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La mia personale esperienza sul volontariato.
Economia - associazioni no profit
Cucina & Alimentazione - ricetta
PREMESSA
Ho deciso di proporre il tema del volontariato perché è una delle attività che svolgo nel mio tempo
libero e che non colpisce solo me ma anche tante altre persone. Premetto che non desidero smettere
di far parte a certe associazioni, e che appena finisco la scuola desidero iscrivermi nella protezione
civile. È per questo motivo che ho deciso di iniziare la mia tesina con una breve spiegazione di ciò
che faccio e vorrei fare. Da un paio di anni frequento un gruppo di ragazzi che, come me, dedicano
il loro tempo libero alle attività di volontariato, invece di dormire, andare fuori a fare una partita
con gli amici a calcio o a basket. Al giorno d’oggi ci sono tante associazioni di volontariato, tra le
quali: la protezione civile, il WWF, oppure tante associazioni legate alla Chiesa. Conosco diverse
associazioni di volontariato e sono tutte diverse e con una politica diversa ognuna, però lo scopo è
sempre lo stesso: aiutare il prossimo.
LA MIA ESPERIENZA NEL VOLONTARIATO
La mia esperienza in parrocchia è iniziata circa quattro anni fa (2011). È iniziato tutto con il fare
l’animatore in estate a ragazzi della mia parrocchia San Giovanni Battista in San Giovanni in
Persiceto (BO), questa attività di volontariato si svolge sempre dopo la fine della scuola, inizia
infatti il lunedì subito dopo. Per arrivare abbastanza preparati e sapere come ci si deve comportare
con i bambini e i ragazzi che vanno dalla seconda elementare alla seconda media, ci sono dei piccoli
percorsi di formazione da affrontare durante gli incontri organizzati nei tre mesi precedenti
all’inizio dell’attività.
Durante queste due settimane di animazione facciamo prevalentemente dei giochi di vario genere,
attività pomeridiane che consistono nel creare, disegnare, colorare i personaggi principali del tema
che per quell’anno è stato deciso, sono previste anche delle gite, una per settimana, dove noi
animatori, in accordo con il parroco, decidiamo la meta. Per esempio lo scorso anno siamo andati al
“Parco acquatico Cavour Valeggio sul Mincio”.
Finita l’esperienza di “Estate ragazzi” a giugno, ne inizia un’altra che si svolge alla fine di
agosto/inizio settembre e si chiama “Emmaus”. L’attività ha una durata di circa 7/8 giorni ma la fase
di preparazione e organizzazione inizia ad aprile e dura fino a due giorni prima dell’inizio, e
consiste nel ritrovarci tra noi ragazzi e con gli adulti del centro missionario persicetano, per
decidere il periodo, se aggiungere o togliere un pezzetto di tragitto e soprattutto dove inviare il
ricavo (ad esempio: l’anno scorso abbiamo inviato il ricavo in Tanzania per costruire una scuola e
due anni prima per costruire un ospedale). L’attività consiste nel girare alla mattina in bicicletta e
volantinare la zona decisa per quella mattina per informare dell’attività di raccolta, e al pomeriggio,
poi, passare a raccogliere il materiale che i cittadini di San Giovanni in Persiceto gentilmente ci
danno. Gli oggetti che riceviamo sono oggetti in disuso che normalmente si butterebbero via, noi li
prendiamo e li sistemiamo (se sono sistemabili) e poi li rivendiamo in un mercatino che allestiamo
alla fine della raccolta, il ricavato va tutto in beneficenza.
Alla fine dell’attività di Emmaus verso la fine di settembre iniziamo con lo spettacolo della befana,
che è uno spettacolo teatrale parrocchiale che coinvolge tutti i ragazzi dai 10/11 anni in su. Questa
attività dura circa 3 mesi e tutte le domeniche sera ci incontriamo a provare ed imparare le parti che
i registi ci hanno assegnato, a creare le scenografie e i costumi. Solitamente verso il 5/6 di gennaio
facciamo gli spettacoli uno alla sera per gli adulti e uno al pomeriggio per i bambini, il tema dello
spettacolo è sempre un cartone della Disney che noi reinterpretiamo.
Nel periodo di natale, 2/3 giorni prima, ci incontriamo noi ragazzi per fare l’Emmaus invernale, che
consiste nell’andare a casa degli anziani che sono soli, noi gli portiamo un sorriso e 10 minuti del
nostro tempo e insieme alla nostra compagnia gli portiamo un piccolo regalino, ad esempio
quest’anno gli abbiamo portato un presepe di legno.
Durante l’attività di estate ragazzi siamo circa una cinquantina di giovani tra la prima e la quarta
superiore, durante Emmaus siamo un gruppo di amici della parrocchia di circa 50/60 persone di
un’età compresa tra i 14 e i 30 anni.
Nel periodo di maggio c’è la parrocchia in festa perché scende la madonna e nel giardino della
parrocchia facciamo uno stand gastronomico che è affidato agli anziani e una pesca che è affidata
sempre a noi giovani.
Durante l’estate del 2014 il mio gruppo di amici (quello che gestisce e organizza Emmaus e lo
spettacolo della befana) viene a sapere di un'attività di volontariato a Bologna, che consiste
nell'andare in stazione a Bologna oppure nel dormitorio, per portare da mangiare ai senza tetto e
stare in compagnia con loro per un paio di ore. Io non facevo ancora parte di quel gruppo nell’estate
scorsa, finché a ottobre sono venuto a conoscenza di questo servizio che facevano, ci ho pensato per
un po’ di tempo e alla fine ho deciso di andarci. La prima volta che ci sono andato ero molto
perplesso sul come si affrontava il servizio però pian piano durante la serata ho fatto conoscenza
con dei clochard e da quel giorno tutti i venerdì vado a Bologna a fare questo tipo di servizio.
