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Sintesi
Greco: nascita ed evoluzione del romanzo greco

Latino: Apuleio e Petronio (lo sviluppo del romanzo latino)

Italiano: il romanzo italiano

Inglese: the English novel in Nineteenth and in the Twentieth centuries

Filosofia: Friedrich Nietzsche (la trasvalutazione dei valori)

Storia: le trasformazioni politiche che portano alla nascita dei regimi totalitari
Estratto del documento

romanzo tipico, con struttura base; tratto caratteristico è il

cosiddetto “travestimento storiografico”, ma in realtà “la

storia serve solo a dare un nobile travestimento a un

racconto tutto privato e sentimentale”.

- “Efesiache”, di Senofonte Efesio:

visione eroicizzante dell’eros.

In questi romanzi si riconosce una chiara consapevolezza delle

convenzioni che costituiscono il genere erotico: gli autori conoscono

l’orizzonte di attesa del lettore (ostacoli che impediscono la felicità

dei due giovani e finale all’insegna del ricongiungimento) e il

pubblico al quale si rivolgono (semicolto, eterogeneo e

prevalentemente femminile data la natura prevalentemente

sentimentale delle opere).

Fase sofistica (più matura, con maggiori ambizioni letterarie e

 diversa elaborazione retorica):

- “Leucippe e Clitofonte”, di Achille Tazio:

pastiche ludico; ironia volta contro le convenzioni letterarie; il

lettore deve identificarsi non con la coppia protagonista,

bensì con il gioco ironico che l’autore imbastisce a scapito del

protagonista-narratore.

- “Dafni e Cloe”, di Longo Sofista:

ambientazione bucolica che determina un mutamento

strutturale (le avventure sono eliminate, alcuni topoi sono

miniaturizzati).

- “Etiopiche”, di Eliodoro:

sublime veste epica e tragica data da uno stretto rapporto

ipertestuale con l’Odissea; impostazione neoplatonica (che si

concretizza nel personaggio di Calasiris); il lettore è chiamato

“Dafni e Cloe”, di R. a identificarsi non con la coppia protagonista ma con la figura

di Calasiris, che realizza il piano degli dei e quindi il progetto

dell’autore.

“Alla base di tutti e tre i romanzi sofistici c’è un’operazione radicale

di riscrittura del genere erotico: cioè del romanzo popolare e

‘paraletterario’ di Caritone e Senofonte Efesio”. Achille Tazio lo

riscrive attraverso un pastiche ludico; Longo sofista lo riscrive

attraverso la contaminazione bucolica; Eliodoro lo riscrive in chiave

filosofica.

Romanzo comico

 Stile poco curato e colloquiale, tematica apertamente sessuale,

presenza di elementi soprannaturali, alternanza di versi e prosa:

- “Storie Fenicie” di Lolliano;

- Romanzo di Iolao (definito da Peter Parsons come il

“Satyricon greco”);

- “Lucio e l’asino”, dello pseudo-Luciano (probabilmente una

parodia del romanzo erotico-idealizzante; esplorazione di un

universo basso e grottesco);

- Romanzo di Esopo (biografia fittizia del più famoso favolista

dell’antichità; prototipo del romanzo picaresco).

Romanzo utopico

 Testi caratterizzati dal viaggio in prima persona in una terra

lontana dove viene descritta una forma di vita ideale; le

tecniche narrative e molti motivi tematici sono quelli propri del

romanzo erotico, ma tutto confluisce non in una vera e propria

configurazione narrativa bensì in un progetto filosofico.

- La “Storia Vera” di Luciano nasce come polemica letteraria

nei confronti di questa narrativa, ma diviene capostipite della

letteratura fantastica.

“Storia vera”, di

Luciano Romanzo fantastico

 - “Le incredibili avventure al di là di Tule”, di Antonio Diogene:

impianto filosofico (metaforicamente questa opera tratta del

voler trascendere la finitezza corporea del reale, con una

dichiarata ispirazione neopitagorica).

- “Storie Babilonesi”, di Giamblico:

adesione spiccata agli schemi del romanzo erotico, senza

alcun impianto filosofico.

- Romanzo di Alessandro:

struttura libera basata sull’accumulo paratattico di episodi e

avventure legati solo dall’impianto biografico.

Il romanzo erotico ha “una struttura tendenzialmente chiusa, dominata da una

componente centripeta, che subordina tutto al tema dell’eros reciproco; è

attiva anche una componente centrifuga, che apre il romanzo alla polifonia del

mondo esterno. […] Il romanzo comico e fantastico risolve questa dialettica tra

chiusura e apertura tutta a favore del secondo termine”.

