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- MUSICA = Bob Dylan "Blowing in the wind",
- INGLESE = "Blowing in the wind" by Bob Dylan ,
- STORIA = John Fitzgerald Kennedy
- GEOGRAFIA = Cuba,
- SCIENZE = I terremoti,
- TECNOLOGIA = Il trasporto sull’acqua,
- ANTOLOGIA = Il vecchio e il mare di ERNEST HEMINGWAY,
- LETTERATURA = Vincenzo Cardarelli,
- ARTE = Architettura decostruttivista,
- SPAGNOLO = Arte Hispano
Dallas nel 1963. Cuba
Territorio e ambienti
L’isola di Cuba fa parte delle grandi Antille. Il clima è caldo, le piogge sono abbondanti e la
vegetazione è rigogliosa.
Le catene montuose principali sono: la Sierra de los Organos e quella del Rosario a ovest, la Sierra
di Trinidad nella parte centrale del paese e la Sierra Maestra a sud-est, quì si trova la montagna più
alta del paese, il Pico Turquino (1974 m). I mari che bagnano Cuba sono: l'Oceano Atlantico e il
mar dei Caraibi. Le coste dell'isola di Cuba offrono spiagge sabbiose, baie e golfi di incantevole
bellezza, che sono ottimi porti naturali. I porti più importanti sono quello di l'Avana, di Cardenas, di
Bahia Honda e quello di Guantanamo, dove c’è anche una Base Navale USA.
I fiumi di Cuba sono brevi e non navigabili e fra questi il più importante è il Cauto.
Popolazione, economia e religione
Cuba è lo stato più grande e popolato (11 milioni di abitanti) delle Antille. Poco più della metà della
popolazione è mulatta, nata dall’unione tra bianchi e neri. La popolazione si concentra
prevalentemente nelle città come l’Avana, che è la capitale del paese, Santiago de Cuba e
Camaguey.
L’economia si basa sulle piantagioni della canna da zucchero e del tabacco, e sul turismo.
A Cuba c’è libertà di culto. La religione più diffusa è la cattolica.
Storia
Dopo essere stata colonia spagnola, nel 1898 l’isola ottenne l’indipendenza. Nel 1952 s’instaurò
una dittatura militare filoamericana, alla quale si oppose un movimento rivoluzionario guidato da
Fidel Castro. Dopo una lunga e sanguinosa guerra civile, nel 1959 venne istituita una repubblica
socialista. La Cuba di Castro è stata per anni appoggiata e finanziata dall’URSS e si trova tuttora in
una situazione di continua tensione con gli USA. Con la fine degli aiuti sovietici nel 1991 il paese è
in difficoltà. Oltre a viver in difficili condizioni sociali ed economiche, la popolazione è stata
privata dal regime autoritario castrista di molti diritti civili.
I terremoti
La maggior parte dei terremoti è associata alle faglie, cioè a zone di debolezza della crosta
terreste lungo la quale avvengono i movimenti delle rocce (vedi Figura 1).
La pressione all'interno della crosta, provocata dal movimento delle placche, determina un
accumulo di energia lungo i margini della faglia finché, a un certo punto, le rocce cominciano
a slittare lungo la faglia stessa; l'energia accumulata viene liberata e si verifica un terremoto.
►Figura 1
a) Due placche separate da una faglia tendono a muoversi in versi opposti lungo il piano di faglia, ma
l'attrito tende a contrastare il movimento.
b) Con l'accumulo della tensione, però, le rocce iniziano a deformarsi;
c) quando la tensione accumulata supera l'attrito, le placche "scattano" in versi opposti e liberano tutta
l'energia accumulata in precedenza e si origina il terremoto.
L'ipocentro
L'area della crosta in cui viene rilasciata energia durante un terremoto si chiama ipocentro: è
il punto in cui ha origine la scossa.
L’ipocentro può essere superficiale, intermedio o profondo. I terremoti più profondi
avvengono a circa 700 km al di sotto della superficie.
