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Sintesi
Italiano: G. D'Annunzio e il Piacere

Inglese: O.Wilde e The picture of Dorian Gray

Latino: Petronio

Filosofia: S.Kierkegaard e i tre stadi esistenziali

Storia dell'arte: Klimt e Giuditta

Storia: La Belle Epoque

Geografia astronomica: Il pianeta Venere

Fisica: Il magnetismo
Estratto del documento

drammaturgo e di prosatore con Contemplazione della morte e Faville del maglio. In queste

ultime prose troviamo temi autobiografici e di memoria.

 Da interventista, D’Annunzio tornò in Italia nel 1915, dove tenne molti discorsi alle folle,

raccolti poi nel volume Per la più grande Italia, volti a convincere l’opinione pubblica della

necessità della guerra. Così assunse il ruolo di poeta vate. Allo scoppio del conflitto, nonostante i

cinquant’anni, si arruolò, ma ebbe un incidente di volo che gli provocò una lesione permanente

all’occhio destro. Durante la convalescenza scrisse un’opera in prosa, Notturno.

 Alla fine della guerra progettò e condusse un’impresa, espressione dell’insoddisfazione delle

condizioni di pace che vedevano assegnata alla Iugoslavia la città di Fiume. D’Annunzio riuscì ad

occupare la città, fin tanto che il governo non lo costrinse ad abbandonarla per non venir meno

agli accordi internazionali. Deluso dagli ultimi avvenimenti, si ritirò nella sua villa a Gardone

dove rimase fino alla morte.

Il pensiero e la poetica

D’annunzio, sia come uomo che come poeta, può essere considerato un eroe decadente, raffinato

cultore del bello. Egli seguì molte correnti letterarie del suo tempo rielaborandole con inesauribile

fantasia. Autori come Verga, Carducci e Wilde furono i suoi modelli. L’arte dannunziana si può

considerare estetizzante perché mira alla preziosità, alla raffinatezza, alla musicalità del

linguaggio e ad essere parte integrante della natura (panismo, dal nome del dio greco dei boschi,

Pan).

 Nelle sue prime opere (Primo Vere) D’Annunzio riprende la metrica di Carducci. Sul versante

della prosa e del teatro predomina l’influenza verista che si manifesta nell’ambientazione

regionalistica e nel realismo descrittivo (rientrano in questo filone le raccolte di novelle Terra

Vergine e il dramma La figlia di Iorio).

 La predilezione per le componenti soggettive e irrazionalistiche avvicinò il poeta al

Decadentismo e in particolare all’estetismo, che fa della bellezza il valore supremo. Nasce così il

mito del “vivere inimitabile” che trovò la sua incarnazione letteraria in Andrea Sperelli del

Piacere. La stessa ricerca si traduce nel teatro in tanti drammi (da La città morta alla Francesca

da Rimini), mentre le raccolte poetiche che più risentono dei modelli dell’Estetismo sono

Intermezzo di rime e La Chimera. Il mito della vita come opera d’arte, tuttavia, mostrò ben presto

le sue crepe.

 Il distacco dell’estetismo, portò D’Annunzio ad avvicinarsi ai poeti russi da cui riprende il tema

dell’aspirazione alla purezza. E’ questa la fase della “bontà”, che comprende romanzi come

Giovanni Episcopo e L’Innocente.

 Ma fu l’incontro con Nietzsche a segnare una svolta nella sua produzione: per D’Annunzio, il

superuomo unisce all’eccezionalità dell’esteta le doti positive dell’energia e del vitalismo, che gli

consentono di affermare il proprio dominio sulla realtà. Questa teoria promuoveva una politica

aggressiva e imperialistica. Traduzione poetica del mito del superuomo sono le Laudi.

 Abbiamo, infine, le opere della fase “notturna” con l’esplorazione di nuove forme come il

frammento e la prosa lirica, e di nuovi temi come la confessione autobiografica e i ricordi

d’infanzia (Contemplazione della morte, Faville del maglio e Notturno).

Il piacere

La trama

 La vicenda del romanzo Il piacere è ambientata in una lussuosa Roma di fine secolo. Andrea

Sperelli è un giovane nobile che vive esclusivamente per l’amore, per l’arte e per la cultura.

