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Sintesi
Filosofia: Sigmund Freud

Fisica: la gabbia di Faraday

Psicologia
: gli eventi traumatici; i disturbi di personalità; i caratteri fobici; la terapia cognitiva

Astronomia: l'effetto Coriolis; la struttura dell'atmosfera

Fisiologia: effetti sul corpo umano in aereo (aumento pressione corporea, aumento anidride carbonica)
Estratto del documento

Prima parte: a ciascuna espressione il suo significato.

“ L'aspetto delle cose varia secondo le emozioni ; e così noi vediamo magia e

bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi

Kahlil Gibran

1.1 La paura dell'aereo è un’ emozione.

e emozioni abitano nell’amigdala

L (mandorla in greco, per la sua tipica forma),

presente all’interno del sistema limbico (una delle parti più antiche del cervello).

L’amigdala funziona da magazzino delle emozioni negative e, ogni volta che una

sensazione fastidiosa si affaccia alla nostra coscienza, entra in gioco scatenando i ricordi e le

sensazioni di emozioni simili vissute in precedenza.

Le emozioni sono fenomeni psicologici paragonabili agli evidenziatori, con i quali

sottolineiamo con colori diversi frasi che ci hanno colpito leggendo un libro o una poesia.

Nello stesso modo, infatti, le emozioni sottolineano gli episodi della nostra vita, attribuendo

un particolare colore in funzione dell’altrettanto particolare lettura che

ad ognuno di questi

di essi ne diamo. Due differenti persone, dunque, potrebbero marcare uno stesso episodio di

due colori diversi: in rosso, se l'emozione corrispondente è la rabbia, o in nero, se le

sensazioni vissute sono legate alla tristezza.

Ecco che all’interno della nostra mente si crea una miscela di colori differenti, risultato non

soltanto della tipologia degli avvenimenti che ci hanno visti come protagonisti, ma

soprattutto del modo specifico di leggere e attribuire ad essi il nostro significato.

Infatti, non è tanto la natura oggettiva degli episodi a scatenare un emozione, quanto

l'interpretazione soggettiva degli stessi.

Un pessimo voto ad un’interrogazione, per esempio, verrà vissuto con sconforto e

disperazione da uno studente abituato a prestazioni eccellenti, mentre verrà vissuto con

indifferenza da un altro. sulla “tavolozza mente”,

Di fatto, poiché il nostro carattere è sostanzialmente stabile,

troviamo spesso gli stessi colori, seppur con sfumature diverse, in base al particolare

momento che stiamo vivendo. Sebbene caratterialmente siamo infatti portati a reagire nello

stesso modo di fronte ad una forte emozione o ad una situazione di pericolo, capita a tutti di

reinterpretare, in due differenti momenti della propria vita, uno stesso episodio in maniera

diversa. all’origine etimologica del termine “emozione”,

Risalendo invece derivante dal latino

“moveo”, "muovere”, che con l'aggiunta del prefisso “e” vuole indicare la spinta, si

comprende come ogni emozione fornisca un impulso all'azione. le “tranches” più

Ecco che le emozioni non si limitano ad evidenziare come fari nella notte

significative della nostra vita, ma ci equipaggiano al meglio per affrontare gli scenari nei

quali veniamo coinvolti. E' proprio verso questa direzione che l'efficacia delle emozioni

Pagina 5

L’aerofobia “Più in alto vola il gabbiano, e più vede lontano.” – Francesca Bariselli -

assume più rilevanza: le emozioni, infatti, non ci forniscono soltanto informazioni sulla

natura delle nostre relazioni con il mondo, ma ci predispongono ad affrontare nel migliore

dei modi le varie situazioni attraverso una serie di reazioni fisiologiche, che avvengono a

livello del sistema nervoso, cardiovascolare e di quello endocrino e modificano l'organismo

fornendo rapidamente le risorse che si ritiene siano indispensabili in quelle stesse situazioni.

ad esempio, ci troviamo all’interno di un gruppo

Se, e abbiamo violato una regola, il nostro

organismo fa fluire una maggiore quantità di sangue verso il viso, permettendoci quindi di

chiedere scusa non solo a parole, ma anche attraverso il conseguente rossore. In termini

“attivazione nel caso della “paura

scientifici il rossore è detto fisiologica” e, di volare”, la

corrispondente attivazione fisiologica, è per molti versi paragonabile a quella che proviamo

quando saliamo sulle montagne russe. Anche qui ciò che fa la differenza è la nostra lettura

“scatola paura dell’aereo” metteremo l’etichetta “terrore”,

della situazione: sulla mentre

sulla scatola “paura delle montagne russe”, "eccitazione". Una persona diversa

scambierebbe le etichette sulle scatole, affascinato dalle sensazioni del volo.