La quantità di energia rilasciata da un terremoto viene detta intensità del terremoto. Questa
intensità si esprime in gradi Richter o in gradi Mercalli. L’energia, rilasciata da un terremoto,
viaggia dall'ipocentro sotto forma di onde che vengono rilevate da speciali apparecchi di
registrazione, i sismografi.
Sono possibili quattro tipi di onde:
le prime che vengono percepite dal sismografo
sono le onde primarie P o di compressione.
il secondo tipo di onde che arrivano ai
sismografi sono le onde S o secondarie.
il terzo e il quarto tipo di onde sismiche (onde L
o onde di Love e onde di Rayleigh) sono quelle
che provocano i danni più gravi.
La profondità dell’ipocentro è data dal tempo necessario a
registrare le onde L.
L'epicentro
I tempi d'arrivo delle onde P e S, registrate dai sismografi di tre o più luoghi diversi, possono
essere usati per scoprire l'epicentro di un terremoto, cioè il punto sulla superficie terrestre che
si trova sopra l’ipocentro e in cui il terremoto ha la massima energia (danni maggiori).
Il trasporto sull’acqua
La navigazione marittima
Le navi sono destinate a tre funzioni principali: il trasporto delle persone, il trasporto delle merci e
le operazioni militari. Le navi per passeggeri di oggi sono di due tipi: da crociera e traghetti. Le
navi da crociera sono grandissime e altissime; sono organizzate come una piccola città, con negozi,
ristoranti, palestre e infermerie per ogni evenienza.
I traghetti, che trasportano i passeggeri e le automobili, servono per raggiungere destinazioni
oltremare non molto lontane, in particolare le isole; i traghetti hanno a prua e a poppa grandi
portelloni che consentono il transito di veicoli anche grandi come i camion.
Le navi destinate al trasporto merci invece sono disegnate molto spesso su misura del carico che
devono portare; esistono perciò le navi portacontainer, le petroliere (navi che possono raggiungere
anche i 500 metri di lunghezza e dotate di grandi serbatoi per il trasporto del greggio) e le navi da
carico generiche.
Tra le navi militari ci sono quelle di superficie, come gli incrociatori, le portaerei e i sottomarini,
che viaggiano sott’acqua a grandi profondità per non essere intercettati dai radar nemici.
La navigazione fluviale e lacuale
La navigazione su fiumi e laghi svolge un ruolo molto importante e l’Europa è il continente con la
rete fluviale navigabile più sviluppata del pianeta, soprattutto nell’Europa settentrionale (in
particolare nei Paesi Bassi).
La via d’acqua fluviale deve essere adattata e mantenuta con le dimensioni di larghezza e
profondità adeguate alle imbarcazioni che la percorrono: quindi occorre scavare quando il fiume
non è abbastanza profondo e mantenere gli argini ben saldi per garantire la larghezza.
Si è resa inoltre necessaria nel tempo la realizzazione dei canali artificiali di collegamento tra un
fiume e l’altro e la costruzione di chiuse per superare la pendenza dei fiumi.
Nave da crociera Petroliera
Mercantile Portaerei
Il vecchio e il mare Ernest Hemingway
Trama
Un vecchio pescatore, Santiago, colpito dalla sfortuna,
dopo 84 giorni trascorsi senza riuscire a pescare un solo
pesce si incontra con Manolin, un ragazzo che è rimasto
con lui per i primi quaranta giorni di cattiva pesca, fino a
quando i genitori l'hanno costretto ad andare a lavorare su
una barca fortunata. Durante questo incontro il ragazzo
offre al pescatore tutto l'aiuto che può dargli. Dalla sua
capanna di palma (arredata da un letto, un tavolo e una
sedia) il pescatore scende prima dell'alba alla spiaggia per
prendere il mare, dopo aver dormito usando i calzoni come
cuscino e dopo aver sognato l'Africa coi grandi leoni liberi
e tranquilli su una spiaggia. Prima dell'alba getta in mare
quattro esche e aspetta che qualche pesce abbocchi. Poi un
pesce spada abbocca e comincia a tirare la barca verso il
largo. Da quel momento il pescatore vive una serie di
avventure, sempre reggendo la lenza sulla spalla e
serrandola con una mano: beve un po' d'acqua, mangia un
tonno, pesca un delfino per procurarsi altro cibo, aspetta
qualche ora che gli passi un crampo alla mano sinistra.
