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Scienze sociali: Maria Montessori
Matematica: Statistica sugli abusi sui minori
Diritto: Dichiarazione di Ginevra dei diritti del fanciullo
Storia: Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia
Filosofia: Freud e la sessualità infantile
Inglese: The Convention on the Rights of the Child
Letteratura:
Forse queste teorie sui traumi infantili che portano ad uno squilibrio psichico per tutta
la vita possono essere collegati ai comportamenti di Pascoli. Uno dei più importanti
poeti del decadentismo italiano. Durante la sua infanzia Pascoli visse l’esperienza
dell’uccisione del padre, a pochi anni da essa morì anche la madre e la sorella
maggiore e poi anche due suoi fratelli. Tutti questi eventi drammatici lo
traumatizzarono per tutta la vita rendendolo un uomo chiuso in se stesso incapace di
relazionarsi con il mondo degli adulti. Uno dei tratti salienti per i quali è conosciuto
Pascoli è la cosiddetta poetica del fanciullino. L’idea centrale è che il poeta coincide
con il fanciullo che sopravvive dentro ogni uomo, esso è un fanciullo che vede tutte le
cose come per la prima volta, con stupore e meraviglia, e dà il nome alle cose usando
parole nuove. L’atteggiamento irrazionale e intuitivo del fanciullo consente una
conoscenza profonda della realtà, permette di cogliere direttamente l’essenza segreta
delle cose, il poeta fanciullo quindi appare come un veggente, dotato di una vista più
acuta rispetto agli uomini comuni e può spingere lo sguardo oltre le apparenze
sensibili, esplorando il mistero. I venti capitoli del Fanciullino partono dall’idea che
esistono due età poetiche, fanciullezza e vecchiaia: la prima sa vedere e la seconda sa
dire. Il poeta è colui che, divenuto vecchio e non potendo più vedere, dice ciò che ha
visto da fanciullo. La poesia non è invenzione ma scoperta, perché essa sta nelle cose
che ci circondano, ciò che solo il poeta può vedere. Nelle pagine del Fanciullino Pascoli
esprime il suo concetto di poetica: il poeta è colui che si fa simile a un fanciullino nello
scoprire con ingenuità quello che le cose suggeriscono; in ognuno di noi, dorme un
fanciullino: il poeta è colui che riesce a svegliarlo, a farlo parlare dentro di sé e a
comunicare i significati agli altri uomini. Pascoli dice che se l’individuo cresce, il
fanciullino resta sempre piccolo dentro di lui, ancora capace di avvertire la bellezza
delle cose. L’importante è non soffocarlo definitivamente dentro di noi. Egli sa
ascoltare le voci segrete che provengono da quella parte dell’anima che è rimasta
fanciulla. Scienze sociali
Il pensiero pedagogico montessoriano parte dallo studio dei bambini con problemi
psichici, espandendosi successivamente allo studio dell'educazione per tutti i bambini.
La Montessori stessa sosteneva che il metodo applicato su persone subnormali aveva
effetti stimolanti anche se applicato all'educazione di bambini normali.Il suo pensiero
identifica il bambino come essere completo, capace di sviluppare energie creative e
possessore di disposizioni morali (come l'amore), che l'adulto ha ormai compresso
dentro di sé rendendole inattive. L'adulto ha la tendenza a reprimere la personalità del
bambino e spesso lo costringe a vivere in un ambiente con ritmi di vita innaturali.Il
principio fondamentale deve essere la libertà dell'allievo, poiché solo la libertà
favorisce la creatività del bambino già presente nella sua natura. Dalla libertà deve
emergere la disciplina. Un bambino disciplinato è capace di regolarsi da solo quando
sarà necessario seguire delle regole di vita.Il periodo infantile è un periodo di enorme
creatività, è una fase della vita in cui la mente del bambino assorbe le caratteristiche
dell'ambiente circostante facendole proprie, crescendo per mezzo di esse, in modo
naturale e spontaneo, senza dover compiere alcuno sforzo cognitivo.I bambini
subnormali venivano trattati con rispetto, venivano organizzate per loro delle attività
didattiche. I bambini dovevano imparare a prendersi cura di se stessi e venivano
incoraggiati a prendere decisioni autonome.Della scuola tradizionale infantile Maria
Montessori critica il fatto che, in essa, tutto l'ambiente sia pensato a misura di adulto.
