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Introduzione Voce, energia delle idee tesina
Ho deciso di affrontare la tematica della voce nella mia tesina di maturità, del suono e della musica, in quanto essi sono stati e sono tuttora elementi fondamentali della mia crescita; non so suonare strumenti come la chitarra, il piano o il basso, ma fin da piccola ho deciso di imparare a “suonare” lo strumento che tutti possediamo: la voce. Il canto è divenuto l’energia delle mie idee, permettendomi di esprimerle.
Le canzoni sono presenti in ogni cultura, occupano un ruolo fondamentale nella vita quotidiana delle persone, sia perché sono in grado di indurre emozioni profonde sia perché rappresentano un’esperienza emotiva particolarmente gratificante per chi l’ascolta.
Il canto indica l'espressione vocale della musica oppure la modulazione della voce, che a sua volta è prodotta dalla vibrazione delle corde vocali. Fin dai tempi più antichi la voce occupa un ruolo di primo piano in quanto era l’unico strumento musicale a disposizione dell’uomo, il quale ha spinto la voce, nella varietà dei suoi colori timbrici, a livelli estremi di potenza, estensione e agilità, implicando capacità virtuosistiche molto elevate.
Nel corso della storia l’espressione vocale della musica divenne un’arma di liberazione e di ribellione per gli esseri umani.
Negli ultimi anni la voce è entrata a far parte del mondo delle nuove tecnologie, attraverso il riconoscimento e la sintesi vocale, infatti i lavori al computer divengono più veloci, si può dettare un sms in auto mentre si guida, ma non solo, il riconoscimento vocale è utile anche a persone che hanno difficoltà nel parlare. La tesina analizza anche altri argomenti.
Collegamenti
Voce, energia delle idee tesina
Biologia - L'apparato respiratorio e la produzione della voce.
Storia/Italiano - L'ascesa al potere di Hitler , la voce e la musica come arma di ribellione.
Informatica - La sintesi e il riconoscimento vocale.
Ho deciso di affrontare la tematica della voce, del suono e della musica, in
quanto essi sono stati e sono tuttora elementi fondamentali della mia
crescita; non so suonare strumenti come la chitarra, il piano o il basso, ma
fin da piccola ho deciso di imparare a “suonare” lo strumento che tutti
possediamo: la voce. Il canto è divenuto l’energia delle mie idee,
permettendomi di esprimerle.
Le canzoni sono presenti in ogni cultura, occupano un ruolo fondamentale
nella vita quotidiana delle persone, sia perché sono in grado di indurre
emozioni profonde sia perché rappresentano un’esperienza emotiva
particolarmente gratificante per chi l’ascolta.
Il canto indica l'espressione vocale della musica oppure la modulazione
della voce, che a sua volta è prodotta dalla vibrazione delle corde vocali.
Fin dai tempi più antichi la voce occupa un ruolo di primo piano in quanto
era l’unico strumento musicale a disposizione dell’uomo, il quale ha spinto
la voce, nella varietà dei suoi colori timbrici, a livelli estremi di potenza,
estensione e agilità, implicando capacità virtuosistiche molto elevate.
Nel corso della storia l’espressione vocale della musica divenne un’ arma di
liberazione e di ribellione per gli esseri umani.
Negli ultimi anni la voce è entrata a far parte del mondo delle nuove
tecnologie, attraverso il riconoscimento e la sintesi vocale, infatti i lavori al
computer divengono più veloci, si può dettare un sms in auto mentre si
guida, ma non solo, il riconoscimento vocale è utile anche a persone che
hanno difficoltà nel parlare. 3
In Germania gli effetti della
crisi del 1929 determinarono
la fine della repubblica di
Weimar e l’ascesa al potere di
Adolf Hitler. Egli iniziò la sua
carriera a capo del partito
Nazionalsocialista. Negli anni
’30 del XX secolo il partito
Nazista fece leva su il clima di
depressione socio-economico Adolf Hitler
della Germania del primo
dopoguerra, una Germania umiliata dal pagamento di ingenti somme di
denaro dopo la fine della Grande Guerra.
Nel 1933 Hitler fu convocato dal presidente della repubblica, Hindenburg, il
quale gli chiese di far parte del governo, nonostante il partito nazista
avesse solo tre ministri su undici. A Adolf Hitler bastarono pochi mesi per
imporre il regime totalitario.
Il capo nazista mise fuori legge il partito comunista, abolì ogni libertà e
garanzia costituzionale e ogni dissenso. Chiuse i giornali di opposizione e le
sedi sindacali e reintrodusse la pena di morte per crimini contro lo Stato.
Sciolse tutti i partiti tranne quello nazionalsocialista. Successivamente
guadagno la fiducia del parlamento che lo votò capo a pieni poteri.
