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Sintesi
Introduzione Tesina terza media sulla Mafia


Questa tesina di terza media descrive il fenomeno della mafia, ormai diffusosi in tutto il mondo. Argomenti tesina terza media: in Storia la seconda metà dell'Ottocento, in Arte l'impressionismo artistico, in Musica l'impressionimo musicale, in Francese l'impressionnisme français, in Italiano Leonardo Sciascia, "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia, la mafia, in Geografia la mafia negli Stati Uniti, in Inglese New York, in Scienze la droga, in Educazione fisica il doping.


Collegamenti

Tesina terza media sulla Mafia


Storia - Seconda metà dell'Ottocento.
Arte - Impressionismo artistico.
Musica - Impressionimo musicale.
Francese - Impressionnisme français.
Italiano - Leonardo Sciascia, "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia, la mafia .
Geografia - La mafia negli Stati Uniti.
Inglese - New York.
Scienze - La droga.
Educazione fisica - Il doping.
Estratto del documento

II METÀ DELL’

OTTOCENTO

Nel Secondo Ottocento, in Europa si verificarono numerosi

cambiamenti che

stravolsero la

società e il modo di

vivere delle

persone. Dopo

vittoria della

Prussia sull’Austria,

l’impero Austriaco

si sgretolò,

formando due

nuovi stati: l’Italia e

la Germania.

Intanto lo Stato del

Vaticano, privo della protezione dei francesi, sconfitti dai

prussiani a Sedan nel 1870, s’indebolisce e consente

all’Italia di impadronirsi di Roma e di nominarla capitale.

L’Italia è unita, ma è uno Stato fragile, composto da

popolazioni molto diverse. I primi governi sono accentrati,

per paura di perdere l’unità e l’indipendenza appena

conquistate. Il meridione, in una condizione nettamente

arretrata, si ribella ed esplode il brigantaggio, sedato con la

forza dall’esercito. Questa reazione indigna ulteriormente

gli abitanti del Sud Italia, che non riusciranno mai più a

raggiungere l’uguaglianza con i connazionali del Nord.

Dal punto di vista tecnologico ed economico, alla fine

dell’Ottocento in Europa si verificò un grande processo di

sviluppo chiamato Seconda Rivoluzione Industriale che

rivoluzionò e modernizzò la vita delle persone. Venne

considerato una trasformazione economica che portò da un

sistema agricolo-artigianale-commerciale ad un sistema

prettamente industriale.

Venivano utilizzate macchine azionate da energia

meccanica, nuove fonti energetiche, e mezzi di produzione

concentrati nella

fabbrica. La grande

innovazione della

seconda rivoluzione

industriale fu

l’introduzione

dell’elettricità, dei

prodotti chimici e

del petrolio.

Nacquero nuove

classi sociali quali

gli operai che

ricevevano un salario per il loro lavoro e il capitalista

industriale. Crebbe anche il sistema ferroviario, che portò

ovviamente come conseguenza uno sviluppo dei commerci.

Si svilupparono anche le navi, furono infatti costruiti, grazie

allo sviluppo della metallurgia, scafi in ferro e in acciaio.

Nel 1869 fu creato il canale di Suez che permise il traffico

tra l’Atlantico settentrionale e l’oceano Indiano. Le

fabbriche e i capitali cominciarono a concentrarsi nelle

mani di poche grandi società, danneggiando ovviamente

quelle più piccole.

Un altro aspetto che caratterizzò questa rivoluzione fu il

progressivo prevalere del capitalismo finanziario rispetto a

quello industriale, con quindi l’intrecciarsi di interesse tra

banche e industrie.

Un periodo molto importante che permise agli operai di

cominciare a protestare e opporsi alla classe borghese,

protesta che, si può dire, continua a che oggi.

L’Impressionismo

L’Impressionismo in Arte

Il movimento impressionista si formò a Parigi tra il 1860 e il

1870 e si presentò per la prima volta al pubblico nel 1874

con una mostra d'artisti indipendenti, organizzata da

Degas. Il

termine

“Impressionisti”

risale alla

definizione

ironica e

spregiativa che

un critico d'arte

francese formulò

di fronte al

quadro

“Impressione,

levar del sole”,

di Claude Monet,

presentato appunto nella Mostra Collettiva del 1874.

Altre figure

emergenti, oltre a Monet, erano: Renoir, Degas, Cézanne,

Pissarro, Sisley.

