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Introduzione Uno, nessuno, cento House, tesina
Vi pare una scelta bizzarra come argomento per una tesina di maturità? Forse. Quando è stato il momento di decidere ho vagliato varie ipotesi, da temi più classici e “sicuri” ad altri più stravaganti e quindi rischiosi, ma non riuscivo a trovarne uno che mi convincesse appieno, che mi facesse dire “è quello giusto”. Per alcuni faticavo a trovare collegamenti efficaci e non forzati, per altri non ero sicura che mi appassionassero abbastanza da investire così tanto tempo ed energie in ragionamenti, letture e ricerche sull'argomento. Poi l'illuminazione, proprio mentre guardavo una puntata di House M.D. (Dr. House - Medical Division nella versione italiana). Perché non farla proprio su questa serie tv e sul suo controverso protagonista? La filosofa americana Avita Ronell dice che se Aristotele vivesse ai giorni nostri probabilmente si occuperebbe di televisione, allora perché non provarci, senza pretendere di essere Aristotele? Certo si potrebbe pensare che una serie tv offra pochi spunti di riflessione e non è sbagliato pensarlo, in fondo il principale compito della tv e dei suoi programmi è quello di intrattenere e divertire. Però, mano a mano che mi appassionavo ad House M.D., mi chiedevo cosa rendesse quella serie tv e il suo protagonista tanto geniali e divertenti ai miei occhi. Così ho cominciato a pensare che ci fosse qualcos'altro oltre agli improbabili casi clinici e al sarcasmo corrosivo del medico genialoide,sotto la patina perfetta delle locandine pubblicitarie. Prestando più attenzione ai dialoghi e alle tematiche suggerite attraverso gli episodi, ho fatto una scoperta: House M.D., come moltissime opere di successo di letteratura, teatro e cinema, affonda le proprie radici nella cultura letteraria e nella filosofia che ha plasmato la civiltà occidentale e, nel caso specifico, quella anglosassone. House è un protagonista atipico, un sovvertitore di qualsiasi rapporto tradizionale, non solo dell’eroe, ma anche del medico. È anticonformista, irriverente, intrattabile e misantropo, ma anche creativo, meticoloso, intuitivo e geniale. È un “idiota arrogante” capace di salvare la vita e che, ogni volta che apre bocca, ci sfida. Una visione attenta ed informata mi ha portata a riflettere tu temi importanti quali la vita, la morte, il suicidio, la menzogna, l’eutanasia, il rapporto tra Dio e scienza ecc. Ho scelto di trattare alcuni di questi temi approfonditamente. Su altri ho preferito soprassedere, giudicandoli troppo delicati per essere affrontati in questa sede. Sono riuscita a rendere una serie tv terreno d’indagine interessante? Spero di sì. Giudicate voi! La tesina permette anche vari collegamenti interdisciplinari.
Collegamenti
Uno, nessuno, cento House, tesina
Fisica - PET (Tomografia ad emissione di positroni).
Biologia - Chimerismo Tetragametico.
Letteratura - Maledetti francesi (in particolare "Les paradis artificiels" di Charles Baudelaire), Madame Bovary di Gustave Flaubert e Moby Dick di Herman Melville (in particolare la figura di Achab).
Inglese - Sherlock Holmes.
Filosofia - L'oltreuomo di Nietzsche, la follia della decisione e il "cavaliere della fede" di Kierkegaard, il dolore di Shopenhauer, il concetto di imperativo categorico, l'anarchismo metodologico di Feyerabend.
PET
Tomografia ad emissione di positroni
La PET (Tomografia ad emissione di positroni) è una tecnica di medicina nucleare e di
diagnostica medica utilizzata per la produzione di bioimmagini. A differenza della Tomografia
Compiuterizzata o della Risonanza Magnetica che forniscono informazioni di tipo morfologico,
la PET fornisce informazioni di tipo fisiologico.
I principali radionuclidi utilizzati in ambito diagnostico sono gli isotopi del carbonio, dell’azoto,
11 13 15 18
dell’ossigeno e del fluoro ( C, N, O, F). Nella maggior parte delle applicazioni, i radionuclidi
sono esclusivamente utilizzati come emettitori γ o β e sono legati a traccianti formati da
molecole più complesse, dotate di una propria cinetica metabolica. Le apparecchiature
utilizzate nell’Imaging di medicina nucleare si dividono in due categorie: gamma camere
tradizionali e tomografi a emissione di positroni. Entrambe le tipologie citate sfruttano la
scintillazione indotta dall’interazione dei fotoni generati dai radio-traccianti diffusi
nell’organismo con specifici rivelatori realizzati con materiali scintillanti.
