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La seguente tesina tratta Valentino Rossi dal punto di vista umanistico. Il carattere che lo distingue per la sua forza interiore che lo spinge a seguire la propria volontà andando contro le critiche.
Filosofia - Volontà di potenza e Superuomo di D'Annunzio
Tedesco - Thomas Mann und Hanno Buddenbrook
Italiano - Il fanciullino di Giovanni Pascoli
Francese - Le poète "voyant" de Rimbaud
LICEO CLASSICO «G. CEVOLANI» - CENTO (FE)
ESAME DI STATO
Giada Baratti
Classe V, sezione L
Indirizzo Linguistico
Anno scolastico 2014-2015
VALENTINO ROSSI
Una «ragionata sregolatezza»
Filosofia
Tedesco
Italiano
Francese
1
2
Introduzione
Conosciuto in tutto il mondo per le sue numerose vittorie e soprattutto per il
suo carattere carismatico, Valentino Rossi è stato capace di avvicinare milioni
di persone a questo sport non ancora molto diffuso.
Sebbene siano molti i fan a sostenerlo e a supportarlo nel corso della sua
carriera, le critiche non mancano di certo. La più incessante è rivolta ai suoi 36
anni, un po’ troppi per essere ancora nel mondo della MotoGP, ma di cui 19 li
ha trascorsi a rincorrere il suo sogno. Valentino affronta con diplomazia le
critiche sulla sua età, affermandosi sempre di più come sportivo, superando
ogni suo limite e ottenendo il maggior numero di record. Ciò che lo spinge a
continuare, nonostante l’età è il suo lavoro, o meglio, la sua passione e la sua
determinazione costante che lo portano ad ignorare i commenti negativi e a
continuare a vivere ogni emozione ed ogni sfida a cui la moto lo mette davanti.
Valentino è dunque, un modello di "ragionata sregolatezza", vivendo la sua
passione con l’emozione di un bambino e la tenacia di un adulto, è in grado di
portare sempre la propria vita al limite, inseguendo il suo istinto e più di ogni
altra cosa, la propria volontà. 3
Friedrich Nietzsche
Volontà di potenza
La volontà di potenza è un’energia inconscia, propria
dell’essere vivente, la quale non ha obiettivi al di
fuori di sé. Forza espansiva che si identifica con la
vita stessa e punterà alla propria autoaffermazione.
Con l’annuncio che Dio è morto si ha una
trasvalutazione dei valori, che consentono all’uomo di
diventare superuomo, creatore di nuovi valori. La
volontà di potenza diventerà quindi una delle
dell’Übermensch
caratteristiche principali di
Nietzsche, il quale elabora appunto una filosofia
incentrata sulla responsabilità propria dell’uomo
responsabile e artefice del proprio
destino e non più sull’ordine cosmico
governato da un’entità superiore, Dio.
Il Superuomo
Il superuomo è una realizzazione
estrema di Nietzsche dello spirito libero,
un uomo in cui ognuno dovrebbe
ambire per non retrocedere alla
Così
condizione animale. Nell’opera
parlò Zarathustra (1885), il superuomo
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è una figura che oscilla tra gli spiriti forti e liberi e quella dell’avventuriero che
ambisce ad un impulso costruttivo. Dotato di una disposizione dionisiaca il
quale lo vede infrangere le barriere imposte dalla cultura e dalla società
‘’dicendo si alla vita’’. È immagine dell’istinto, dell’ebbrezza creativa e
passionale, in completa contrapposizione con la razionalità tipica della vita
apollinea. La rigidità della razionalità costringe la realtà dentro ad uno schema
e negando così la possibilità di cambiamento, fondamento del vivere.
Il superuomo è capace di affermarsi come meccanismo di desiderio e dunque
creare autonomamente i suoi valori, aspirando continuamente ad un proprio
accrescimento ed ignorando qualsiasi ordine esterno a lui.
Importante è non confondere la nozione di superuomo e di volontà di potenza
con il desiderio di potere e sopraffazione sugli altri, in quanto questa ideologia
non è la volontà di dominio, ma la volontà che vuole se stessa, dell’individuo
capace di affermarsi e di perseguire le proprie ambizioni, seguendo la pulsione
infinita di rinnovamento.
Alcune delle caratteristiche che definiscono il superuomo possono essere
utilizzate per interpretare alcuni fenomeni della contemporaneità e ben si
addicano a spiegare - accanto al talento sportivo di Valentino Rossi - la sua
fortuna dal punto di vista mediatico. Infatti egli esprime quelle caratteristiche
di fierezza e volontà di ‘’superuomo moderno’’ che insegue la propria passione,
ignora le critiche della società e mira ad uno sviluppo personale che lo hanno
reso idolo e genio. Egli è alla continua ricerca di nuovi stimoli per migliorare se
stesso e le proprie capacità. Agendo quindi secondo la propria volontà di
potenza, la volontà che ambisce al proprio accrescimento, aumenta la
possibilità di miglioramento. 5
Thomas Mann
Abbildung von Hanno Buddenbrook
Le teorie nichiliste di Nietzsche hanno influenzato gran
parte della letteratura europea di inizio secolo e la
decadenza della borghesia ha rappresentato sempre di
più il crollo dei valori.