Gli impressionisti cercavano di fissare sulla tela la

variabilità delle impressioni: paesaggi e figure acquistano,

infatti, nuovi aspetti nei diversi momenti della giornata e in

diverse condizioni d’illuminazione. La mano del pittore

deve dipingere quello che vedono gli occhi e la pittura ha il

compito di rendere con immediatezza lo splendore della

luce e i suoi effetti sulla natura e sulle persone. Per

realizzare tali obiettivi, gli impressionisti dovettero

combattere non solo i modi di dipingere tradizionali, ma

anche i procedimenti. Essi dipingevano all'aperto, a

contatto diretto con la natura, per cogliere l'emozione e la

bellezza dell'attimo che passa. Il soggetto non aveva

grande importanza, a

differenza delle impressioni

di luce e di colore riprodotte

sulla tela.

Per costruire questa “pittura

di luce” gli impressionisti

abolirono i contorni netti e

accostarono sulla tela una

miriade di piccoli tocchi di

colore seguendo le teorie

scientifiche elaborate dai

loro contemporanei, secondo

le quali la luce, colpendo gli

oggetti, si scompone nei

colori dello spettro creando i

colori delle cose. Un altro

problema affrontato dal

gruppo fu quello delle ombre. Nella pittura tradizionale le

ombre venivano realizzate scurendo il colore con il nero,

ma così facendo si toglieva splendore al dipinto. Gli

impressionisti, dopo discussioni, ricerche ed esperimenti,

realizzarono le ombre colorate, adoperando per lo più colori

complementari in modo da rendere la tonalità del quadro

più brillante e luminosa.

Gli impressionisti non furono un vero e proprio gruppo

artistico unito; infatti, non avevano un orientamento

politico-ideologico coerente e, dopo il 1880, anche le loro

ricerche pittoriche presero strade differenti.

Grazie alle diverse e fondamentali tematiche e innovazioni

tecniche-formali dell’Impressionismo, che scandalizzarono

la società del tempo, si svilupparono in seguito le così dette

avanguardie artistiche del ‘900.

L’Impressionismo di Pierre Auguste Renoir

La caratteristica dei lavori di Renoir è la capacità

straordinaria di utilizzare gli effetti di luce e ombra per

ammorbidire i soggetti, sfumando i solidi nello spazio, nella

luce.

Con gli amici Impressionisti condivide il piacere di dipingere

scene tratte dalla vita della classe media urbana, esaltando

il tempo libero e la gioia della convivialità, unici valori

positivi che la rivoluzione industriale aveva regalato alla

società borghese.

Nella primavera del 1864 Renoir con Claude Monet,

Frederic Bazille e Alfred Sisley, comincia a sperimentare il

metodo, poi denominato en plein_air.

Alla fine degli anni 1860 comincia dipingere paesaggi e

scene di fiume in cui cerca di registrare i colori naturali,

solari e brillanti, con discreti tocchi di pennello con colore

puro, anche contrastante, evocando così le variazioni di

colore. Uno dei soggetti più utilizzati da Renoir è una

donna, con un viso rotondo, un corpo dalle forme piene,

occhi a mandorla e un'aria innocente e misteriosa.

L’Impressionismo Musicale

Nel panorama del decadentismo anche la musica come le

altre arti ebbe il suo ruolo e fu

inizialmente quello

dell'impressionismo. Dalla

classicità, la metrica precisa

con le sue scale maggiori e

minori, e la sua precisa

retorica, passò a musica

atonale (senza scale di

riferimento), a

sperimentalismi di ogni

genere, a nuovi suoni

strumenti musicali, dai bidoni

delle immondizie ai più

sofisticati strumenti, dal

minimalismo con brani di

poche note a brani molto più

complessi. L'impressionismo è una

corrente musicale sorta in

Francia tra la fine

dell'Ottocento e i primi del

Novecento, capeggiata da

Claude Debussy. Influenzato

dai dipinti degli

impressionisti francesi e

dalla poesia di Verlaine,

Baudelaire e Mallarmé,

l'impressionismo musicale

dava maggior peso ai timbri

e alle atmosfere che alle

strutture formali quali la

sonata o la sinfonia. Debussy, critico militante oltre che

compositore, vide nell'impressionismo una reazione al

rigore formale dello stile classico e alla tendenza

sentimentale del romanticismo. A questo scopo, Debussy

sviluppò nella sua musica una combinazione di vecchi e

nuovi espedienti. Da una parte usò la scala di toni interi e

intervalli complessi e inusuali, come quelli di nona e

tredicesima; dall'altra tornò alle quarte e alle quinte

parallele della musica liturgica medievale. Questi aspetti

Prelude à

tecnici furono sviluppati pienamente nel

l'aprèsmidi d'un faune (1894), realizzato a partire da un

poemetto di Mallarmé.

L’impressionnisme Français ème

L’impressionnisme naît dans la première moitié du XIX

siècle en réaction contre les courants en vogue :

romantisme, classicisme, réalisme et académisme.