In un ambiente così concepito il bambino non si trova a suo agio e quindi
nelle condizioni per poter agire spontaneamente.La Montessori definisce il bambino
come un embrione spirituale nel quale lo sviluppo psichico si associa allo sviluppo
biologico.
La Montessori realizza del materiale didattico specifico per l'educazione sensoriale e
motoria del bambino e lo suddivide in:
materiale didattico analitico, incentrato su un'unica qualità dell'oggetto, per
esempio peso, forma e dimensioni. Educa i sensi isolatamente.
materiale didattico autocorrettivo, educa il bambino all'autocorrezione dell'errore
e al controllo dell'errore, senza l'intervento dell'educatore.
materiale didattico attraente, oggetti di facile manipolazione e uso, creato per
invogliare il bambino all'attività di gioco-lavoro con esso.
Il bambino è libero nella scelta del materiale. Tutto deve scaturire dall'interesse
spontaneo del bambino, sviluppando così un processo di autoeducazione e di
autocontrollo. Matematica
Un insieme di studi condotti in 21 paesi(la maggior parte dei quali sviluppati) rivela
che una percentuale tra il 7 e il 36% afferma di essere stata vittima di abusi sessuali
durante l’infanzia. La maggior parte degli abusi è avvenuta in ambito familiare. Si
stima che ogni anno, su scala mondiale, tra i 133 e 275 milioni di bambini assistano a
violenze familiari. Almeno 8 milioni di bambini si trovano in istituti di accoglienza. I
bambini rinchiusi nei centri di accoglienza sono frequentemente sottoposti a violenze
sessuali commesse dal personale stesso dei centri, sia come forma di controllo sia
come punizione. Diritto
La Dichiarazione di Ginevra dei diritti del fanciullo è un documento redatto
nel 1924 dalla Società delle Nazioni in seguito alle devastanti conseguenze, che
la Prima guerra mondiale produsse in particolare sui bambini. Per redigerlo la Società
delle Nazioni fece riferimento al Children's Charter scritto nel 1922 dall'Unione
Internazionale per il Soccorso all'Infanzia, fondata nel 1920.
Il documento dichiara che:
1. Il bambino deve essere messo in grado di svilupparsi normalmente,
materialmente e spiritualmente.
2. Il bambino che ha fame deve essere nutrito; il bambino malato deve essere
curato; l'orfano e l'abbandonato devono essere raccolti e soccorsi.
3. Il bambino deve essere il primo a ricevere soccorso in caso di necessità.
4. Il bambino deve essere messo in grado di guadagnare la sua vita e deve essere
protetto da ogni sfruttamento.
5. Il bambino ha diritto ad un'istruzione.
Successivamente, con l'istituzione dell'ONU, la dichiarazione è stata approvata
il 20 novembre 1959 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e revisionata
nel 1989, quando ad essa ha fatto seguire la Convenzione Internazionale sui
Diritti dell'Infanzia. Storia
La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata
approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.
la Convenzione enuncia per la prima volta, i diritti fondamentali che devono essere
riconosciuti e garantiti a tutti i bambini del mondo.La Convenzione è composta da 54
articoli e da due Protocolli opzionali (sui bambini in guerra e sullo sfruttamento
sessuale).
Sono quattro i suoi principi fondamentali:
a) Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere
garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione.
b) Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o
privata l'interesse del bambino deve avere la priorità.
c) Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino (art. 6): gli
Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano
sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati.
d) Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a
essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il dovere, per gli
adulti, di tenere in considerazione le opinioni.
Filosofia
Freud elaborò una teoria a stadi in cui, a seguito dell'analisi di diversi casi clinici,
raccoglie elementi che permettono di rintracciare nell'infanzia le prime esperienze di
tipo sessuale.
Identifica 5 fasi:
Nome Anni Caratteristiche
Il bambino prova piacere attraverso
Orale 0-2 la bocca.
È legata al controllo della
Anale 2-3 defecazione.
Scoperta della propria sessualità:
Fallica 3-5 Complesso di Edipo