Non sono i nostri occhi che "decidono" il nostro modo di vedere e interpretare il mondo ma

le emozioni che proviamo.

“ ”

I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni

Pablo Picasso

1.2 Due gruppi di emozioni.

L e emozioni vengono comunemente divise in due categorie:

LE

EMOZIONI LE EMOZIONI

PRIMARIE SECONDARIE

1. FELICITA' 1. ORGOGLIO

2. TRISTEZZA 2. VERGOGNA

3.PAURA 3. ANSIA

4.RABBIA 4. GELOSIA

5. DISGUSTO 5. INVIDIA Pagina 6

L’aerofobia “Più in alto vola il gabbiano, e più vede lontano.” – Francesca Bariselli -

Le emozioni primarie vengono così chiamate perché sono presenti in noi fin dalla nascita:

sono preinstallate, uguali per tutti, e sono riconoscibili anche in etnie e culture differenti. Un

eschimese impaurito ha la stessa espressione facciale di un europeo in preda al panico.

L’evoluzione sembra aver attribuito alle emozioni primarie un ruolo fondamentale: esse

sono infatti come un dono che la natura ci ha fatto per permetterci di aumentare le nostre

possibilità di adattamento e sopravvivenza, senza le quali probabilmente ci saremmo già

estinti. La peculiarità di questo tipo di emozioni consiste nel fatto che esse non richiedono

che l’individuo che le prova ne sia consapevole: la catena delle reazioni fisiologiche si attiva

per predisporre l’individuo nella maniera fisiologica e psicologica ottimale

inconsciamente

per affrontare il tipo di situazione che ha stimolato quella specifica emozione.

La consapevolezza del percorso che si è attivato può avvenire in un secondo momento.

Facciamo un esempio: stiamo attraversando la strada quando improvvisamente

un’automobile sfreccia velocissima alla nostra sinistra. Senza nemmeno renderci conto di

quanto sta accadendo ci ritroviamo sul marciapiede salvi! Ma tutto è avvenuto senza aver

realmente compreso l’accaduto e senza aver fatto consapevolmente nulla. Il sistema della

paura ha infatti fatto tutto da solo in maniera efficiente e mirata ma, soprattutto, veloce;

senza chiederci di prendere una decisione sul da farsi ha infatti agito al nostro posto. Si può

dunque affermare che la forza delle emozioni primarie consiste nel privilegiare la velocità

delle emozioni piuttosto che la lentezza della consapevolezza, orientando così i nostri

nostre azioni verso obbiettivi che preservino l’organismo e gli

comportamenti e le

permettano di sopravvivere il più a lungo possibile.

Diversa è invece la natura delle emozioni secondarie, che infatti non fanno parte del nostro

patrimonio evolutivo ma sorgono nel corso dei normali processi evolutivi, influenzate, ad

dall’educazione.

esempio, Mentre nel caso delle primarie, infatti, il coinvolgimento degli

dell’individuo è marginale

aspetti mentali o, in alcuni casi, addirittura assente, ora risulta un

prerequisito indispensabile affinché venga stimolata una certa emozione. Mi sentirò

depresso dunque solo se la mia consapevole valutazione di una determinata situazione sarà

improntata su tematiche relative ad aspetti di perdita o di mancato raggiungimento degli

obbiettivi che mi ero prefissato. “ L’uomo che non prova mai paura è perduto .”

Louis-Ferdinand Cèline

1.3 La “paura di volare”.

L a divisione apportata nel precedente paragrafo ci permette dunque di osservare come

la paura sia una delle cinque emozioni primarie, probabilmente la più antica, perché

fa la propria comparsa nel corredo emotivo del bambino praticamente dai primi giorni

di vita, manifestandosi come la reazione del nostro organismo alla percezione del pericolo.

