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LA VERITA’
ASSOLUTA
~~~~~~~~~~~~~FISICA E GEOGRAFIA
ASTRONOMICA~~~~~~~~~~~~ 1
Al livello scientifico è facile trovare incongruenze e linee parallele di
pensiero, senza con ciò intendere opposte …. Semplicemente
diverse.
Uno dei campi più discussi resta ormai da tempo “LO SPAZIO” anche
perché aver chiara la sua origine e la sua struttura sarebbe un po’
“quid”
come trovare il dell’esistenza .
Le leggi che ordinano l’ambiente intorno alla Terra è chiaro da
tempo che siano le stesse che ne dominano l’interno … ma se non
fosse così? Se le affermatissime leggi di Newton e di Einstein in
realtà risultassero discutibili?
Queste domande sono il cardine sul quale mi propongo di far
ruotare l’asse che divide due teorie parallele sulla via della
spiegazione del moto galattico, il quale , pur inglobandoci, sembra
non avere le stesse nostre dinamiche di movimento. Materia
Il MODELLO DI CONCORDANZA prevede la così detta
Oscura e basa le sue convinzioni sulla teoria newtoniana e quindi
sull’assoluta giustizia della LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE.
Nel cosmo esistono moltissime galassie che nella maggior parte dei
casi non si presentano distribuite in modo isolato l'una dalle altre,
ma sono disposte in strutture più grandi che ne contengono anche
numerose in uno spazio che possiamo definire ristretto.
Le galassie sono divise in tre grandi famiglie:
GALASSIE A SPIRALE: sono caratterizzate da una struttura
che mostra un disco piatto e sottile, nel quale sono
localizzate la maggior parte delle stelle, disposte in uno dei
tanti bracci a spirale che si avvolgono attorno ad una zona
bulge.
luminosa centrale detta A seconda del grado di
avvolgimento dei bracci, le spirali sono suddivise in tre
categorie:
Bracci strettamente ripiegati (Sa);((IMMAGINE A))
Bracci ampi e non addossati al nucleo (Sc);((IMMAGINE B))
Caratteristiche intermedie (Sb); 2
Spirali barrate (SB)→ classe a parte, caratterizzata dalla
presenza di una barra luminosa di stelle che attraversa il
nucleo e dalla quale sembrano dipartirsi i bracci.((IMMAGINE
C))
Complessivamente quelle a spirale rappresentano circa il 61%
delle galassie osservabili e sono costituite da stelle di giovane
formazione nei bracci e da stelle vecchie nel nucleo e
nell’alone più esterno.
GALASSIE LENTICOLARI: quando osservate lateralmente
sembrano simili a due lenti convesse sovrapposte. Possono
essere:
Ad una barra (SBO);((IMMAGINE D ))
Prive di barre (SO). bulge
Come le galassie a spirale, hanno un centrale luminoso,
che si presenta poco schiacciato, ed un disco meno importante
rispetto alle spirali. Hanno un debole alone diffuso e
rappresentano il 22% delle galassie osservabili, sono in
continua crescita poiché sono colme di materia interstellare e
di gas, che favoriscono la formazione di nuova stelle.
GALASSIE ELLITTICHE: hanno stelle distribuite secondo una
simmetria regolare, essenzialmente sferica. Si dividono in
sette gruppi, codificati da un numero da 0 a 7:
L’estremo inferiore, galassie praticamente sferiche(E0);
((IMMAGINE E))
L’estremo superiore, galassie più allungate, “a sigaro”(E7).
((IMMAGINE F))
Sono presenti soprattutto stelle vecchie, che conferiscono
colore rosso all’intera galassia. La materia interstellare è
praticamente assente, quindi non si ha formazione di nuove
stelle. Rappresentano il 13% delle galassie osservabili.
GALASSIE IRREGOLARI: non hanno una forma classificabile e
caratteristiche comuni, si può dire però che abbiano tutte una
massa ridotta, poiché potrebbero essere satelliti di galassie
maggiori. Sono solitamente ricche di materia interstellare e
per ciò presentano stelle giovani.((IMMAGINE G e G ))
2 3
Si possono trovare galassie molto vicine, che sembrano in qualche
modo interagire gravitazionalmente tra loro. La diversità tra
ellittiche e spirali, viene oggi interpretata anche sulla base della
fusione tra galassie, merging.
teoria della conosciuta come Secondo
questa ipotesi, alcune galassie ellittiche si sono formate per fusione
di due o più galassie, anche di tipo a spirale.