Dopo un giorno e una notte comincia a rimpiangere
l’assenza del ragazzo che lo avrebbe aiutato. Finalmente
vede il pesce spada: è mezzo metro più lungo della barca
ed è più grosso di quanti ne abbia visti mai. Il pescatore
comincia a pregare e promette un pellegrinaggio alla
Vergine de Cobre se riesce a prendere il pesce; comincia anche a sperare che non vengano i
pescecani. Passano i giorni e mentre il pesce comincia a rallentare la corsa il pescatore cerca
di dormire; è svegliato dai primi balzi del pesce spada. Il terzo giorno il pesce comincia a
girare e il pescatore si accorge di essere più stanco di quanto lo sia stato mai, ma riesce a
ucciderlo con la fiocina e con le mani ormai sanguinanti lo affianca alla barca e lo lega a prua
e a poppa, poi rizza la vela per cominciare il viaggio di ritorno. Ormai gli sono rimasti
soltanto due sorsi d'acqua. Dopo un'ora di navigazione un pescecane azzanna il pesce e il
pescatore riesce ad ucciderlo con la fiocina, ma dopo il primo ne viene un altro e poi un altro
e poi un altro. La barca comincia a essere scrollata dai colpi dei pescicani e lentamente il
grande pesce spada legato alla barca diventa uno scheletro via via che il pescatore per
uccidere gli squali perde la fiocina, il coltello, un remo spezzato usato come mazza e perfino
la barra del timone. Quando arriva a terra la gente del villaggio è già a dormire, il vecchio
affranto si mette in spalla l'albero e si avvia solo e sconfitto verso la sua capanna. L'indomani
all'alba tutti i pescatori si riuniscono intorno alla barca con lo scheletro del pesce spada e
qualcuno lo misura: è lungo cinque metri e mezzo. Il pescatore regala a Manolin la spada del
pesce. Il libro finisce con la scena del vecchio addormentato intento a sognare leoni sotto lo
sguardo attento del ragazzo.
Vincenzo Cardarelli
La vita
Vincenzo Cardarelli (il suo vero nome era Nazareno) nacque nel 1887 in provincia di
Viterbo. Non ebbe mai una vera famiglia. Era figlio illegittimo – infatti portava il cognome
della madre - e i genitori conviventi non andavano d’accordo, finché la madre venne cacciata
dal marito e del piccolo si occuparono a turno i parenti. Nazareno rimase orfano e andò a
vivere con il padre che si era sposato. Nella matrigna egli trovò l’affetto che non aveva mai
conosciuto. Lasciò il paese e se ne andò a Roma in cerca di fortuna.
Svolse tanti svariati mestieri per mantenersi. Iniziò poi la carriera di scrittore e strinse una
tormentata relazione con la poetessa Sibilla Aleramo. Conseguì nella sua carriera di scrittore
diversi premi letterari, ma visse e morì in solitudine. Si spense a Roma nel 1959.
La poetica
Vincenzo Cardarelli, nella sua opera di poeta, di giornalista e di intellettuale, ebbe un solo
ideale: restituire alla lirica italiana gli ideali di compostezza e di perfezione stilistica proprie
della nostra tradizione.
I temi ricorrenti delle sue liriche sono il trascorrere delle stagioni, che ricorda la mutevolezza
della vita, i ricordi e il rimpianto della giovinezza che è trascorsa, la descrizione della natura
immersa in un senso di inquietudine e di