Breve storia dello scanner a emissione di positroni
Gli studi sulla natura della radioattività, con il lavoro sull’emivita e il decadimento esponenziale
dei radionuclidi di Ernest Rutherford e Frederick Soddy, sono alla base dell’utilizzo clinico di tali
radioisotopi. I positroni postulati da Paul Dirac nel 1928, sulla base della teoria della relatività
di Einstein e delle equazioni della Meccanica Quantistica, vengono scoperti da Andersen nel
1932 nei raggi cosmici. Successivamente, è stato dimostrato come i positroni, interagendo con
la materia, subiscano annichilazione con l’emissione di due fotoni in direzione opposta. L’idea
di utilizzare positroni per Imaging clinico è stata proposta da Wrennet e Sweet nei primi anni
cinquanta, ma le immagini si rivelarono inizialmente di scarso valore diagnostico. Dopo
l’introduzione della CT (Tomografia Computerizzata) e la sua successiva integrazione con
tomografi a emissione di positroni, lo sviluppo della PET ha subito una notevole accelerazione.
La prima PET è stata sviluppata nel 1975 da Ter-Pogossian. Lo sviluppo di scanner PET-CT
51
integrati rappresenta un traguardo fondamentale dell’evoluzione tecnologica dell’Imaging.
Questa tecnica consente di ottenere risultati decisamente superiori rispetto a quelli offerti da
indagini eseguite con analoghi scanner ma in distinte sessioni di acquisizione.
Applicazioni cliniche
Il Tomografo a Emissione di Positroni (PET) è una delle varie applicazioni della medicina
nucleare e un eccezionale strumento per l’Imaging funzionale. I campi di applicazione sono in
rapida espansione. Presenta alcune affinità con la TAC: un anello di sensori rivela la presenza di
emissioni radioattive a bassa intensità, un computer ricostruisce poi un'immagine a partire dai
dati raccolti. La differenza fra le due tipologie di tomografia consiste nel fatto che durante la
scansione della PET la radiazione proviene da un mezzo di contrasto introdotto nell'organismo
del paziente, mentre nella TAC la scansione avviene grazie a raggi X provenienti da una fonte
esterna che attraversano il corpo del paziente prima di investire il sensore.
L’Imaging PET, quasi esclusivamente effettuato con desossiglucosio marcato con 18F (FDG),
rappresenta una modalità di scansione fisiologica-funzionale dei tessuti complementare alle
tradizionali indagini morfologiche. Nel campo clinico sono molto diffuse patologie che, prima
di manifestare alterazioni morfologiche, esprimono alterazioni funzionali.
Per questo è usata spesso per la ricerca di neoplasie*, malattie neuro degenerative come
l’Alzheimer, il morbo di Huntington e di Parkinson, l’epilessia e disturbi psichiatrici in genere,
oltre a una vasta gamma di studi sui neuro recettori e a disturbi cardiaci. E’ questa la tecnica
* Come ipotizzato nel 1930 da Otto Warburg il metabolismo del glucosio aumenta nei tessuti colpiti da cancro,
tanto che ad oggi questo aspetto rimane uno dei principali indicatori di proliferazione tumorale, pertanto il
mezzo di contrasto radioattivo a base di glucosio si concentrerà nella zona del tumore. Le immagini così
ricavate sono fondamentali per far capire al medico in quale punto dell'organismo concentrare le indagini,
contribuendo per esempio all'individuazione di tumori anche quando il medico non ha idea di dove andare a
cercarli o di monitorare le recidive nei pazienti oncologici, in quanto può individuare neoplasie microscopiche.
Lo stesso avviene per i centri celebrali attivi. 52
che, applicata allo studio dell’attività cerebrale, ha consentito di individuare i centri cerebrali
coinvolti nella vista e negli altri sensi, quelli preposti a immagazzinare i ricordi e quelli che
vengono stimolati nel fumatore mentre aspira il fumo della sigaretta. Nel 2014 un gruppo di
ricerca italiano che coinvolse l'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio
nazionale delle ricerche (Istc-Cnr) di Roma ha inoltre dimostrato per la prima volta la possibilità
di diagnosticare precocemente la Sla con un esame di tomografia ad emissione di positroni (Pet)
mediante un tracciante analogo al glucosio (18F-Fdg). Questa tecnica, spiega Marco Pagani
(primo autore dello studio e ricercatore dell'Istc-Cnr, giunto a questo risultato in collaborazione
con Angelina Cistaro, ricercatrice del Centro Pet Irmet di Torino e con Adriano Chiò, direttore
del Centro Sla, Azienda ospedaliero universitaria Città della salute e della scienza e
Dipartimento di neuroscienze dell'Università degli Studi di Torino) permette di raggiungere
un'accuratezza diagnostica del 95% e rappresenta un passo importante per lo sviluppo nella
diagnosi precoce della malattia. PET-CT
Lo scanner CT e quello PET: sono entrambi montanti su un unico supporto, con l’unità CT nella
parte frontale e l’unità PET collocata nella parte posteriore, a ridosso della CT. I centri dei campi
di scansione CT e PET sono generalmente separati da una distanza fissa.
