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INDICE
il sogno di volare
brevi accenni sulla velocità del progresso dal '900
i principi del perché un aereo vola
la storia del volo
aviazione nella seconda guerra mondiale
il teatro del pacifico: la battaglia di Pearl Harbour
record e primati storici
INTRODUZIONE
Ho scelto come tema del mio percorso interdisciplinare il volo perchè io sono molto affezionato al
volo da molti anni e pratico aeromodellismo da 10 anni e ogni volta che faccio volare i miei modellini
per me è come un sogno mi immergo totalmente in quello che faccio e mi impersono nel mio
aereoplanino ed è come se fossi io lui sognando di volare e fare tutte le accrobazie vibrando nell'aria
come uno spirito libero senza regole ne domani prendendo quello che ho.
Volare è uno dei sogni più comuni e che procurano maggiore gioia. Spesso legato a sentimenti di
libertà o euforia, riempie il sognatore di gioia e lo mette in contatto con ciò che incredibilmente
riesce a "fare"
Fin dall’antichità l’uomo osservò il volo degli uccelli cercando di imitarlo per provare la stessa
sensazione di potersi librare nell’aria. Il mito di Icaro ci racconta di quanto l’ebbrezza del volo sia
travolgente e pericolosa. Secondo il mito a Creta il re Minosse aveva chiesto a Dedalo di costruire il
labirinto per il Minotauro.
Avendolo costruito, e quindi conoscendone la struttura, a Dedalo e suo figlio fu preclusa ogni via di
fuga da Creta da parte di Minosse, poiché temeva che ne fossero svelati i segreti. Per scappare,
Dedalo costruì delle ali con delle penne e le attaccò ai loro corpi con la cera. Malgrado gli
avvertimenti del padre di non volare troppo alto, Icaro si fece prendere dall'ebbrezza del volo e si
avvicinò troppo al sole; il calore fuse la cera, facendolo cadere nel mare dove morì. Il padre arrivò
sano e salvo in Sicilia dove costruì un tempio dedicato ad Apollo, in memoria del figlio Icaro.
Con il passare degli anni l’uomo non ha mai smesso di sognare di poter volare, molti uomini hanno
speso molta parte del loro tempo per creare invenzioni che permettessero di librarsi nell’aria, ma con
scarso successo. La svolta ci fu prima nel 1700 con il primo volo di una mongolfiera e
successivamente a inizio 900, dove, in una mattina come le altre, l’uomo fece un passo avanti verso la
sua evoluzione, un grande passo che cambiò le sorti del mondo, grazie ai fratelli Wright fu realizzato
il primo aereo a motore in grado di volare. Successivamente l’evoluzione del volo fu molto più rapida,
in un solo secolo lo sviluppo delle scienze aeronautiche è cresciuto a dismisura, tanto da poter
sviluppare aerei efficienti, sicuri, veloci e super tecnologici. Oggi però la ricerca tende a spostarsi sullo
sviluppo di veicoli molto più versatili e leggeri di un aereo, quasi tascabili, che permettano ad un
uomo di volare, come ad esempio il Jetpack o la macchina- elicottero o la tuta alare (foto) che è
molto diffusa ultimamente. FILOSOFIA
Volare nei sogni
Volare è uno dei sogni più comuni e che procurano maggiore gioia. Spesso legato a sentimenti di
libertà o euforia, riempie il sognatore di gioia e lo mette in contatto con ciò che incredibilmente
riesce a “fare”.
L’intenso realismo di molti di questi sogni fa sì che le emozioni sperimentate in volo si associno
all’incredulità per ciò che sta accadendo, ma si trasformino ben presto in voglia di sperimentare, e
godere di una possibilità da sempre presente nella fantasia umana.
Volare è simbolicamente legato all’elevarsi al di sopra della realtà quotidiana, sopra il mondo che si
conosce, ma la psiche individuale può indurre quest’azione per ragioni molto diverse:
Bisogno di evadere dalla pesantezza delle situazioni sperimentate giornalmente, da
responsabilità e problemi di cui ci si fa carico. Il sogno di volo compensa allora, con la facilità e
la leggerezza, tutta la pesantezza della realtà.