Il servizio che facciamo è semplice, funziona così, al pomeriggio c’è il gruppo di ragazzi di
Bologna che si procura il cibo e inizia a prepararlo per la sera, prepara per la distribuzione in due
posti, il primo alla stazione e il secondo al dormitorio. Dopo la preparazione del cibo arriviamo tutti
noi ragazzi e facciamo un piccolo momento di raccoglimento in chiesa, poi carichiamo le macchine
e il pulmino e andiamo in stazione e in dormitorio. Questa attività mi dà qualcosa, mi lascia
qualcosa di importante, mi fa capire come stanno le persone nel mondo, coloro che hanno bisogno
di aiuto, supporto o di un sorriso; coloro che sono meno fortunati di noi. L’attività di volontariato
con i senza tetto mi fa capire com’è la realtà dei fatti, come ci si sente quando hai perso tutto, non
hai più un lavoro, una casa e non hai principalmente niente da mangiare per sopravvivere. In
stazione ho conosciuto tante belle persone partendo da noi volontari ai clochard che sono delle
persone molto carine, gentili e che hanno voglia e bisogno di un gesto d’affetto, un abbraccio, una
carezza, un sorriso, perché tutto il giorno loro hanno chiesto “l’elemosina” e i passanti non li hanno
trattati bene. La maggior parte di loro vengono trattati spesso male dai passanti. Per quanto riguarda
me, appena questa attività mi era stata proposta ero insicuro, invece adesso ci vado con molta
voglia, perché è un buon gesto da fare e questa attività mi ha dato comunque molto. Le attività che
invece faccio in parrocchia sono diverse; con “Estate ragazzi” faccio sempre il volontario e mi
diverto, cresco, e conosco nuovi ragazzi, faccio l’educatore con i bambini e mi dà un senso di
sicurezza e mi rafforzo ancor di più con il mio stato d’animo e la mia insicurezza. Lo spettacolo
della befana ed Emmaus sento che mi danno la vera condivisione, quello che significa condividere
con gli altri. L’esperienza significativa che mi ha cambiato veramente è quella dei senza tetto,
perché come scrive Madre Teresa di Calcutta: “La gente che hai aiutato, forse non te ne sarà grata:
non importa, aiutala.”, a me non me ne deve importare se una persona non mi dice grazie, tanto lo
so che a quella persona ho fatto del bene. Il gruppo di volontariato al quale ho aderito
nell’esperienza della stazione di Bologna si chiama “il treno dei clochard”, non è un gruppo avente
una autonomia giuridica, il nostro gruppo è una gemmazione della associazione “Albero di Cirene”
coordinata da Don Mario. Il cibo che noi ci procuriamo lo prendiamo all’orario di chiusura dei
negozi, bar, alimentari che a fine giornata se no butterebbero via molto cibo ancora buono, e poi
durante le cene di autofinanziamento, oppure eventi in cui ci autofinanziamo raccogliamo dei soldi
per comprare tipo la pasta, la farina per fare la polenta, ecc.
Un’altra esperienza di volontariato che condivido è quella con i
donatori del sangue dell’AVIS. Ho iniziato ad Ottobre del 2014
per mia spontanea volontà o anche perché spinto dal coraggio
che i miei genitori e mio zio hanno nel donare, essendo donatori
da molto tempo. Una persona che vuole donare può iniziare
dopo il compimento del diciottesimo anno, perché diventa
maggiorenne. La donazione si può compiere negli ospedali e nei
centri di raccolta AVIS. La donazione si può effettuare tutti i
giorni oppure , meglio ancora, la domenica; quando il donatore
arriva nel centro di raccolta va al centro informazioni, ti
cancellano dalla lista, ti danno un modulo da compilare, dove ti
chiedono delle determinate domande per la sicurezza del sangue
e dei riceventi, poi l’infermiere ti chiama e ti prova il glucosio
nel sangue, poi il medico ti chiama e fai un colloquio con lui dove ti vengono fatte delle domande,
dopo il colloquio con il medico ti rechi nella sala d’attesa dove aspetti il tuo turno e quando ti
chiamano ti iniziano a fare il prelievo. Un donatore se è nuovo non inizia a donare subito ma deve
fare gli esami del sangue specifici che ti faranno loro, poi dopo 31 giorni ti arriverà a casa una
lettera con scritto se sei oppure no idoneo al donare. Dopo tre mesi ti arriverà un’ulteriore lettera
con su scritto quando puoi andare a donare. La donazione si fa ogni tre mesi per gli uomini e ogni
sei mesi per le donne.
La donazione all’AVIS mi dà la disponibilità di essere più controllato dal punto di vista medico e
poi donando io non so se aiuterò mai qualcuno in futuro però se lo aiuterò sono fiero di me.
Ho iniziato a partecipare al carnevale storico persicetano, che si tiene tutti gli anni nel periodo pre-
quaresima, quando ero piccino con mio padre. Il Carnevale Storico Persicetano è considerato uno
dei più importanti carnevali d'Italia. La prima edizione ufficiale risale al 1874, quando fu fondata la
Società di Bertoldo, ma si hanno notizie di questa manifestazione anche nei secoli che precedono il
1800, in scritti di studiosi di storia locale.
Mi è sempre piaciuto tanto “fare carnevale”, cioè partecipare a tutte quelle attività che servono a
preparare la sfilata vera e propria con i carri. Esse consistono n