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Introduzione all’argomento: il fumetto superomistico

Ho scelto preventivamente di affrontare un argomento che prima di tutto mi coinvolgesse e mi pia-

cesse, pur non essendo necessariamente attinente al programma scolastico; ho comunque tentato

di inserirlo in un contesto interdisciplinare per renderlo adatto e maggiormente interessante. Il fu-

metto è una delle mie passioni, disegno da quando ero piccola e vorrei continuare a farlo anche in

futuro, con un po’ di fortuna facendone la mia professione. La figura del Supereroe è emblematica

in questo campo, chi non conosce eroi come Superman, Batman o Capitan America? Ma non tutti

conoscono le loro origini e la funzione che hanno svolto all’interno della società americana durante

il ventesimo secolo, dalla loro nascita ad oggi. Anche loro si sono evoluti col passare del tempo,

seguendo un percorso parallelo agli eventi storici che hanno sconvolto il mondo in questo periodo;

scoperte scientifiche, grandi guerre, tutto ciò trova riscontro nei fumetti di ogni epoca, in particolare

in quelli di supereroi. Analizzerò tali fenomeni e più in particolare la figura del Supereroe sotto tutti i

suoi aspetti, quelli riguardanti da un punto di vista scientifico i loro “superpoteri”, che sfidano egre-

giamente le leggi fondamentali della fisica, e da un punto di vista umanistico la loro legge morale

interiore, compiendo un breve excursus attraverso le varie interpretazioni di moralità fornite dai più

grandi filosofi moderni.

Il mio lavoro si articola nelle seguenti sezioni:

• Breve presentazione del fumetto, delle tecniche di realizzazione a partire dall’idea fino alla

pubblicazione. (pag 03)

• Focalizzazione sul genere “comics”, dalle origini ai giorni nostri, analizzandone le varie fasi

di sviluppo in relazione all’evoluzione della cultura americana. (pag 06)

• La storia nel fumetto; come i fumetti statunitensi e non, furono strumentalizzati dalla società a

loro contemporanea ed influenzati dalle diverse situazioni in cui si trovarono ad affermarsi. (pag 10)

• La scienza nel fumetto; interpretazione in chiave scientifica, con l’ausilio della fisica

studiata, della capacità di Superman di “volare”. (pag 14)

• Il Supereroe come emblema di una moralità assoluta. (pag 20)

-2-

Il fumetto dall’idea alla pubblicazione: realizzazione e tecniche

Ogni forma d’arte nasce da un’idea. Un fumetto, puntate, tutte collegate tra loro da una trama

se di qualità, può essere definito a tutti gli effetti unitaria di fondo; tale modalità di narrazione

un’opera d’arte, poiché dietro ad esso si cela uno prende il nome di ; perciò, dopo un quadro

serial

studio accurato ed un lavoro che richiede molto abbastanza generale della storia, il soggetto do-

tempo e fatica. vrà entrare nel dettaglio di un determinato episo-

dio: qui inizia il vero e proprio lavoro di sceneg-

E’ lo sceneggiatore che dà inizio al lungo percor- giatura, fase che vedrà l’ideazione dei dialoghi

so che vedrà il fumetto arrivare infine al com- dei personaggi e delle eventuali voci di raccordo

mercio su larga scala. Alla base del fumetto, in fuori campo. Dalla sceneggiatura nascerà poi lo

particolare quello superomistico, c’è la creazione story-board. Esso consiste in un limitato nu-

di un personaggio protagonista, e con lui una mero di vignette che fissano con qualche tratto

serie di altri personaggi secondari; l’eroe viene di matita i passaggi-chiave della storia e le varie

ideato e ne viene compilato un profilo dettagliato inquadrature a partire dalle quali si svilupperan-

della personalità e delle sue caratteristiche, pas- no poi le vignette vere e proprie. Ovviamente, si

so fondamentale nella creazione, successiva, di tratta di una specie di bozza della struttura, che

una storia incentrata su di esso. Con l’ideazione non richiede la mano di un disegnatore esperto,

di tale storia viene completato il soggetto, che ma la creatività dello sceneggiatore, che facilite-

