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pubblico e misurabile, di cui l'uomo si serve nella sua vita, e l'immagine del tempo come

successione ininterrotta e infinita di istanti. La scoperta che la temporalità costituisce le strutture

esistenziali dell' esserci, sembra aprire all'ipotesi che anche l'essere sia in relazione con il tempo.

Purtroppo Heiddeger non condusse a termine l'opera. Rimane insoluta la questione sul “tempo ed

essere” (così doveva chiamarsi l'ultima sezione, non scritta) per cui sarebbe stato necessario un

superamento della metafisica tradizionale, al quale si sarebbe rivolta tutta la ricerca di Heiddeger

dopo la pubblicazione dell'opera.

Nietzsche l'eterno ritorno dell'identico: la dottrina dell'eterno ritorno, già teorizzata nell'antichità

dagli stoici, costituisce uno dei temi più ardui del pensiero di Nietzsche. Il tempo, se visto come

ciclico, è successione infinita di istanti sempre uguali, che si ripetono portando così l'uomo

all'impossibilità di agire su ciò che è accaduto, perchè esso accadrà per sempre. Questo

ragionamento toglie o almeno limita la libertà di iniziativa: il passato è un ostacolo contro cui si

infrange ogni volontà. Da ciò nasce nell'uomo una frustrazione determinata dal fatto che ciò che è

stato è irreversibile, e si sviluppa quindi uno spirito di vendetta, il quale è alla base del nichilismo,

dell'annullamento di tutti i valori e i pregiudizi occidentali. Il tempo non ha né inizio né fine, è

ciclico, e questa visione respinge ogni tipo di progetto metafisico, morale o religioso: non esiste il

caso, non esiste il destino, non esiste Dio; tutto è destinato a ripetersi in eterno. L'attimo è il vero

protagonista del tempo, il presente puntuale, in cui l'individuo può realizzare in modo pieno la sua

volontà. Vivere questo attimo in modo pieno comporta volere l'eterno ritorno, viverlo all'infinito, e

ciò significa allora accettare il mondo reale, trovare il senso compiuto. Questo concetto, assieme al

nichilismo e alla morte di Dio, permettono all'uomo di andare oltre l'umanità: permettono di

diventare il Superuomo.

Da queste diverse interpretazioni sul tempo, sono nate nuove concezioni

– – – –

INGLESE (child in time ulysses Tennison picture of dorian gray midnight's children

waste land )

The Modernism was a revolutionary movement which broke up with old values in English

literature. The most important author of this period was James Joyce, High modernist, who

experimented new forms. 1922 saw the publication of his masterpiece, Ulysses, a novel that has

been defined a modern epic. In fact, the work is based on Homer's Odyssey, and the three main

characters are compared to Homer's ones. Leopold Bloom, a canvasser, represents Ulysses; his wife

Molly, an opera singer, represents Penelope, while Stephen Dedalus, a young poet, represents

Telemachus. The 18 chapters of this work could be divided into three parts: Telemachia, wich

covers from chapter 1 to 3, deals with the adventures of Telemachus-Stephen Dedalus, the second is

the Odyssey, from chapter 4 to 15, and narrates the adventures of Ulysses-Leopold Bloom, and the

last one, Nostos, deals with Ulysse's-Leopold's return home, where Penelope-Molly is waiting for

him. The work is very difficult to understand, for the use of two innovations: the stream of

consciousness, and the epiphany technique. These new way of writing totally disrupts the

chronological order of events, and of time: Facts are narrated following the way of thinking of the

characters and their free mental associations. In particular, the stream of consciousness is a

technique extremely difficult to understand that represents the psycological order of the events

without punctuation. In addition to this, the work Ulysses shows the Epiphany technique, saying

that an external stimul like a melody, a parfume or other banal actions could reveal past memories

and feelings. In the mind in fact past, present and emotions simultaneously unravel. An example of

this could be find in Molly's monologue. In this last chapter entitled “Penelope”, Molly's past and

present memories fuse into her mind. She remembers her youth in Gibraltar, her past lovers and the

magic day her husband Leopold proposed to her. The entire chapter is based on the figure of time,

and is written using the stream of consciousness, in fact we can't find any punctuation. The novel

th

covers the action of a single day, the 16 June 1904 and describes the everyday routine of the

characters around Dublin. Finally we can say that James Joyce used in his work a new time, an

interior time that follows the way of thinking of the characters, instead of the cronological

“standard” time used in past novels.