Esistenza di problemi incombenti che il sognatore sta sfuggendo, che non vuole affrontare,
il sogno indica questa tendenza a “volare via” dalle situazioni sgradevoli.
Tendenza del sognatore a “svolazzare” anche nella sua vita, a non farsi carico di quanto gli
compete o a voler rimanere nel mondo della fantasia.
Un esempio di sogno che può fare una bambina è:
Ho sognato di di volare come un uccello non riuscendo, a volte, a scendere, cosa vorrà dire? Forse
che si ha un forte desiderio di evasione dal quotidiano? Voglia di liberarsi dei problemi, per essere poi
così leggero da volare? Ho pensato a questa come interpretazione, che ne dici? (A.- Ariccia)
Questo sogno, sembra indicare sia il desiderio di evasione, che il volere rimanere nel mondo della
fantasia di cui parlavo prima, che la tendenza a non “tenere i piedi a terra”, e mostra quindi il bisogno
di tararsi rispetto alla realtà.
Desiderio del sognatore di sentirsi o voler essere un po’ superiore agli altri, giudicarsi “migliore”,
cercare di emergere a tutti i costi. Il sogno realizza il suo desiderio di stare in una “posizione più alta”
rispetto agli altri.
Necessità di distaccarsi dalla vita materiale per andare verso l’”alto”, per ricercare e trovare una
dimensione spirituale. Il sogno apre la via, indica la direzione simbolica.
Volare nei sogni può essere accompagnato da intensa eccitazione sessuale, e molti uomini impotenti
o con problemi di erezione, paiono compensare la mancanza di uno sfogo sessuale con la capacità
di volare in sogno, che si accompagna ad intenso piacere erotico. Questo è ben illustrato dal pensiero
di Freud, che riteneva che alcuni sogni di volo potessero essere un'espressione della propria
sessualità; questa interpretazione potrebbe essere coerente con l'ebbrezza, il senso di liberazione e di
connessione con il proprio lato istintivo suscitati dall'atto di volare.
Volare nei sogni è un’azione frequentissima nei sogni lucidi naturali o indotti. Il sognatore lucido
spesso mette alla prova questa lucidità (capacità di rimanere nel sogno essendo cosciente di stare
sognando) proprio provando ad innalzarsi in volo. Oppure fuggendo dai nemici o dai personaggi
spaventosi, attraverso l’azione del volare. Sognare di volare con o senza ali può appagare una fantasia
impossibile, un desiderio inconscio di liberarsi da un peso, di guardare la realtà dall'alto, in maniera
più lucida e distaccata.
Un altro aspetto del sogno di volo, soprattutto se si sogna di volare molto in alto, riguarda l'essere
staccati dalla terra. Questa immagine, a seconda del carattere del sognatore, potrebbe indicare una
tendenza in un dato momento della vita a privilegiare la parte spirituale o intellettuale dell'esistenza
oppure segnalare il pericolo di essere eccessivamente distratti, con la testa fra le nuvole.
ITALIANO E STORIA DELL'ARTE
INTRODUZIONE
Il futurismo è un Movimento letterario, artistico e politico, fondato nel 1909 da F.T. Marinetti. Il f.,
attraverso tutta una serie di ‘manifesti’ e di clamorose polemiche, propugnò un’arte e un costume che
avrebbero dovuto fare tabula rasa del passato e di ogni forma espressiva tradizionale, ispirandosi al
dinamismo della vita moderna, della civiltà meccanica, e proiettandosi verso il futuro fornendo il
modello a tutte le successive avanguardie.
Il primo dei ‘manifesti’ di Marinetti (pubblicato nella Gazzetta dell’Emilia di Bologna il 5 febbraio 1909
e in francese nel Figaro del 20 febbraio 1909), che contiene già tutte le linee essenziali del
movimento, culmina in queste asserzioni: «Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è
arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa ... un automobile
ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia ... Bisogna che il
poeta si prodighi, con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli
elementi primordiali. Non v’è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un
carattere aggressivo può essere un capolavoro ... Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del
mondo – il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore
...». Successivi manifesti riguardano in particolare il teatro di varietà quale ‘teatro dello stupore’, il
‘teatro sintetico’, le arti figurative, la scenografia, la musica, e poi ancora l’aeropoesia, l’aeropittura
ecc. (l’ultimo manifesto risale alla Seconda guerra mondiale).