tendenzialmente rispecchia i gusti della fascia di rà in questo modo il lavoro del disegnatore nella

pubblico a cui è destinato per quanto riguarda i fase successiva. Per definire il contenuto delle

temi ed il linguaggio da adottare: deve, insom- vignette il disegnatore utilizza inquadrature ana-

ma, individuare e tener conto del del pro- loghe a quelle della fotografia e del cinema. Per

target

dotto. esempio, se vuol dar risalto all’ambiente utilizza

I Comix, generalmente, si svolgono in più un piano lungo,

-3-

Esempio di bozze a matita per l’approvazione dell’editore -4-

se vuole centrare l’attenzione sul personaggio realizzazione. In una prima fase del disegno,

e sull’azione utilizza una figura intera o il pia- il fumettista realizza delle proposte sotto forma di

no americano, mentre per mettere in risalto disegni a matita, che dovranno essere sottoposte

l’espressione del personaggio adotterà il primo o all’approvazione dell’editore, il principale supervi-

primissimo piano. Inquadrando un dettaglio sin- sore dell’intero lavoro. Ciò comprende uno studio

golo di un oggetto lo si rende particolarmente accurato delle caratteristiche dei personaggi, che

significativo al’interno della narrazione, ma que- il disegnatore deve riuscire a far propri in modo

sto non è l’unico stratagemma possibile; inqua- che non mutino le loro sembianze con lo scorrere

drando figure dal basso le si possono rendere più delle vignette; un altro elemento fondamentale

monumentali, mentre dall’alto si ottiene l’effetto del disegno fumettistico è l’indispensabile utilizzo

opposto. In questa fase gli appunti forniti al dise- della prospettiva, in particolare nel genere dei

gnatore dallo sceneggiatore sono essenziali per comics americani, a due o tre punti di fuga, che

uno studio approfondito di ogni dettaglio del per- riesca a rendere le ambientazioni più realistiche

sonaggio, che deve essere chiaramente caratte- e suggestive possibili, rispettando proporzioni e

rizzato, in modo che la sua personalità si possa sfruttando abilmente giochi di luci e ombre.

cogliere soprattutto attraverso il suo aspetto fi- Una volta realizzate a matita tutte le vignette e

cleanup

sico. E’ chiaro, quindi, che in genere il fumetti- sottoposte a , il procedimento di elimina-

sta lavora su commissione, e spesso in equipe, zione delle linee spurie, il disegnatore procede

quando si tratta di fumetti di grande successo all’inchiostrazione a china, utilizzando pennel-

ed uscita settimanale, e che dovrà sottostare a li o pennarelli, a seconda delle proprie esigenze

precise indicazioni circa la quantità di vignette a espressive.

disposizione e la loro -5- Origini storiche del fumetto

statunitense

Le origini del fumetto sono da ri-

La colorazione oggigiorno viene eseguita impie-

gando specifici strumenti informatici, che hanno cercarsi nei quotidiani americani, in

permesso di velocizzare notevolmente il lavoro dei particolare nelle cosiddette storie di

disegnatori e di utilizzare tecniche ed effetti molto “ The Yellow Kid” pubblicate a parti-

più particolari di quelli realizzabili a mano, come re dal 17 Febbraio 1895 da Richard

avveniva negli anni precedenti all’informatizzazio- F. Outcault, strisce fumettistiche

ne della società. Anche nella realizzazione abbiamo stampate per la prima volta a colori

potuto notare dei parallelismi tra fumetto e cinema. (o meglio, un solo colore, il giallo),

Il susseguirsi delle vignette riprende quello delle sulle pagine del “New York World”.

inquadrature cinematografiche, utilizzando campi E’ ormai tradizione far coincidere la

e piani finalizzati alle esigenze della narrazione. Il nascita del fumetto con queste pub-

linguaggio del fumetto si differenzia però da quel- blicazioni, nonostante il genere rima-

lo del cinema, oltre che per la staticità dei disegni, nesse vincolato al quotidiano e non

per il particolare codice che definisce il rapporto tra riuscì a trovare il successo sperato in

immagine e testo scritto; questo è posto nelle di- formato da rivista fino al 1933.

