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La presente tesina ha come oggetto la presentazione di un lavoro interdisciplinare svolto ai fini dell'Esame di Stato di Maturita'.La tematica posta sotto osservazione nella tesina di maturità e' relativa alla descrizione, sotto diversi punti di vista, del motociclista di cui sono fan, nonche' il mio idolo: Valentino Rossi; il suo titolo e' "Valentino Rossi: La velocità' ha il numero 46". Prendendo quindi, come tema principale la figura di questo sportivo, ho svolto nella tesina un'analisi su di esso capace di coinvolgere tutte le materie proprie del mio percorso di studi.
Storia: La nascita, la storia e l'evoluzione della motocicletta.
Italiano: Il movimento del Futurismo e, in particolar modo, il suo massimo esponente, Filippo Tommaso Marinetti.
Diritto: I caratteri fondamentali della cittadinanza italiana ed europea.
Scienza delle Finanze: Il tema dell'evasione fiscale.
Inglese: Gli aspetti principali dell'Inghilterra.
Economia aziendale: L'analisi relativa al bilancio della Yamaha Motor Italia.
Informatica: I Social Network.
Matematica: L'analisi statistica delle vittorie di Valentino Rossi.
Nato il 16 febbraio 1979, il centauro pesarese Valentino Rossi ha dimostrato un certo feeling
per i motori fin dall'età di undici anni quando ha debuttato nel campionato italiano "Sport
production" nella categoria 125. Nel 1994, dopo un anno, si è classificato primo in sella alla
Cagiva, cosí come nel 1997, a diciotto anni, è diventato campione mondiale classe 125 con
l'Aprilia. Nel 1999 ha vinto il motomondiale classe 250 ed ora domina incontrastato la classe
maggiore delle motogp.
Valentino Rossi è stato dunque il primo italiano a vincere il Mondiale in tre diverse categorie.
Il leggendario Giacomo Agostini, ad esempio, vinse si ben quindici Mondiali nella sua carriera,
ma tutti nelle classi 250 e 500. Rossi invece è il terzo pilota nella storia del Mondiale a trionfare
in tre classi diverse. Figlio dell'ex pilota degli anni '70 Graziano Rossi e di Stefania
Palma,
Valentino è nato a Urbino, è cresciuto a Tavullia (PS), ma ormai
risiede a Londra. Il padre Graziano si classificò terzo al
campionato
mondiale 250 nel 1979 su una Morbidelli.
Il piccolo Rossi ha quindi iniziato a seguire le gare del campionato
del mondo ancora prima di stare in equilibrio su due ruote.
Le sue prime esperienze agonistiche sono a quattro ruote: il 25 aprile 1990 il giovanissimo
Rossi vince la sua prima gara di go-kart.
I costi per intraprendere uno sport del genere erano
però troppo elevati e così, di comune accordo con il
padre, decide di passare alle minimoto.
E' la scelta vincente. Il giovane pilota di Tavullia
comincia a vincere le gare e campionati a
ripetizione, e nel 1993, sulla pista di Magione,
debutta in sella a una moto vera, una Cagiva 125.
Campione italiano della Sport Production nel 1994,
l'anno successivo conquista il titolo nazionale
della 125 (a sedici anni: il più giovane della storia) e
si piazza terzo nel campionato europeo della stessa
categoria.
Il 1996 è l'anno dell'esordio mondiale: arriva alla
prima vittoria (GP Repubblica Ceca a Brno),
preceduta dalla prima pole position.
Da qui in poi possiamo osservare un dato curioso:
Valentino Rossi ha sempre vinto il Mondiale negli
anni dispari e sempre nella seconda stagione in una classe. Se dovessimo quindi stilare una
tabella sinottica, risulterebbero questi dati: vittorie sulla 125 nel 1997 e sulla 250 nel 1999,
mentre nel 2001 abbiamo la vittoria nella classe 500.
Sara Sabatini Classe 5Ap a.s. 12/13
4 A rigor di cronaca, comunque, bisogna dire che è nel 1997 che
esplode definitivamente il fenomeno Rossi sul piano mediatico,
grazie senz'altro ai suoi successi ma anche alla capacità innata
di
saper conquistare il pubblico, ad esempio con i suoi incredibili
modi di festeggiare ogni successo. Travestimenti, prese in giro,
scherzi che entrano nel mondo delle corse.
In tutti i circuiti gli appassionati aspettano l'ennesima "trovata"
del
pilota di Tavullia, che a seconda delle circostanze, si trasforma
in
Robin Hood, Superman, o gladiatore.
Per non parlare poi della sua eterna rivalità con l'altro campionissimo Max Biaggi, stella
inizialmente oscurata dall'astro Rossi.
Una rivalità che ha dato origine a numerosi e spiacevoli dissapori.
In conclusione, Rossi ha finora disputato un numero incredibile
di gran premi arrivando a vincerne circa il 50% e conquistando
un altrettanto notevole numero di pole position.