FISICA (quando scrivo D intendo delta)

Albert Einstein ha rivoluzionato la concezione di tempo in tutto il mondo. Grazie alla sua Teoria

della relatività ristretta o speciale, sappiamo che spazio e tempo non sono concetti assoluti, bensì

relativi. Einstein propose due postulati:

1) le leggi della fisica sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali, cioè che compiono un

moto rettilineo uniforme;

2)La velocità della luce nel vuoto è c, pari a 3∙10^8 m/s, valore costante e indipendente dal

riferimento nel quale si misura.

Le conseguenze della teoria della relatività ristretta sono la contrazione spaziale e la dilatazione

temporale.

Dilatazione dei tempi:

Per spiegare questo fenomeno dobbiamo considerare un orologio ideale, chiamato orologio a luce,

ossia una scatola cilindrica con all'interno due specchi S1 e S2. All'interno proiettiamo un raggio di

luce che si riflette nei due specchi: l'intervallo di tempo tra l'invio e la ricezione dell'impulso

luminoso è pari a DELTAt= 2L/c. detto questo, poniamo due orologi a luce e due osservatori O e

O'. Se i due orologi sono fissi, il periodo sarà uguale per entrambi, quindi Dt=Dt'. Se immaginiamo

che O' si muova di velocità v rispetto a O, O' non noterà nulla di nuovo, mentre O vede il lampo di

luce procedere obliquamente. intanto che il raggio di luce si riflette da S1 a S2 percorre anche un

tratto L, ipotenusa del triangolo rettangolo avete per cateti d (distanza tra specchi) e a (distanza

percorsa rispetto a O). Quindi lo spazio percorso dalla luce rispetto ad O è maggiore d quello

percorso dallo stesso raggio rispetto ad O'. Concludiamo quindi che il tempo misurato da O è

maggiore di quello misurato a O'. Per il Th di Pitagora ricaviamo che :

L’intervallo di tempo tra due eventi dipende dal moto dell’osservatore che

misura tale intervallo. Il tempo misurato da O' nel suo orologio si chiama

tempo proprio, mentre quello misurato da O in O' si chiama tempo non-

proprio.

la dilatazione temporale sarà

Contrazione spaziale:

prendiamo un corpo fermo e due sistemi di riferimento, O fermo e O' in movimento verso destra.

Per O' il corpo si muove verso sinistra a velocità v, e l'intervallo di tempo nel quale il corpo

“supera” O' è Dt0. quindi per O', L= v∙Dt0. O misura la lunghezza del corpo e l'intervallo di tempo,

che è:

quindi per O, in questo intervallo, il corpo percorre una distanza L, ma ripetto a

O' sarebbe vDt'

quindi possiamo dire che la lunghezza di un corpo dipende dal moto dell'osservatore che lo misura.

Einstein quindi pone dei postulati con carattere decisamente assoluto. Da Einstein in poi le misure

del tempo e dello spazio sono relativi ai sistemi di riferimento dal quale si misurano.

qualche stima: v nn può superare c perkè il radicando è sempre >0; se v tende a 0 la dilatazione è

quasi nulla; se v è 1/2c viene Dt0/(1- 1/2c)

ARTE

Fino all'Ottocento la pittura ha tentato di riprodurre sulla tela una realtà a tre dimensioni.