Pagina 7

L’aerofobia “Più in alto vola il gabbiano, e più vede lontano.” – Francesca Bariselli -

In generale, il sistema della paura ci mette nelle condizioni migliori per affrontare ogni

azione che decidiamo di compiere, portando il nostro organismo, posto di fronte ad una

del sistema nervoso centrale e del sistema nervoso

situazione di pericolo, all’attivazione

autonomo, provocando un aumento di alcuni ormoni tra cui l’adrenalina e la noradrenalina.

L’aumento del battito cardiaco, per esempio, è finalizzato a mettere a disposizione dei

muscoli un maggiore afflusso di sangue nel caso in cui fosse necessario combattere o

fuggire.

Ecco che le possibili risposte del nostro corpo ad una minaccia sono differenti e, anche se

alcune di esse possono sembrare fastidiose, ciascuna ha un ruolo fondamentale.

“paura

Ma tutto ciò non si verifica nel caso della di volare” che è comunemente intesa

come uno stato d'animo di particolare sofferenza che compare quando si deve volare e che

ne impedisce del tutto la possibile effettuazione o la rende particolarmente sofferta. Chi ha

paura di volare, al solo pensiero di doverlo fare, soffre, patisce, ne allontana l'effettuazione o

addirittura ne evita oculatamente ogni possibilità, in modo però del tutto soggettivo. Entra

così in gioco la componente soggettiva tipica delle emozioni secondarie e questo rende

impropria l’espressione “paura di volare”, come vedremo nel prossimo paragrafo.

Che gli uccelli dell'ansia e della preoccupazione volino sulla vostra testa,

“ non potete impedirlo; ma potete evitare che vi costruiscano un nido ”

.

Proverbio cinese

1.4 Dalla paura di volare “all’ansia da volo”.

S

ebbene le parole ansia e paura vengano comunemente utilizzate come sinonimi

occorre ricordare come queste abbiano origini e modalità di funzionamento

sostanzialmente differenti.

L’ansia fa infatti parte delle emozioni secondarie e non è in noi automatica, ma richiede

diretto da parte dell’individuo che valuta in modo del

necessariamente un coinvolgimento

tutto personale la pericolosità di una determinata situazione. Ciò che fa paura dunque

accomuna tutti, ciò che suscita ansia è del tutto soggettivo e, il più delle volte, non è

condiviso da tutti, proprio come accade nel caso di quella che generalmente viene definita,

in modo però errato, “paura di volare”.

caso dell’ansia da volo, ciò che suscita ansia è cosi lontano da un’oggettiva

Nel fonte di

a spiegare la causa all’origine del suo

pericolo che la persona coinvolta non riesce neanche

malessere. Pagina 8

L’aerofobia “Più in alto vola il gabbiano, e più vede lontano.” – Francesca Bariselli -

La differenza fondamentale tra l’ansia e la paura sta proprio nel fatto che, mentre nel caso

e molto evidente, nel caso dell’ansia

della paura il pericolo è esterno la maggior parte delle

volte la minaccia è interna e non direttamente comprensibile.

Proprio per questo motivo all’espressione “paura di volare” è corretto sostituire

l’espressione “ansia da volo”, con la quale si intende uno stato di angoscia e timore che

“io” i “tutti”.

riguarda soggettivamente un e non oggettivamente

Ecco che l’ansia da volo si manifesta allora con tutti i suoi tipici correlati fisiologici:

tachicardia e vasocostrizione periferica che provocano una sensazione di freddo a

mani e piedi e brividi

tachipnea che comporta un respiro corto e ansimante, senso di oppressione alla cassa

toracica e mancanza d’aria

aumento della sudorazione

crampi addominali, senso di nausea, vomito, diarrea, aumento dello stimolo

all’urinazione e della diuresi

mal di testa, cefalee a casco, dolori e tensioni muscolari.

Affianco ai correlati fisiologici vi sono poi i correlativi psichici che includono:

paura di morire, di perdere il controllo, di impazzire

una sensazione generale di attesa penosa

di per sé

L’ansia non è totalmente negativa e, analogamente a quanto causato dalla paura,

all’interno del nostro corpo

stimola la secrezione di alcune sostanze che predispongono

per una prestazione ottimale. Se,

l’organismo però, la produzione di queste sostanze dura

troppo a lungo il rischio è che la qualità della perfomance possa essere compromessa.

Nei casi poi in cui la permanenza di queste sostanze all’interno dell’organismo risieda

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