Quando la sua amante, Elena Muti, l’abbandona senza alcun motivo, Andrea cerca di confortarsi

con numerose avventure, finché incappa nella vendetta di un amante tradito che lo ferisce in

duello. Si rifugia allora nella villa di campagna si una sua cugina per farsi curare; qui incontra una

giovane signora sposata, Maria Ferres. Tra i due ha inizio una relazione più platonica che

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sensuale, finché Andrea non ottiene il dono di una notte d’amore. Ma proprio al culmine

dell’amplesso, l’uomo, che nell’inconscio sta rivivendo l’amore per Elena, si lascia sfuggire il

nome di coste e Maria, inorridita, scappa via abbandonandolo.

Il genere

 Volendo classificare Il piacere sulla base del grado di verosimiglianza, le due definizioni di

“realistico” e “fantastico” non soddisfano completamente, perché se la storia è realistica nel senso

che riproduce fatti e situazioni possibili, è pure vero che questo realismo si allontana dalla

nozione ottocentesca. Il piacere è un romanzo a sfondo realistico che risponde a esigenze

antirealistiche: suggestioni magiche, allusività musicali, egotismo (atteggiamento di chi

concentra tutta la propria attenzione su di sé, contemplando la propria interiorità e i meccanismi

della propria psiche). Meglio si adatta a definire i contenuti e lo stile del Piacere l’aggettivo

artificioso. Le aspirazioni di vita magnifica e aristocratica in Andrea Sperelli sono tutt’uno con gli

ideali di D’Annunzio, non c’è quasi differenza tra l’autore e la sua creatura.

Le strategie narrative ed il personaggio

 Ne Il Piacere spesso la narrazione è un monologo del protagonista, di cui una voce narrante

esterna riferisce idee, pensieri e gusti, dal punto di vista interno dello stesso personaggio. Andrea

Sperelli è la personificazione di un eroe decadente: raffinato, cultore solo di un bello

aristocratico. Egli regola la sua condotta sulla base del principio che la vita deve essere modellata

come se fosse un’opera d’arte, perseguendo unicamente il piacere e la bellezza, senza farsi

intralciare dalla moralità comune. Si tratta del “dandismo”, cioè di quella cultura dell’apparenza

basata sul culto dell’eleganza, della bellezza e del piacere.

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Oscar Wilde

Beauty is a form of genius: is higher, indeed, than genius,

as it needs no explanation.

cit. The Picture of Dorian Gray

 Oscar Wilde was born in Dublin in 1854 and he studied at

Oxford. When he left the university he went to London

where he quickly became famous thanks also to a lecture

tour of USA and England. Next he married Constance

Lloyd and they had two children. In the following years he

wrote many essays and dramas like “The picture of Dorian

Gray”, “The importance of being Earnest” and “The

portrait of Mr W.H.”. In 1895 his life changed, infact,

Wilde started to have relationship with young homosexuals;

one of this was Lord Alfred Douglas, the son of the

Marquis of Queensbury that accused Wilde to be a

sodomite. So he was imprisoned for two years and exiled in

Paris where he died.

 Oscar Wilde was an able social critic. In one of his most

important work “The picture of Dorian Gray” he does a

dark picture of the upper classes. Infact Lord Henry

Wotton is a calculating character and the aristocracy is

aristocracy is unfeeling and stupid. Wilde was also able to hide his criticism with wit and

diplomacy. Moreover he opposed the concept of the beauty to the morality and he did a mix of

different genres and styles: melodrama, decadent prose and thriller elements.

The picture of Dorian Gray

Plot

 Lord Henry Wotton and the painter Basil are friends. One day, when Wotton is in the Basil’s

office, the painter shows him a portrait of a beautiful man: Dorian Gray. Basil is reluctant to

introduce the young man to Wotton because he is worried about the bad influence that he can have

on Dorian. However the two men meet and there is an immediate attraction between them.