Con l’assunzione della presidenza, Hitler, istituì il terzo Reich che si
realizzava sul principio della dittatura: i cittadini dovevano essere una
comunità unita, compatta e disciplinata, della quale potevano far parte solo
le persone della razza prescelta: la razza ariana. Questa idea questa teoria
si basò anche su una visione distorta o volutamente mal interpretata della
filosofia superomistica di Nietzsche.”
Hitler dopo una violenta persecuzione di ebrei, slavi, disabili e prostitute
decise di attuare la cosiddetta soluzione finale. Tra il 1933 e il 1945, la
Germania Nazista costruì circa 20.000 campi di concentramento. Essi
venivano utilizzati per diversi scopi: oltre che per i lavori forzati, furono
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impiegati per questioni di transito, ed
altri ancora costruiti principalmente o
esclusivamente per l’eliminazione in
massa dei prigionieri.
La musica all’interno dei lager ebbe un
ruolo preponderante nell’esaltazione
della tortura e nell’annientamento
dell’individualità e della dignità umana. Terezìn
Allo stesso tempo, però, essa fu vista
dai detenuti come un modo per stemperare l’odio e fare poesia, fu il
metodo per ribellarsi e fuggire dal terrore attraverso la fantasia.
Nel campo di concentramento di Terezin, in Repubblica Ceca, furono
detenuti essenzialmente bambini (dei quali possiamo trovare numerosi
disegni), donne, musicisti, intellettuali, letterati e artisti. Inizialmente fu
adibito come prigione nella quale fu incarcerato anche Gavrilo Princip,
indipendentista serbo famoso per l’attentato di Sarajevo che fu pretesto per
lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, successivamente, con l’avvento
delle persecuzioni naziste, fu destinato al transito di prigionieri che
sarebbero stati deportati in campi più ampi come Auschwitz e Mauthausen.
Oggi abbiamo una testimonianza dei numerosi musicisti prigionieri del lager
in questione. All’interno di esso la cultura Bambina nata il 28/10/’34 morta il
conservò un ruolo molto importante, grazie 16/10/44
alla presenza di personaggi come Gideon
Klein, Viktor Ullmann, Pavel Haase Hans
Krása. Questi furono appunto promotori
della (EntarteteMusik) in tedesco “musica
degenerata”.
Dopo l’avvento del nazismo la musica
all’interno dei campi non fu sin da subito
autorizzata; inizialmente, infatti, chiunque
venisse trovato in possesso di uno strumento
musicale o colto nell’atto di suonare veniva
giustiziato. I musicisti videro la loro libertà di
espressione ostacolata in quanto essi non potevano dare voce ai loro
sentimenti, non potevano scrivere canzoni per raccontare la loro vita da
reclusi e farsi testimoni.
I musicisti che vivevano condizionati dal terrore e dalla paura, decisero
comunque di effettuare concerti che avvenivano di nascosto usando
principalmente lo strumento più facile da trovare: la voce. Solo in un
secondo momento, le SS si resero conto di poter approfittare della
necessità degli artisti di fare musica per i loro scopi di tortura e
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legalizzarono, così, l'attività musicale, senza
però rendersi conto di innescare "una
macchina formidabile di resistenza", come
afferma Gabriele Manca.
Le SS pur di usare la musica a scopi di
tortura andarono contro la legislazione
antiebraica, la quale vietava ai musicisti
ebrei di suonare canti di autori ariani per
evitarne la contaminazione. I regolamenti,
infatti, prevedevano che le schiere di
prigionieri marciassero a tempo di musica,
ma dato che nei campi non erano presenti
musicisti ariani e gli ebrei non potevano più Hans Kràsa
comporre, in quanto privati dei loro
strumenti, i lager divennero l’unico posto in
cui gli ebrei furono obbligati a suonare musica “ariana”.
I detenuti dei lager mentre marciavano con sottofondo musicale imposto
erano costretti ad apparire allegri e contenti, altrimenti sarebbero stati
puniti.
Dopo la “legalizzazione” della musica all’interno del lager essa era suonata
di continuo e scandiva il ritmo della vita di un prigioniero, primo durante le
adunate, ma soprattutto nel corso delle esecuzioni, quando, un’ orchestra,
generalmente guidata da un istruttore di origine tedesca doveva suonare il
cosiddetto “tango della morte”. La sera inoltre quest’orchestra suonava
pezzi di Bach, Grieg o Wagner per le SS.
Ascoltando musiche composte da autori internati nei campi di
concentramento ci si rende conto che esse assumono un significato
particolare in quanto vi è un richiamo, benché allusivo, alla loro voglia di
libertà.
Un’operetta per bambini, non molto
famosa, di Hans Krása, Brundibár,
scritta nel 1938 ma rappresentata
per la prima volta nel 1941, sembra
esprimere proprio questo.