dascalie narrative, che riportano i commenti di un

immaginario narratore esterno, o nelle nuvolette,

che riportano invece discorsi diretti. Come nella let-

teratura e nel cinema, anche nel fumetto si sono

sviluppati vari generi: ognuno di essi si rivolge ad

un determinato tipo di pubblico, che nel caso dei

fumetti di supereroi spazia dall’adolescenza alle età

più adulte, a causa della loro capacità di fondere

temi e significati profondi ad avventure divertenti ed

appassionanti. Inoltre, per ogni genere esistono una

struttura ed un ritmo narrativo ricorrenti, che nei fu-

metti della Marvel è spesso veloce ed incalzante. Il

linguaggio del fumetto è costituito da elementi figu-

rativi codificati che permettono di visualizzare meta-

fore o similitudini semplicissime ed immediatamente

comprensibili dal lettore, rappresentati sottoforma di

simboli o testi onomatopeici; tali simboli, che raffor-

zano l’espressività della scena evitando di ricorrere

segni convenzio-

al linguaggio verbale, sono definiti

nali. L’elemento fondamentale del fumetto è, però,

il segno convenzionale della nuvoletta, il cosiddetto

balloon dal quale prende appunto il nome il genere

fumettistico, il quale, secondo alcune convenzioni,

indica il tono in cui i discorsi diretti sono pronunciati

dai personaggi, secondo una precisa standardizza-

zione degli umori. Il genere fumettistico solitamente

non prescinde da queste “regole fondamentali”, ma

nel tempo si sono sperimentati stili e tecniche diffe-

renti, che variano a seconda del genere e, in alcuni

casi, diventano anche caratteristiche di un determi-

nato autore, che riesce a mettere efficacemente del

suo in ciò che realizza. -6-

All’epoca le edicole erano piene delle cosiddet- della “doppia vita” dell’eroe stesso, che si

te “Riviste Pulp”, brevi romanzi inediti stampati celava dietro un’identità segreta, rendeva la

su carta di scarsa qualità, che venivano venduti striscia così rivoluzionaria che inizialmente

a basso costo ma che, nel periodo della grande tutti i quotidiani ai quali si rivolsero gli autori

Depressione, contavano numerosi appassionati; rifiutarono l’idea. Solo quattro anni più tardi

fu proprio da tali riviste che quattro editori ame- un editore di albi a fumetti decise di dare una

ricani, tra i quali ricordiamo Maxwell C. Gaies, possibilità all’idea, pubblicando una storia di

decisero di tentare la fortuna ristampando le tredici pagine con il nome di “Action Comi-

strisce comparse in un supplemento domenicale cs”, che arrivò in edicola nel Giugno del 1938.

utilizzando carta da giornale in formato tabloid Secondo la biologia evoluzionista una specie

standard e piegandone i fogli in un opuscolo da nata con mutazioni genetiche è destinata a

16.8 _ 25.7 cm: era nato il primo albo a fumetti. sopravvivere e ad arrivare a dominare una

Fu subito un successo, la velocità con cui questi nicchia ecologica se tali mutazioni presentano

fumetti andavano a ruba dimostrò che gli “albi una capacità di adattamento maggiore rispet-

divertenti” avevano un futuro. Ben presto le ri- to ad altre all’ambiente in cui nascono. Allo

stampe di materiale già pubblicato divennero stesso modo, durante il periodo della Depres-

insufficienti per soddisfare le richieste, perciò il sione post-bellica, gli albi a fumetti sui supe-

maggior editore di fumetti, Malcom Nicholson, reroi attraevano particolarmente l’attenzione

ingaggiò un gruppo di disegnatori e scrittori affa- delle masse, e ben presto le edicole si riempi-

mati di lavoro e ordinò loro del materiale originale rono di fumetti su personaggi che vantassero

da poter pubblicare con il nome di “New Fun Co- i più stupefacenti poteri. Tutti, nonostante si

mics”. Le storie pubblicate dalle riviste Pulp erano rifacessero all’Uomo D’Acciaio, possedevano

così diventate racconti grafici: le edicole di riem- caratteristiche abbastanza diverse dal padre

pirono di fumetti che raccontavano storie di ogni dei supereroi (per non incappare in qualche

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