Il romanzo greco, dunque, non può essere assolutamente considerato un

blocco monolitico per la sua complessità, per la sua varietà di temi, per la sua

varietà di forme.

Bibliografia:

M. Fusillo, Letteratura di consumo e romanzesca, in Lo spazio letterario della Grecia antica, vol. I, Tomo III.

I Greci a Roma, a cura di G. CAMBIANO – L. CANFORA – D. LANZA, Salerno 1994, pp. 233-273

Latino

Origine e teoria del genere

 Si è visto come, riguardo alla nascita del romanzo greco, siano state

avanzate varie ipotesi. Considerando poi i due esempi di narrativa a

Roma (“Satyricon” di Petronio e “Metamorphoses” di Apuleio), i problemi

si acuiscono maggiormente, in quanto “il problema delle origini si pone

innanzitutto per il romanzo greco d’amore e d’avventura, ma finisce per

coinvolgere anche quello latino, che […] al greco si rivela sempre più

vicino, cronologicamente e contenutisticamente”.

Tra le altre già sopra elencate (le ipotesi di Rohde, Kerènyi e Fusillo), la

teoria che sembra meglio resistere è la più semplice:

il romanzo sarebbe nato dal tramonto dell’epos; e nell’antichità, così

come negli ultimi secoli (XVIII-XIX), “il tramonto dell’epos si verificò in un

periodo di affermazione di una mentalità diversa dalla tradizionale […] e

di un ampliamento dei destinatari dell’opera letteraria”.

Romanzi a Roma: il Satyricon di Petronio

 Il romanzo petroniano, nei confronti dei prodotti greci del genere,

presenta per vari aspetti caratteristiche proprie e tratti problematici.

Il Satyricon come “collana” di fabulae Milisiae:

 ipotesi poco accreditata in quanto la novella in età classica non

ha una vita autonoma rispetto al romanzo, che possiede una

maggiore complessità.

Il Satyricon come satira menippea:

 il romanzo di Petronio ha sicuramente subito l’influenza della

satira menippea per la presenza del prosimetrum, che era

comunque presente anche in alcuni romanzi greci (quali il

romanzo di Iolao, di Tinuphis, di Alessandro).

Il Satyricon come romanzo, sulla scia dei romanzi greci d’amore

 e d’avventura:

- l’ipotesi di Heinze, che alla luce delle analogie (riguardo allo

schema di base) e le differenze (riguardo alla coppia

protagonista, all’eros tutt’altro che casto, al contatto saldo

con la contemporaneità) tra il romanzo di Petronio e il genere

greco, vede nel Satyricon una presentazione parodica e

degradata del romanzo d’amore e d’avventura greco;

- “oggi anche la struttura e la forma narrativa del romanzo

petroniano appaiono più vicine agli esemplari greci”: il

prosimetrum era presente in molti romanzi greci (non solo nel

romanzo di Iolao, ma anche in Caritone di Afrodisia) ed aveva

l’importante funzione, così come in Petronio, di far progredire

l’intreccio.

Il Satyricon come romanzo, sulla scia del filone comico del

 romanzo greco:

nella narrativa greca era ben presente anche un filone comico (il

romanzo di Iolao, di Esopo, le “Storie Fenicie” di Lolliano, il

romanzo dell’asino).

Fili tematici apparentemente incoerenti.

 Apparentemente è presente una scarsa connessione logica tra i

blocchi ben distinti attraverso i quali procede il racconto, ma in

realtà esistono linee di continuità, talvolta sottilissime ma

precise: “motivi che sembravano abbandonati vengono ripresi in

sezioni diverse dell’opera”; altre volte Petronio utilizza un

complesso sistema di segnali (di natura contenutistica o

linguistica) che chiariscono al lettore “accorto” gli sviluppi

narrativi; motivi quali la morte o il labirinto sono proposti con

particolare insistenza e percorrono tutto il romanzo e ne

definiscono il carattere.

Degradazione dell’eroe.

 La degradazione dell’eroe Encolpio (che è, quindi, un anti-eroe)

sta non solo nelle situazioni più o meno paradossali in cui è

coinvolto, ma soprattutto nel non poter essere come il suo

modello, Ulisse, a causa della polytropìa che al personaggio

petroniano manca: “Encolpio, come tutti gli uomini, non può che

essere un Odisseo imperfetto”; l’eroe è dunque soggetto a un

processo di umanizzazione (che si concretizza in una narrazione

omodiegetica), che riflette un’epoca diversa con un diverso

sistema di valori.