Gradually Wotton influences Dorian who confesses that he would give his soul to the devil for the

eternal beauty, so Dorian loses his soul. Some day later he falls in love with Sybil Vane, a young

actress, that captures his heart through the beauty of her acting, but when she has a bad

performance, Dorian starts to hate her and so Sybil kills herself. Then Lord Henry gives him a book

that extends his influence on the young boy. Slowly Dorian became notorious and the signs of his

crimes appear on the picture. Time later, when Basil and Dorian meet, he decides to show the

picture to Basil and then he kills the painter to preserve his secret. At the end of the story, Dorian

decides to destroy the picture with a knife, but doing this, he kills also himself.

The cult of beauty

 Oscar Wilde was an exponent of the aestheticism, that celebrated beauty and reflected the sense

of frustration and uncertainty of the artist. According to the aestheticism life should be lived in the

spirit of art, namely “as a work of art”, filling each passing moment with intense experience and

feeling all kinds of sensations. The main implication of artist's new aesthetic position was that art

had no reference to life, and therefore it had nothing to do with morality, and it didn’t need to be

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didactic. English aestheticism was influenced by French writers and poets like Gautier and his ideal

“l’art pour l’art” expressed in the preface of his work “Mademoiselle du Maupin”. Wilde was

influenced also by Huysmans, infact the book that Wotton gives to Dorian in the chapter X is an

Huysmans’ book. Finally, Wilde’s novel begins with a preface that is considered a manifesto of this

movement.

A life of unprincipled pleasure

 Lord Henry Wotton is the most important spokesman of the aestheticism movement in the novel

“The picture of Dorian Gray”, but there is also a decadence in his behaviour. According to Gautier,

decadence is opposed to everything that is considered natural, so he thinks that the real beauty is

unnatural. Infact everything Wotton says and does is unnatural and artificial and his speeches aren’t

spontaneous. Also Basil and Lord Henry are aesthetes, infact they pursue the love of beauty even if

in different way. Basil pursues artistic beauties, while Lord Henry pursues the beauty of youth, like

Dorian.

A faustian pact

 The story of Dorian Gray is a rework of the Faust myth, where Wotton plays the role of devil or

devil’s servant Mephistopheles with his persuasive voice. Instead Dorian represents Faust, infact, at

the beginning of the story he is tempted by Wotton to preserve his beauty that is considered the

most important thing in the world.

Allegorical meaning

 The novel is profoundly allegoric; beautiful people at that time were considered moral people,

instead ugly people were considered immoral. The novel highlights the Wilde’s aesthetic creed and

the moral is that every excess must be punished and reality cannot be escaped. When Dorian

destroys the picture he cannot avoid the punishment for all his sins.

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Petronio Arbitro

Esistono molte ombra per quanto riguarda la vita di Petronio,

l’unica certezza è che sia vissuto nell’epoca neroniana. Negli

Annales, Tacito traccia un ritratto di Petronio presentandolo

come un personaggio molto in vista alla corte di Nerone, che

nel 66 fu condannato a morte dal principe a causa della

gelosia del prefetto del pretorio Tigellino che lo accusò di

aver partecipato alla congiura pisoniana.

Sembra che Petronio fu definito da Tacito Arbiter

elegantiae, termine che letteralmente significa “arbitro di

raffinatezza” e che caratterizza un uomo di buon gusto,

raffinato nei piaceri, cioè un vero e proprio esteta, un signore

che gode dei piaceri rari e non può sopportare le persone

grossolane. Con i suoi raffinati modi da esteta, Petronio

dovette affascinare l’imperatore Nerone, che, affidandosi

totalmente a lui nella scelta dei piaceri più

ricercati, ne fece un punto di riferimento essenziale all’interno di una corte corrotta.

 Ecco il celebre ritratto che ne traccia lo storico:

Trascorreva le giornate dormendo, le notti dedicandosi alle occupazioni e ai piaceri della vita […].

Le sue parole e le sue azioni, quanto più erano disinvolte e ostentavano una certa noncuranza, tanto

più risultavano gradevoli, dando l’impressione della spontaneità. Tuttavia, proconsole in Bitinia e

poi console si dimostrò energico e all’altezza dei suoi compiti. In seguito, ricaduto nei vizi o forse

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