Valentino a 22 anni e 10 mesi, è stato il quarto più giovane
campione mondiale della storia, dopo Freddie Spencer (il più
"verde" in assoluto, con 21 anni, 7 mesi e 14 giorni), Mike
Hailwood e John Surtees.
Nessuno però ha mai vinto tanti Gran premi prima di compiere
i ventitrè anni: 37.
Il più vicino a realizzare questo record è Loris Capirossi che, da Under 23, conquistò ben
quindici successi. Il 12 ottobre 2003 è stata una giornata storica per il mondo dei motori e per
l'orgoglio italiano: mentre nella F1 la Ferrari entrava nella storia vincendo il suo quinto titolo
mondiale "costruttori" consecutivo (e Michael Schumacher entrava nella storia vincendo il suo
sesto titolo mondiale), Valentino - 24 anni - saliva sul gradino più alto del podio festeggiando il
suo quinto titolo mondiale, il terzo consecutivo nella classe maggiore, proiettandosi con merito,
come una leggenda vivente, tra i più grandi di sempre.
Ma il fenomenale Valentino "The Doctor" Rossi, non finisce di stupire: nel 2004, non senza
polemiche e dubbi sul suo futuro, passa alla Yamaha.
Sin dalle prime gare si dimostra competitivo: qualcuno si stupisce, altri credono sia tutto
normale. Lottando a denti stretti di volta in volta con Biaggi o con Sete Gibernau, Rossi
dimostra repotentemente le sue doti fenomenali di grinta e concentrazione, arrivando a
vincere il mondiale con una gara di anticipo. Noto per le sue simpatiche trovate (scenette in
pista, travestimenti, magliette), per l'occasione, a fine gara Valentino indossava casco e
maglietta con un messaggio essenziale quanto efficace - scritto nero su bianco - che la dice
lunga su ciò che rappresentano le emozioni che questo grande
campione sa trasmettere agli appassionati: "che spettacolo".
Il "dottor Rossi" è diventato veramente dottore
il
31 maggio 2005, quando gli è stata conferita
la
laurea ad honorem in 'Comunicazione e
pubblicità per le organizzazioni', dalla facoltà
di
Sociologia dell'Università di Urbino "Carlo Bo".
La stagione 2005 inizia alla grande: gli
avversari si
susseguono, Valentino lotta ad ogni gara e gli
importa solo di vincere.
A metà campionato è primo in classifica e ha
già fatto il vuoto dietro di sè. Valentino sembra
dover superare solo se stesso e le leggende
che
lo hanno preceduto: prima della pausa estiva,
a
fine luglio, la vittoria del GP di Germania è la
numero 76. Valentino Rossi eguaglia così il
record di Mike Hailwood (scomparso nel 1981, quando Valentino aveva solo due anni). Con
ironia e grande rispetto del passato Valentino sale sul podio con una bandiera che riporta il
Sara Sabatini Classe 5Ap a.s. 12/13
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messaggio "Hailwood: 76 - Rossi: 76 - I'm sorry Mike".
La vittoria di Sepang (Malaysia) è la numero 78 e incorona Valentino per la settima volta
campione del mondo.
La stagione 2005-2006 si conclude - per la prima volta da quando esistono le MotoGP - con
Valentino al secondo posto.
Sarà l'americano Nicky Hayden a laurearsi campione del mondo all'ultima gara. Dopo
un'altalenante stagione, nel 2007 Rossi si classifica al terzo posto finale,
dietro a Casey Stoner e Dani Pedrosa.
Torna a vincere e lottare per il mondiale nel 2008: a maggio a Le Mans ottiene la 90ma vittoria
in carriera,
raggiungendo lo spagnolo Angel Nieto: davanti a loro in questa speciale classifica c'è solo
Giacomo Agostini con 122 gare vinte.
Alla fine di agosto a Misano Adriatico, eguaglia Agostini con 68 vittorie in Top Class
(superandolo poi nelle gare immediatamente successive).
Il 28 settembre 2008 a Motegi (Giappone) Valentino Rossi
vince e si laurea campione del mondo per l'ottava volta in
carriera.
Nel giugno del 2009 ad Assen, in Olanda, raggiunge la
considerevole quota di 100 vittorie in carriera, 40 con la
Yamaha.
A ottobre conquista il nono Campionato Mondiale con una
gara di anticipo, a Sepang (Malesia).
Il 2010, ultimo anno in Yamaha, prima di passare
all'italiana Ducati vede Valentino Rossi sempre tra i
protagonisti: un incidente lo tiene lontano poche settimane dalle gare, tempo sufficiente per
allontanarsi dalla vetta della classifica, che verrà vinta alla fine del campionato dallo spagnolo
Jorge Lorenzo, suo giovane compagno di scuderia.