Il f., ricollegandosi all’irrazionalismo filosofico e spingendo alle estreme conseguenze la confusione tra
arte e vita delle poetiche di fine Ottocento, si fece promotore di un atteggiamento vitalistico e
attivistico che avrebbe dovuto investire e modificare radicalmente ogni dominio artistico e culturale e
la stessa politica.
1. Letteratura e teatro
In campo letterario, eliminata ogni conseguenzialità logica e psicologica, sostituita alla mediatezza
della costruzione sintattica l’immediatezza delirante dell’onomatopea, il f. promosse le ‘parole in
libertà’, in cui un esasperato associazionismo analogistico si tradusse nell’iconismo della poesia visiva
(‘auto-illustrazione’) e nella rivoluzione tipografica, ma contagiò anche lo stile espressivo dei
‘manifesti’, che restano il risultato più notevole del movimento, e non rimase senza conseguenze
neppure sull’oratoria politica del tempo. Sorto in reazione, oltre che alla letteratura borghese
dell’Ottocento, alla magniloquenza e all’estetismo dannunziani, il f. fu per molti aspetti la metodica
radicalizzazione del dannunzianesimo, e la sua involontaria parodia. Il f. sfocerà in una problematica
d’ordine politico, nelle manifestazioni interventiste al tempo della Prima guerra mondiale, fasciste e
imperialiste più tardi. D’altra parte l’importanza storica del f. va cercata proprio in questo suo
attivismo o dinamismo pratico, in questa sua funzione disgregatrice e dissolutrice, che, fra tanti
equivoci e confusioni, ebbe pur il merito di far giustizia di una letteratura e di un’arte ridotta a
convenzione e accademia; non già nell’ambito creativo, dove rimase, almeno per quanto riguarda la
letteratura, scarso di risultati. Le vantate ‘sintesi’ e ‘simultaneità’ liriche futuriste spesso non sono che
esperimenti velleitari, e le opere poetiche o drammatiche di Marinetti e dei suoi seguaci (L. Folgore, P.
Buzzi, F. Cangiullo, B. Corra, E. Cavacchioli ecc.) appaiono soffocate da una retorica che volendo
essere antiretorica riesce anche più fastidiosa. Ciò non toglie che grandi scrittori, da A. Soffici ad A.
Palazzeschi a M. Bontempelli, abbiano compiuto i primi passi sotto l’insegna del f., presi da quell’ansia
di rinnovamento, di adeguazione a un piano di cultura europeo, di libertà espressiva, che era pure al
fondo di questo tumultuoso movimento; né che lo stesso Pirandello si sia giovato, per il suo teatro, di
certi ritrovati tecnici del futurismo.
Nel Manifesto del teatro futurista del 1915, Corra, Marinetti ed E. Settimelli propugnavano un teatro
che fosse «sintetico, atecnico, dinamico, simultaneo, autonomo, alogico e irreale». Ai testi ‘sintetici’
dello stesso Marinetti, di F.B. Pratella, U. Boccioni e altri, si affiancano le opere di maggior respiro del
drammaturgo forse più importante del movimento, Pompeo Vasari, singolare figura di scrittore-
gallerista, vissuto soprattutto a Berlino, dove gestiva un’importante galleria di arte
moderna; L’angoscia delle macchine e La mascherata degli impotenti conservano tuttora una loro
forza.
Tra gli altri paesi in cui si ebbero movimenti collegati in qualche modo, sia pure solo nominalmente, al
f. italiano, vanno ricordati soprattutto la Russia e la Polonia. Il f. russo espresse, attraverso personalità
artistiche di grande rilievo come V. Majakovskij, D. Burljuk, V. Chlebnikov e B. Pasternak, l’esigenza di
nuovi e rivoluzionari mezzi espressivi. Da esso, che ebbe nel 1913 il suo manifesto intitolatoPoščëčina