Utilizzando difatti la prospettiva e il chiaroscuro, si cercava di trasmettere la profondità e la distanza

fra gli oggetti, senza avere la pretesa né la volontà di rappresentare la realtà come la si percepisce,

cogliendone le impressioni. Agli inizi del Novecento tutto ciò era visto come una limitazione alla

libera creatività artistica. Nascono quindi nuovi modi di rappresentare la realtà, cambiano i criteri di

rappresentazione dello spazio e delle cose nello spazio, si cerca incessantemente di rendere vivo

sulla tela il mutare e il fluire del tempo, il movimento e il ritmo della vita moderna. Il movimento

artistico che per primo arriva a queste conclusioni è l'Impressionismo. Personaggio centrale era

Edouard Manet, cui si affiancavano Camille Pissarro, Claude Monet, Edgar Degas, Renoir, Paul

Cezànne e raramente il fotografo Nadar. Il termine “impressionismo” apparve per la prima volta nel

1874 con intenzione di scherno in un articolo del critico Louis Leroy, in un giornale satirico che

di un quadro di Claude Monet “Impressione. Il levar del sole”. Gli

derivava la parola dal titolo

artisti di queto gruppo sostenevano che noi percepiamo la realtà attraverso “impressioni” di forme,

luci e colori diverse da osservatore a osservatore. Nella riproduzione pittorica dunque nulla potrà

essere definito, ma tutto dovrà essere reso come noi lo percepiamo, nella sua globalità. Il nostro

occhio vede oggettivamente ogni dettaglio sul quale si sofferma, ma la ragione opera una sintesi,

trascurando il superfluo e cogliendo solo l'impressione. Un altro elemento importante è il colore. La

realtà è formata solo da colori, che si mescolano e si accostano, ed è per questo che gli artisti

impressionisti giustappongono i colori sulla tela evitando di mescolarli sulla tavolozza, e li

frammentano in misura variabile a seconda dei casi che si presentano ai loro occhi.

Interessanti sono le tele di Claud Monet riguardanti la cattedrale di Rouen, dipinte attorno al 1892-

1893. Queste opere, in tutto una trentina, sono la dimostrazione di quanto l'artista fosse interessato a

cogliere il tempo istantaneo e le successioni di istanti negli oggetti. Il soggetto infatti è sempre lo

stesso, dipinto però in diversi momenti della giornata e in varie condizioni atmosferiche. Monet,

nelle svariate lettere inviate alla moglie, fa comprendere quanto sia arduo e lungo il suo lavoro. Egli

infatti scrive “Ogni giorno aggiungo qualcosa e scopro cose di cui non mi ero accorto prima. E'

difficilissimo ma procede bene [...]. Sono esausto, non ce la faccio più”. Ma perchè proprio la

cattedrale di Rouen? Il soggetto non ha nulla di aneddotico, non è la cattedrale infatti a essere

ritratta: sono gli effetti della luce sulla facciata irregolare, che creano colori sempre diversi, un altro

elemento importante della pittura impressionista. Una trentina di istanti, una trentina di effetti di

luce diversi; le forme mutano al continuo cambiare della luce. Persino un monumento solido e

duraturo è soggetto a tali trasformazioni. “Tutto cambia, persino le pietre” annota l'artista cercando

di farci cogliere i diversi istanti dello stesso soggetto e quindi il mutare e lo scorrere del tempo. Per

gli impressionisti infatti, la realtà muta continuamente di aspetto, la luce varia ad ogni istante, le

cose si muovono spostandosi nello spazio: la visione di un momento è già diversa nel momento

successivo, e ogni momento trasmette sensazioni ed emozioni diverse,

l'UOMO e il TEMPO – –

Percorso Storico Filosofico Letterario

SCIENZE Il tempo come negazione dell'eternità

L'inizio del tempo: Big Bang e Parmenide: l'eternità come eterno presente

creazione dell'universo. il tempo come movimento circolare della natura

Platone: il tempo come immagine dell'eternità

Aristotele: il tempo come misura del movimento

Stoicismo: il tempo come eterno ritorno

il tempo nella letteratura latina

Seneca: i problemi del tempo e della morte

il tempo come movimento dell'anima

Agostino: il tempo come estensione dell'anima

il tempo come numero del movimento

Kant: spazio e tempo come forme a priori della sensibilità

il tempo della coscienza

Bergson: il tempo della scienza e il tempo della coscienza

Italo Svevo: la coscienza di Zeno (struttura narrativa)

il tempo dell'esistenza

FISICA Heiddeger: essere e tempo

Einstein: postulati della relatività il senso della storia

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