Nel dopo-gara del GP della Repubblica Ceca è stato dato l'annuncio ufficiale del passaggio del
centauro di Tavullia dalla Yamaha alla Ducati per le stagioni 2011 e 2012.[10] La stagione inizia
con un settimo posto in Qatar,[11] alle spalle di Spies. Due settimane dopo, in Spagna a Jerez,
ottiene un quinto posto, dopo essere caduto mentre lottava per le primissime posizioni, in una
gara condizionata dalla pioggia e dal pesante degrado degli pneumatici, coinvolgendo nella
caduta anche Casey Stoner.[12]
In Portogallo all'Estoril Rossi ottiene il quinto posto, sorpassato sul traguardo da Andrea
Dovizioso per soli 25 millesimi di secondo.[13] Due settimane dopo, in Francia a Le Mans, Rossi
ottiene il suo primo podio con la Ducati, giungendo terzo al traguardo alle spalle di Stoner e
Dovizioso.[14] In Catalogna ottiene invece un quinto posto alle spalle sempre di Dovizioso.
[15]Curioso notare come in Catalogna, Valentino abbia fatto registrare lo stesso tempo di Casey
Stoner dell'anno precedente (sempre su Ducati Desmosedici): 43'27,150 di Rossi contro il
43'27,761 di Stoner, ma con differenti caratteristiche climatiche.[16] La settimana successiva,
in Gran Bretagna a Silverstone si piazza invece al sesto posto, dopo esser partito dalla 13ª
posizione, dietro al compagno di squadra Nicky Hayden, con un ritardo di 1'04,526 da Stoner.
[17] In Olanda,sul circuito di Assen arriva quarto, alle spalle di Dovizioso,[18] mentre la
settimana successiva in Italia al Mugello ottiene un sesto posto a 26"450 dal primo
classificato, Jorge Lorenzo.[19] In Germania si piazza al nono posto.
A Laguna Seca si piazza sesto dopo essere partito in settima posizione, alle spalle di Andrea
Dovizioso e appena davanti al compagno di squadra Nicky Hayden. Nella gara successiva
inRepubblica Ceca ottiene un sesto posto, mentre ad Indianapolis giunge al traguardo in
decima posizione. Una settimana dopo, nel Gran Premio di San Marino ottiene la settima
posizione. In Aragona ottiene nuovamente il decimo posto, mentre in Giappone cade e si ritira;
stessa cosa succede in Australia: caduto a 15 giri dal termine.
Il 23 ottobre 2011, durante il 2º giro del Gran Premio della Malesia,
rimane coinvolto insieme con Colin Edwards nell'incidente che porta alla
morte Marco Simoncelli, gara che dopo l'incidente verrà prima sospesa e
poi annullata. Il drammatico incidente ha particolarmente colpito il pilota
di Tavullia, il quale aveva instaurato un profondo legame di amicizia con
Marco. Due settimane dopo, nell'ultimo appuntamento del
Motomondiale 2011, il Gran Premio della Comunità Valenciana, finisce la
gara anticipatamente a causa di un contatto con Álvaro Bautista,
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pilota Suzuki, che ne causa la caduta durante il primo giro. Termina la stagione al 7º posto con
139 punti, per la prima volta mai vincitore di un Gran Premio in una singola stagione.
Rossi inizia la stagione 2012 con il decimo piazzamento in Qatar e il nono posto a Jerez. Nel
terzo Gran Premio, in Portogallo, un settimo posto, primo delle Ducati in pista, mentre nella
gara successiva, in Francia, giunge in seconda posizione, superando Casey Stoner all'ultimo
giro ed ottenendo il primo podio della stagione. In Catalogna si classifica settimo. Nel GP
diSilverstone arriva nono e nella gara di Assen taglia il traguardo in tredicesima posizione per
un problema alla gomma, che lo ha costretto ad effettuare un pit-stop. Al Sachsenring taglia il
traguardo in sesta posizione, mentre nel GP d'Italia al Mugello arriva al quinto posto. A Laguna
Seca si ritira a seguito di una caduta al penultimo giro. Il 10 agosto 2012, con un comunicato
sul suo sito ufficiale, la Ducati annuncia la fine del rapporto con Rossi al termine dell'anno; poco
dopo, la Yamaha annuncia di aver trovato l'accordo col pilota italiano per le stagioni 2013 e
2014. A Indianapolis chiude settimo dopo essere partito dalla decima casella, grazie anche al
ritiro di Spies per la rottura del motore e alla caduta di Crutchlow. Giunge secondo nel Gran
Premio di San Marino.
A causa di due dritti nel corso della gara di Aragona è ottavo, primo delle Ducati, staccato di
oltre 44". Termina la stagione al 6° posto con 163 punti. Verso la fine del campionato ha
rilasciato un'intervista sul biennio Ducati, definendolo come un errore in quanto scarno di
risultati. Successivamente si congratula con il suo avversario, Casey Stoner, unico pilota ad
essere riuscito a vincere un campionato Motogp con la Ducati[20]. Nel 2013 passa alla scuderia
della Yamaha.
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La Nascita della
Motocicletta