Les peintres impressionnistes, aux personnalités très

différentes, n’ont jamais constitué une école. Chacun d’eux

avait son style et ses thèmes préférentiels ; leur principal

trait d’union a été le rejet de la peinture ”officielle” et la

recherche d’une nouvelle manière de représenter le réel.

Les aspects les plus caractéristiques de leur art sont :

la couleur déborde et passe avant le contour ou même

 la forme ;

la lumière s’introduit partout ;

 pour s’affranchir de la forme on utilise des taches de

 couleur qui se juxtaposent en symphonie ;

les thèmes contemporains sont très présents ;

 les toiles représentent souvent des scènes simples de

 la vie quotidienne, au travail, en famille.

La peinture ”En plein air”

On dit d'une peinture qu'elle est réalisée « sur le motif »,

sans l'intermédiaire d'un dessin préalable, qui aurait été

reporté ensuite sur la toile.

Une peinture « de plein air »

est une œuvre peinte à

l'extérieur, dans la nature,

devant le sujet comme l'ont

fait les pré-impressionnistes

et les Impressionnistes, avec

leur matériel.

Leonardo

Sciascia

Leonardo Sciascia è nato a Racalmuto in provincia di

Agrigento l'8 Gennaio del 1921.

Ha dalla famiglia un'educazione laica e aperta.

Durante le Magistrali a Caltanissetta, dove ha la fortuna di

avere come maestro Vitaliano Brancati, si avvicina all'anti-

fascismo e legge molto gli autori nordamericani, specie Dos

Passos, Caldwell, Steinbeck.

Nel 1943 lavora come impiegato negli uffici per l'ammasso

obbligatorio del grano, attività che porta Leonardo Sciascia

ad incontrare la realtà del mondo contadino e poi inizia ad

insegnare alla scuola elementare di Racalmuto.

Durante il suo lavoro di Maestro elementare Sciascia

comincia a scrivere all’insegna dell’impegno poetico

“Favole della dittatura”, nel 1950, “La Sicilia, il suo cuore”

nel 1952, per dedicarsi poi alla saggistica in forma di

racconto.

Nel 1957 Leonardo Sciascia, abbandona l'insegnamento per

dedicarsi a tempo pieno, come scrittore e come

organizzatore culturale.

"Le parrocchie di Regalpetra" vengono pubblicate nel 1956,

" cronache” su un immaginario paese della Sicilia, quattro

racconti de "Gli zii di Sicilia" nel 1958, "Il giorno della

civetta" nel 1961, giallo di ambientazione contemporanea,

"Il consiglio d'Egitto" nel 1964, “Morte dell’inquisitore”

(1964), sulla figura di un frate finito sul rogo nel Seicento,

“I pugnalatori” (1976), rievocazione di un complotto contro

lo Stato ordito a Palermo nel 1862, "A ciascuno il suo" nel

1966 romanzo centrato sulla mafia e sui suoi delitti.

Notevoli i suoi studi su Pirandello che si realizzano prima

con "Pirandello e la Sicilia" (1961) e poi con "La corda

pazza" (1970).

Negli anni Settanta Sciascia si impone all'attenzione per il

vivace dibattito politico seguito la pubblicazione di ognuna

delle sue opere "Il contesto" 1971, "Todo modo" 1975,

"L'affaire Moro" 1978, "Relazione sul caso Moro" (1982),

"Dalle parti degli infedeli "(1979) che si distinguono sempre

per lucidità intellettuale e anticonformismo.

A questa letteratura d’impegno civile e politico Sciascia

affianca i romanzi polizieschi "La scomparsa di Majorana"

(1975), "Il teatro della memoria" (1981) e raccoglie il suo

«diario in pubblico» "Nero su nero"(1979).

Con "Occhio di capra" del 1985 torna nel mondo siciliano

per registrare, attraverso un dizionario dei «modi di dire»

gli aspetti magici ed evocativi della sua terra.

Leonardo Sciascia scrive la sua ultima breve opera, "Una

storia semplice", poco prima di morire a Palermo il 20

novembre 1989.

Il giorno della civetta

Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia è nato a Racalmuto Nel 1921 ed è morto

a Palermo nel 1989. Nelle sue opere, di grande impegno

civile, manifesta un forte senso critico nei confronti della

situazione meridionale e dell’immobilismo di una società

che subisce senza ribellarsi il fenomeno mafioso.

Il giorno della

Uno dei suoi romanzi più significativi è

civetta, che parla dei problemi legati alla mafia in una

cittadina siciliana e delle numerose difficoltà incontrate

dalla giustizia locale che lotta per sconfiggerla.

Ambientato nel 1961, parla dell'indagine difficoltosamente

condotta da parte dell'ufficiale dei carabinieri Bellodi,

settentrionale ed ex-partigiano, su un omicidio mafioso

avvenuto in un piccolo centro della Sicilia. Salvatore

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