Si può avere anche un evento violento, come un incontro molto
compenetrazione tra galassie o un
ravvicinato o addirittura una
attraversamento(come nel caso del BULLET-CLUSTER del quale
parleremo più avanti),((IMMAGINE H)) questo provoca in una o in
entrambe le galassie coinvolte un’onda di forza mareale. Se l’onda
si propaga fino ad una zona ricca di gas, come ad esempio nel disco
delle galassie a spirale, provoca una compressione immediata e
contemporanea di quantità notevoli di gas. Questo materiale va
subito a formare nuove stelle, bruciando in brevissimo tempo
anziché in miliardi di anni. Il risultato di un’interazione violenta è
quindi in molti casi un invecchiamento precoce della galassia, che
consuma tutto, o quasi, il suo serbatoio di gas in un ultimo,
spettacolare, fuoco d’artificio celeste. ((IMMAGINE I)) bolle vuote,
L’Universo sembra essere costituito da grandi
intersecate tra loro, che gli conferiscono l’aspetto di una grande
spugna.((IMMAGINE L)) In questo contesto le galassie tendono ad
ammassi e superammassi
aggregarsi in ed a distribuirsi sulle pareti
delle bolle, formando lunghissime strutture filamentose. Il modello
di concordanza, come vedremo, mira a dimostrare che all’interno di
materia oscura
queste bolle sia presente .
A causa della forza di attrazione gravitazionale, le galassie
all'interno di uno stesso ammasso si muovono con una loro propria
velocità di dispersione.
velocità, cosiddetta In un ammasso questa
diminuisce all’aumentare dal centro(inteso centro di massa, quindi
come quel punto di un sistema orbitante dove si può considerare
concentrata tutta la massa ai fini dei calcoli della forza
gravitazionale) dell’ammasso stesso. La misura della velocità di
dispersione permette di valutare la massa complessiva di un
ammasso. Infatti si può applicare una semplice relazione nota come
teorema del viriale, secondo la quale:
2
v ∙r
= (eq
M .1)
G 4
Dove “v” è la velocità di dispersione, “r” la dimensione
caratteristica dell’ammasso e “G” la costante di gravitazione
-11 2 2
universale pari a 6,67 ∙10 Nm /kg . L’idea alla base di questa
relazione è semplice: negli ammassi le galassie si muovono perché
sono accelerate dalla forza gravitazionale totale che subiscono da
ogni atomo presente nell’ammasso. Quindi maggiore è la massa
dell’ammasso, maggiori sono la forza di gravità e la velocità con la
quale le galassie si muovono nelle loro orbite.
Studiando i valori di queste velocità, gli studiosi hanno stabilito che
sono troppo alti, di circa un fattore da 10 a 100 volte superiore,
rispetto a quelli che si otterrebbero se la massa dell'ammasso fosse
solo quella visibile. Ne consegue che deve esistere un quantitativo
di materia non visibile, quindi non barionica, ma "attiva"
gravitazionalmente che giustifichi quei valori di velocità misurati,
adatti a contrastare la forza centrifuga, che altrimenti farebbe
disgregare le galassie. A tal proposito si sono fatte molte ipotesi ma
nessuna ancora ha trovato reale riscontro: un mare di neutrini o
particelle ancora non scoperte come monopoli magnetici, particelle
supermassicce, tutte accomunate dal fatto di interagire solo
gravitazionalmente con la comune materia e generalmente
chiamate WIMP (Weakly Interacting Massive Particles: particelle
massive debolmente interagenti).
Si può vedere, che secondo la seconda legge di Newton la forza che
agisce su un corpo di massa “m” è direttamente proporzionale
all’accelerazione “a”: F=m∙ a
Ora se la forza che agisce sui corpi materiali è quella gravitazionale:
( )=m ( )
F forzadi gravit à ∙ a eq .3
mM mM
(eq =m
F=G .4) G ∙ a
Quindi, essendo: allora:
2 2
r r
M =a (eq. 5)
G
Da qui si deduce che : 2
r
Sostituendo ora alla “M” dell’equazione così ottenuta, il teorema del
viriale: 2 2
v ∙r v (eq
a=G quindi: a= .6)
2 r
r ∙G 5
Ora eguagliando l’equazione 5 con l’equazione 6 si ha:
√
2
v M M
=G = (eq
quindi : v G ∙r .7)
2 2
r r r
Essendo la fonte di materia attrattiva “M” aggregata nel centro di
massa, essa rimane qui costante e contemporaneamente avrà
distanza “r” minore, quindi la massa “m” di una galassia
dell’ammasso, nel centro di massa ruoterà con un velocità
maggiore; mentre all’aumentare della distanza dalla fonte
attrattiva, rimanendo comunque costante M, si dovrebbe avere un
velocità sempre minore;cosa che invece non si verifica in nessun
ammasso o superammasso.