Diese Themen wurden von dem Schriftsteller Thomas
Mann thematisiert. Durch seine objektive Beobachtung
der Realität schilderte er den Verfall seiner Zeit. Der
Lübecker Schriftsteller ist sich des moralischen Verfall
der Bourgeoisie bewusst. In seinen Werken wollte er den Gegensatz zwischen
der gesunden, lebendigen aber banalen Bourgeoisie, und der Kunst Ausdruck
der Perfektion, die als Rettungsmittel von der Banalität der bürgerlichen Welt
diente. Doch die Kunst war immer krank und schwach. Dieser Unterschied
stellt Nietzsches Apollinisches und Dionysisches dar. Im Gesellschaftsroman
Buddenbrooks.Verfall einer Familie (1901), erzählt Mann die Geschichte von
vier Generationen einer Lübecker Kaufmannfamilie und betont den
unvermeidlichen innerlichen Verfall. Es streckt sich vom ältesten der
Buddenbrooks, Johann, ein starker, gesunder, kräftiger Mann, der Reichtum
und Ruhm der Familie überlassen hat bis zu Hanno Buddenbrook, der jüngste
der Familie und ganz das Gegenteil vom Urgroßvater ist. Hanno ist der letzte
Erbe dieser Familie und er zeigt ein sehr sensibles und zerbrechliches
Temperament. Er ist von der Geburt immer krank. Er ist kein guter Schüler, die
Schule und alle äußerlichen Anforderungen kann er nicht ausstehen, er
interessiert sich überhaupt nicht für die Familienfirma. Er widmet seine ganze
Existenz der Kunst und zwar der
Musik und dem Klavier. Musik ist
seine Leidenschaft und es ist das
einzige Feld, in dem er großes
Interesse und Engagement zeigt.
Es ist sein Zufluchtsort. Sein früher
Tod durch Typhus markiert das
Ende dieser großen Familie. Hanno
repräsentiert das letzte Stadium
dieses Prozesses, und zwar den
Gewinn an Sensibilität und
Bewusstsein mit dem Verlust der
Vitalität. Hanno wird nie die Werte 6
und die Idealen von seinem Vater vertreten und im Gegensatz zu seinem
Vater, erkennt er sein kurzes Leben nicht wie eine Niederlage. Er hat immer
seine künstlerische Leidenschaft gefolgt und setzte sich auch gegen den
Willen der Familie und der Gesellschaft. Er konnte eine höhere Dimension des
Lebens erreichen.
La figura di Hanno Buddenbrook la possiamo paragonare a quella di Valentino
Rossi, in quanto entrambi hanno ignorato le critiche della società e hanno
perseguito il loro desiderio e la loro passione. Notiamo però anche un elemento
in contrasto, ovvero il modo in cui hanno reagito a queste critiche. Se Hanno ha
sofferto e vissuto la propria vita con la malattia e la debolezza, Valentino
reagisce in modo contrario poiché soltanto la forza del bambino dentro di lui lo
portano a mostrare il proprio carattere da vincitore.
Giovanni Pascoli
“Il fanciullino”
L’esperienza acquisita durante gli anni ha donato a
Valentino Rossi una particolare crescita razionale.
Tuttavia, egli non ha mai smesso di dare particolare
importanza alla passione e alla razionalità tipiche
del suo carattere. Nella novella di Thomas Mann,
Hanno Buddenbrook rappresenta lo spirito
fanciullesco del bambino controcorrente che segue
la propria dedizione verso la musica. Giovanni
7 Il
Pascoli ha attentamente analizzato il mondo infantile e soprattutto, nell’opera
fanciullino, ha sottolineato la relazione tra l’indole fanciullesca e il carattere
tipico dell’uomo adulto. All’interno della storia risalta il pensiero di Pascoli,
secondo il quale all’intero dello spirito umano si cela per tutta la vita un
fanciullo eterno, capace di meravigliarsi delle piccole cose proprio come fa un
bambino. A volte gli adulti dimenticano questa voce nascosta al loro interno:
soltanto il poeta è capace di darle ascolto. Queste tematiche sono molto
distanti dal superuomo dannunziano ma comunque vicine alle caratteristiche
del Simbolismo europeo, poiché Pascoli esalta la componente irrazionale e
l’intuizione.
“È dentro di noi un fanciullino che non solo ha brividi, come credeva
Cebes Tebano, che primo in sé lo scoperse, ma lagrime ancora e
tripudi suoi. […]
Ma quindi noi cresciamo, ed egli resta piccolo; noi accendiamo negli
occhi un nuovo desiderare, ed egli vi tiene fissa la sua antica serena
maraviglia; noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce, ed egli fa
sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo squillo come di campanello.”
Il fanciullino,
(G. Pascoli, cap. I)
Il fanciullino
Nell’introduzione del primo capitolo in prosa de (1897), Pascoli fa
Fedone
riferimento al di Platone in cui è già presente il tema del fanciullo.
Proprio in queste prime righe, Pascoli mette in risalto la voce irrazionale capace
di meravigliarsi e di mostrare segnali emotivi come brividi, lacrime e tripudi.
Noi, assieme ai nostri tratti esteriori, cresciamo e cambiamo, assomigliando
sempre più a quelli di una figura adulta; ma la voce del bambino rimane
sempre pura e squillante, come quella che caratterizzava la nostra infanzia,
dunque l’animo fanciullesco rimane invariato al mutare del corpo.
“Non l’età grave impedisce di udire la vocina del bimbo interiore,
anzi invita forse e aiuta, mancando l’altro chiasso intorno, ad
ascoltarla nella penombra dell’anima.
E se gli occhi con cui si mira fuor di noi, non vedono più, ebbene il
vecchio vede allora soltanto con quelli occhioni che sono dentro di
lui, e non ha avanti a sé altro che la visione che ebbe da fanciullo e
che hanno per solito tutti i fanciulli.”
Il fanciullino,
(G. Pascoli, cap. I)
Ancora una volta viene ribadita la questione anagrafica, poiché la voce del
fanciullo non è ostacolata dall’età ma al contrario, gli occhi con cui l’adulto
osserva la realtà sono mezzo per esaminare il mondo esterno dal punto di vista
fanciullesco e questa osservazione può rip