dei sumeri si pentono, Dio promette un'alleanza, mentre Zeus non si pente.
Un simbolismo comune è la nave che si incaglia su un monte. Inoltre, i sacrifici a Dio, agli Dei sumeri e a Zeus rappresentano un elemento di conformità tra i racconti.