Questo avviene tanto per le galassie in un ammasso, tanto per le
stelle all’interno di una data galassia.
In contrasto, invece, con quanto succede,in accordo con la legge di
gravitazione universale, nel sistema solare , nel quale i pianeti più
esterni girano più lentamente di quelli interni.((IMMAGINE M))
Per studiare meglio questo comportamento anomalo, gli scienziati
curve di rotazione
hanno costruito delle delle galassie, quindi dei
grafici in cui sono rappresentate le velocità orbitali delle stelle
attorno al centro galattico, in funzione della distanza dal centro
stesso. Tali grafici, non coincidono assolutamente con i grafici ideali,
costruiti secondo le leggi della dinamica newtoniana.((IMMAGINI N e
O IN PARALLELO))
Nelle galassie a spirale dove si nota questo fatto anomalo,e quindi
da una certa distanza dal centro in poi, la velocità delle stelle non
diminuisce progressivamente, ma rimane costante, si è arrivati ad
inserire la materia oscura. Tale viene chiamata la materia che
dovrebbe servire a coadiuvare la massa attrattiva M, in modo che
dividendo quest’ultima per la crescente distanza “r”, si arrivi ad
avere sempre la stessa velocità ed impedirne la diminuzione.
Possiamo definire , quindi, la materia oscura come la “x” per la
quale sia verificata l’equazione: 6
+
M X M
=G
G 2 2
R r
Considerando la distanza “R” maggiore della distanza “r”.
Tale “modello di concordanza”fu lanciato dal fisico Fritz Zwicky
nel 1933, egli misurando la velocità di dispersione delle galassie
nell’ammasso di Coma, si accorse che questa era dieci volte
superiore al previsto, il ché l’avrebbe dovuta disgregare; se questo
non avveniva doveva, quindi, essere presente una quantità
significante di materia nuova contribuente ad aumentare a tal
punto la forza di gravità, da permettere una rotazione così veloce. A
questa materia fu dato per la prima volta il nome di materia
oscura, poiché non era né visibile, né poteva essere antimateria,
altrimenti si avrebbe assistito a fenomeni di annichilamento per gli
scontri tra materia ed antimateria, con conseguente rilascio di
enormi quantità di fotoni e quindi di luce; cosa assolutamente non
rilevata.
Colui che,però, arrivò quasi a dimostrare empiricamente la “dark
matter”(DM), fu il fisico americano Dauglas Clowe, studiando
l’ammasso di galassie 1E0657-56, quindi nient’altro che il fenomeno
Bullet-Cluster accennato in precedenza. Clowe volle provare che
l’ammasso era diviso in due componenti:
componente stellare-galattica “collisionless”
- →non interagente e
oscura;
-componente di gas caldo →che interagendo ha generato la tipica
emissione a pallottola di due fluidi che collidono l’uno dentro
l’altro. ((IMMAGINI DEL PASSAGGIO P))
Il modello 1E0657-56 è un ammasso doppio, costituito dalla parte
est contenete almeno 30 volte più galassie della parte ovest, tali
blocchi distano tra loro non moltissimo, circa 3,4 miliardi di anni-
luce. Le osservazioni nella banda X (lunghezza d’onda ottimale per
studiare la distribuzione del gas caldo intergalattico),hanno rilevato
che l’emissione X proviene principalmente da due caldissime e
distanti regioni non coincidenti con quelle degli ammassi e situate
in posizioni intermedie tra gli stessi.
L’emissione corrispondente all’ammasso più piccolo ha una forma
ogivale, come se il gas fosse stato frenato nell’attraversamento di
un mezzo denso, quindi ciò che si osserva deriva da una collisione. 7
Dalle misure delle velocità di dispersione ,si è stimato che i due
ammassi si sarebbero scontrati circa 150 milioni di anni fa, con il più
piccolo che ha attraversato il maggiore da est verso ovest alla