La vicenda parla di due fratellini,
Aninka e Pepicek, che devono Cast originale Brundibár a Terezin.
comprare il latte per la mamma
malata. I due fratelli però non hanno abbastanza soldi per poterlo
comprare. Nella piazza del mercato vedono il suonatore di
organetto Brundibár, il quale grazie alla sua musica riceve molti soldi. 6
I due decidono di imitarlo cantando una canzone
allegra. Ma le loro voci sono troppo deboli, così, i
due fratelli aiutati da tutti i bambini del vicinato
cantano una canzone e riescono a guadagnare i
soldi necessari per il latte. Brundibár tenta di
rubare i soldi dei bambini ma non ci riesce.
E i bambini festeggiano la loro vittoria contro il
tiranno.
In quest’operetta sono chiari i collegamenti
allusivi alla situazione del tempo, alla fine del
testo il coro celebra il trionfo: «Forte squilla la
tromba e il tamburo rimbomba, o giorno fortunato, il tiranno è
spodestato!».
I detenuti così facendo prendono una posizione: la musica, il suono, il
canto divengono la loro voce, la loro arma di ribellione. La loro “voce”
diviene strumento per infondere speranza in una possibile liberazione dal
tiranno e morale per poter agire in una tale condizione di dolore e
disperazione. Scrivere operette per bambini come Brundibár, offre uno
sbocco liberatorio ai detenuti per allontanarsi dalla realtà e rifugiarsi in un
mondo dove poter uccidere il loro tiranno, Hitler. I prigionieri grazie alla
musica sono divenuti più forti, non si sono rassegnati, ma hanno lottato,
pur dovendo alla fine arrendersi.
Come detto in precedenza, i detenuti di Terezìn di origine ebrea, per un
periodo della loro detenzione vennero obbligati a dover suonare musica
ariana questo colpì fortemente gli ebrei in quanto loro vivono con la
musica, che i accompagna in tutte le piccole azioni quotidiane.
La musica de popolo ebraico prende
spunto da altre musiche, in particolar
modo da quella Spagnola e quella
Germanica. Si sono così sviluppati due
tipi di musica: la Sefardita di base
ispanica con dei richiami all’arabo e al
turco; e la musica Klezmer che ha come
base la lingua Yiddish (la varietà di
tedesco parlato dagli ebrei dell’Europa
centro-orientale), nella quale sono presenti elementi tedeschi, polacchi,
ungheresi ai quali si uniscono antiche formule di canto e preghiera
ebraiche. 7
L’APPARATO RESPIRATORIO:
La voce umana può essere considerata come uno strumento musicale che
funziona grazie ad un intero apparato, capace di procurarci respiro e di
trasformare il suono in parola articolata. Le vie e le strutture impiegate per
fare in modo che l’aria arrivi nei polmoni sono: le fosse nasali, la faringe, la
laringe, la trachea, i rami bronchiali con le loro ramificazioni e i bronchioli.
Le vie respiratorie sono ricoperte da epitelio cilindrico ciliato, ad eccezione
della faringe e degli alveoli polmonari. Ciò facilita l’operazione di
“filtrazione” e quindi l’arrivo negli alveoli di aria privata delle particelle
solide più grossolane.
La via migliore per inspirare, è il naso, infatti passando al suo interno l’aria
viene riscaldata, purificata ed
infine umidificata.
Tramite le coane, ovvero le
cavità nasali posteriori che
mettono in comunicazione narici
e bocca, l’aria passa nella
faringe e successivamente nella
laringe.
La laringe, è formata dall’epiglottide, che si chiude durante la deglutizione,
e dalla cartilagine tiroidea che nell’uomo presenta un rilievo più accentuato
definito pomo d’Adamo.
Nel cavo laringeo vi sono le corde vocali che sono lembi tendinei che al
passaggio dell'aria vibrano generando la voce e consentendo la sua
modulazione.
Dopo essere passata nella laringe l’aria passa per la trachea, un condotto
reso rigido da 16-20 anelli cartilaginei.
La trachea al suo termine, si divide in due bronchi: uno per il polmone
destro ed uno per il polmone sinistro. 8
I bronchi primari si suddividono a loro volta in rami di calibro sempre
inferiore, costituendo il cosiddetto albero bronchiale, infatti proprio come
una pianta, essi formano rami che diminuiscono progressivamente di
dimensione.
Il bronco primario di destra si presenta più dritto, corto e tozzo di quello
di sinistra, e si divide in tre bronchi (detti secondari o lobari), che
penetrano nei rispettivi lobi del polmone destro; il bronco principale di
sinistra, invece, si biforca in due soli rami, che entrano nei due lobi del
polmone sinistro.
Penetrando nelle masse polmonari la struttura di sostegno cartilaginea
diminuisce sempre di più fino a formare bronchioli che terminano con
dilatazioni dette alveoli.
In quest’ultimi è presente un epitelio pavimentoso, formato da cellule
epiteliali molto sottili, in modo da facilitare la diffusione dei gas respiratori
tra aria alveolare e i capillari. L’insieme di bronchi e alveoli forma i polmoni