L’unità CT è costituita da un tubo radiogeno capace di emettere un intenso fascio di fotoni. Il
fascio trasmesso e in parte attenuato dal paziente è rivelato da una serie di rivelatori allo stato
solido e comunemente realizzati in materiale ceramico o tungstato di cadmio.
Il tubo radiogeno ruotando proietta il fascio RX al paziente, mentre i rivelatori opposti al tubo
radiogeno stesso rivelano il fascio RX trasmesso. L’attenuazione del fascio RX riflette la densità
dei tessuti del paziente, fornendo la struttura morfologica degli organi scansionati.
Le acquisizioni PET si basano sulla rivelazione in coincidenza di una coppia di fotoni di
annichilazione da 511 keV generata da decadimenti β+ localizzati all’interno del paziente. I due
fotoni sono rivelati all’interno di una finestra temporale dell’ordine di una decina di
nanosecondi e lungo una linea retta che collega il centro di due rivelatori opposti, chiamata
linea di risposta (LoR).
Come tutte le tecniche diagnostiche, l’Imaging PET-CT effettuato con FDG non è esente da falsi
positivi e falsi negativi. Falsi positivi possono essere creati da artefatti ottenuti nell’acquisizione
CT. Falsi negativi sono correlabili alla risoluzione dello scanner PET che penalizza lesioni di
piccole dimensioni. 53
Principi fisici alla base dell’acquisizione PET
Per comprendere il funzionamento della PET è necessario chiarire alcuni concetti chiave della
fisica nucleare e della meccanica quantistica.
I nuclei
I nuclei sono costituiti da protoni e neutroni (i cosiddetti nucleoni). In un nucleo stabile, il
numero di protoni e neutroni è tale per cui la forza elettrostatica repulsiva tra protoni è sovra
compensata dalla forza nucleare forte che agisce su tutti i nucleoni. Il raggio d’azione della forza
-15
nucleare forte è dell’ordine di 10 m (raggio d’azione corto), mentre la forza elettrostatica si
−10
manifesta già a distanze dell’ordine dei 10 m (raggio d’azione infinito).
La radioattività
Gli elementi che si trovano in natura possono essere stabili o instabili. Negli atomi instabili il
nucleo subisce delle trasformazioni spontanee dette decadimenti. I decadimenti nucleari sono
sempre accompagnati dall’emissione di qualche forma di radiazione. Il nucleo instabile decade
attraverso uno o più meccanismo fino al raggiungimento di una configurazione stabile. Essendo
il decadimento un processo probabilistico, non è possibile stabilire con precisione quando un
singolo nucleo decada, ma il comportamento di un insieme molto grande di nuclei instabili può
essere descritto attraverso la legge di decadimento:
-λt
N = N e
0
Dove No, N e λ rappresentano il numero iniziale di nuclei, il numero di nuclei sopravvissuti al
tempo t e la costante di decadimento. La costante di decadimento λ è legata alla vita media τ
dello specifico elemento dalla seguente relazione:
λ = 1/τ
Il lasso di tempo necessario perché il numero di atomi sopravvissuti sia pari a metà degli atomi
iniziali è espresso dal tempo di dimezzamento T :
1/2
T = τln(2)
1/2
Si definisce velocita di decadimento l’attività di un campione di materiale radioattivo come il
numero medio di disintegrazioni nell’unità di tempo: -λt -λt
R = |ΔN/Δt| = λN = λN e = R e
0 0
N.B. Nel Sistema Internazionale l’unita di misura dell’attività R è il bequerel (Bq) corrispondente
a un decadimento al secondo (1Bq = 1 decadimento/secondo).
Esistono diversi tipi di decadimento nucleare. Il decadimento α consiste nell’espulsione
spontanea, da parte di nuclei pesanti e caratterizzati da un eccessivo numero di protoni, di un
54
nucleo di He: numero atomico (Z) - 2; massa atomica (A) - 4. I decadimenti β- e β+ consistono
rispettivamente nell’emissione di un elettrone (e-) o di un positrone (e+) da parte del nucleo.
L’emissione γ, infine, è associata all’emissione spontanea di fotoni dal nucleo, che passa da uno
stato eccitato a uno meno eccitato. I quanti emessi sono generalmente associati alla rottura di
legami tra i nucleoni. I fotoni di origine nucleare non sono distinguibili dai raggi X di origine
atomica, se non per l’energia di ordini di grandezza superiore.
Il decadimento β+
In linea di principio, le acquisizioni PET si basano sulla rivelazione simultanea di due fotoni da
511 keV, originati dall’annichilazione di positroni emessi da isotopi artificiali. I positroni sono
particelle con la stessa massa degli elettroni e carica elettrica dello stesso valore ma di segno
opposto.
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
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