La degradazione non investe solo l’eroe protagonista, ma molti

Cena, personaggi, se non tutti (grazie a quel processo di

affresco umanizzazione che è poi una grande innovazione rispetto allo

schema “standard” del romanzo greco); investe, inoltre, questa

degradazione, anche i luoghi.

Rapporto con la contemporaneità.

 Il rapporto dei personaggi del romanzo con la realtà sociale del

loro tempo è stretto: “Se non compare mai un accenno

all’imperatore e al periodo […], non è assente, tuttavia, la

determinazione temporale […] di un’epoca di crisi. […] Petronio

mostra piena e problematica coscienza […] dei notevoli

mutamenti sociali e economici”. Si denota un’attenta presenza

dell’autore nel romanzo, che non assume mai atteggiamenti

moralistici, ma che lascia in ogni caso capire le sue posizioni al

lettore “accorto” e capace di cogliere i vari livelli del racconto e

le sue sfumature.

Realismo stilistico.

 La grande innovazione è proprio questa: i personaggi parlano la

“loro lingua”, secondo il loro rango sociale (in questo modo,

Petronio fornisce una “testimonianza preziosa delle forme

espressive del ceto emergente e degli strati bassi della

società”).

La citazione fra omaggio e parodia.

 “Petronio ha reinterpretato e parodiato i generi letterari più

diversi, ma nei confronti dell’epos la sua lettura degradata si è

esercitata nel modo più appariscente”: il romanzo è ricchissimo

di citazioni in versi, che assumono “una forte valenza ironica

proprio perché […] in forte contrasto con la narrazione”. È però

anche presente, tra le righe, la volontà di omaggiare dei modelli,

quello virgiliano e quello omerico odissiaco, che sono

sicuramente due delle fonti di maggiore ispirazione per Petronio

(basti pensare alla novella della matrona di Efeso, per l’appunto

omaggio e parodia della vicenda virgiliana di Didone e Enea,

oppure al viaggio di Encolpio, perseguitato dall’ira divina, che

riprende certo il viaggio di Ulisse ma con i risaputi ribaltamenti):

“il principio di imitazione, infatti, implica sempre il

rovesciamento della fonte assunta come modello, tanto che si

può affermare a buon diritto che il romanzo, nelle sue linee

generali, si configura come una degradazione dei generi letterari

La Matrona di volta per volta riecheggiati”.

Romanzi a Roma: le Metamorphoses di Apuleio

 Romanzo molto diverso da quello petroniano (abbandono del

 prosimetrum, chiara organizzazione narrativa in cui un racconto-

cornice accoglie novelle anche di notevole interesse ed

estensione).

I modelli

 - “Le metamorfosi” di Lucio Di Patre: probabilmente Apuleio

utilizza questa opera perduta come fonte primaria, con

l’aggiunta di un finale di carattere mistico-filosofico.

- La Fabula Milesia: spesso Apuleio stesso definisce le novelle

interne al romanzo come fabulae milesiae, ma in realtà

hanno poco a che fare con questo genere; si è dunque

ipotizzato che “Apuleio avrebbe innovato nei confronti della

Milesia originaria, inserendo il lato simbolistico […] nel suo

sviluppo tradizionalmente […] piccante e facendo del suo

romanzo un racconto dai toni e dai contenuti edificanti”.

- Il romanzo greco.

Le novelle interne alle Metamorphoses di Apuleio spesso

Apuleio, contengono tutti gli ingredienti dei romanzi erotici e

d’avventura greci (basti pensare alla novella di Carite e

Tlepolemo). Sono quindi state riscontrate molte affinità tra

questo romanzo e i romanzi greci sia nel contenuto (le

avventure e le peregrinazioni), sia nel tono (variazioni di stile,

“dal comico al grottesco, dal meraviglioso al tragico e al

patetico”; atteggiamento declamatorio con il dominio della

retorica; digressioni).

Vincenzo Ciaffi, ne “Il romanzo di Apuleio e i modelli greci”,

ha evidenziato elementi del romanzo greco nelle

Metamorphoses per quanto riguarda il dominio di un Caso

malizioso, la presenza di una divinità propizia, il ricorso al

sogno rivelatore o all’espediente del processo, i monologhi

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