vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Molto sicuramente la scelta di questo tema per la mia tesina di maturità può risultare banale, ma per una ragazza che, come me, è cresciuta guardando questo cartone animato non è così.
Ci sono principalmente due motivi per la scelta di questo tema: quello più banale è perché, questo cartone, per citare Homer J., è "Mitico!", ma è comunque la scusa perfetta per approfondire la mia passione per questa sitcom e per capire meglio il significato di questo, ciò per essere consapevole di quello che guardo in televione tutti i giorni; poi credo che ormai, alla maggior parte di noi giovani i temi più seri ci arrivano se vengono trattati con umorismo e semplicità anziché con termini di cui in pochi sono a coscienza.
Penso che la scelta di questo tema per la tesina sia una cosa azzardata, ma credo che tutti, almeno una volta nella loro vita, siano capitati durante la messa in onda di questo "cartone animato".
Ho messo la parola "cartone animato" tra virgolette perché, in realtà, l'autore Matt Groening racconta le vicende dalla famiglia media americana, e occidentale in generale, con i suoi vizi e le sue virtù (più vizi che virtù!)
Messa in questo modo il tema può risultare semplice, ma, soffermandoci un po' di più, potremo notare che la sit-com "I Simpson" sono il ritratto più cinico e realistico della società americana (ed occidentale in generale). Questa famiglia, infatti, presenta caratteristiche proprie del nucleo familiare marchio USA: Homer, il capofamiglia che passa le ore stando sul divano a guardare la tv mentre beve birra e mangia ciambelle o altro cibo spazzatura; Marge, che è casalinga e si preoccupa della casa e dei suoi problemi economici; Bart, primogenito, un bullo che se la prende con i più deboli, ma che è esso stesso vittima del bullismo di alcuni compagni più grandi; Lisa, la figlia intelligente ed educata che tutti i genitori vorrebbero, ma che per il suo fare da "ciuccellona"(espressione usata frequentemente dal fratello Bart), non riesce a trovare molti amici ed infine c'è Maggie, la più piccola, dedita al suo ciuccio e che non imparerà mai a parlare.
Analizzando ancora meglio possiamo cogliere concetti ancora più profondi, cosa che hanno fatto William Irwin, Mark T. Conrad e Aeon J. Skoble, autori del libro “I Simpsons e la filosofia”, che hanno analizzato ogni personaggio trovando in loro un comportamento che rimanda ad un determinato filosofo. Vorrei incentrare questa mia tesina sui Simpson, ma non solamente sulla famiglia, poiché questa esiste solo grazie all'interazione con tutti gli abitanti di Springfield, città dove si svolgono la maggior parte delle vicende della famiglia.
Il mio lavoro partirà da una breve descrizione di Matt Groening e della sua sit-com, con i relativi temi trattati, per arrivare al sentimento del contrario simpsoniano, per poi continuare con l'analisi della città e dei cittadini di Springfield.
Con questa tesina, vorrei dimostrare come un semplice cartone animato destinato ai bambini non sia solo un momento di svago, ma nasconde qualcosa di molto più importante: uno spaccato della società americana, e occidentale, che vuole mettere in luce i problemi che ci troviamo ad affrontare nella vita di ogni giorno.
Inglese: The Simpson.
Italiano: Pirandello - avvertimento e sentimento del contrario (l'umorismo).
Storia: La Guerra del Vietnam.
Scienze dell'alimentazione: L'obesità, fast food, slow food, terra madre.
Filosofia e Sociologia: Marx e il capitalismo.
Il riso e' facile quando con burlesca grossolanita' si
sconci una figura o si faccia comunque ridicola violenza
alla realtà. (L. Pirandello)
“
I Simpson” è un prodotto nato per la televisione, di conseguenza la comicità della serie si può
apprezzare solo guardandola, infatti tutte le battute sono
collegate a particolari movimenti del personaggio,
particolari suoni e particolari sfondi e oggetti. Tuttavia è
necessario anche dare importanza alle parole stesse.
Dopo una prima analisi si riscontrano quindi due diversi
tipi di “risata”:
1) la risata bassa: è il riso che hanno i bambini, dato dal
divertimento puro e semplice, è la risata a “crepapelle”
quella che diverte il pubblico non eccessivamente
esperto;
2) la risata alta: è il sorriso, viene dato dall’analisi che si
può fare su un’immagine comica, è la parte successiva al
riso basso, si ricercano le ragioni del gesto comico, si
introduce il tragico.
Prendendo in considerazione questi due aspetti della
risata si può vedere un collegamento con la nostra
letteratura, con l’autore che studia l’umorismo ossia la
ricerca del “sentimento del contrario” (anche detto
"grottesco" in ambito teatrale): Luigi Pirandello. Per il confronto tra il grottesco Pirandelliano e
quello "Simpsoniano" prenderò in considerazione alcuni spezzoni della serie e il saggio
"L'umorismo".
Luigi Pirandello (1867 - 1936)
Pirandello nacque ad Agrigento in una famiglia borghese di
tradizioni risorgimentali e garibaldine. Studiò a Palermo e Roma e
si laureò a Bonn in filologia romanza. In Germania stette a
contatto con i romantici che lo influenzarono sulla sua opera e le
sue teorie riguardanti l'umorismo. Nel 1892 si stabilisce a Roma
stringendo legami con gli ambienti culturali. Nel 1893 scrisse il
suo primo romanzo "L'esclusa" e nel 1894 pubblicò "Amori senza
amore" e, nello stesso anno si sposò con Girgenti Maria Antonietta
Portulano.
Dal 1897 insegna italiano in un liceo. Pubblicò saggi e articoli sul
"Marzocco" e nel 1896 scrisse "Il nibbio".
Nel 1903 ci fu il dissesto economico della sua famiglia, la moglie ebbe una crisi che spronfondò
nella follia e in una patologica gelosia, un tormento che portò Pirandello a concepire la famiglia
come una "trappola" che imprigiona e soffoca l'uomo. Con il crollo economico Pirandello
dovette integrare il suo stipendio di professore con quello di autore, collaborando anche con il
cinema e scrivendo soggetti per i film. Da borghese divenne un piccolo borghese e ciò gli fu da
spunto per la rappresentazione del grigiore soocante della vita piccolo borghese. Iniziò a
sentire la società come "trappola" metafisica in cui l'uomo si dibatte invano per poter toccare,
anche solo minimamente, la spontaneità originale della vita.
Nel 1910 scrisse le sue prime rappresentazioni teatrali: "Lumie di Sicilia" e "La morsa"; nel
1916 scrisse "Pensaci Giacomino!" e "Liolà"; nel 1917 "Così è (se vi pare)", "Il berretto a
sonagli" e "Il piacere dell'onestà"; nel 1918 "Il piacere delle parti" infine nel 1921 con "Sei
personaggi in cerca di autore" Pirandello divenne famoso tanto da abbandonare la cattedra
universitaria e dedicarsi interamente al teatro. In questi anni si legò platonicamente all'attrice
Marta Abba per la quale scrisse molti drammi.
Pirandello, essendo patriottico, era a avore dell'intervento italiano in guerra poiché pensava
che fosse un compimento del risorgimento; il figlio si arruolò come volontario, ma fu fatto
subito prigioniero dagli austriaci, Luigi cercò di liberarlo, ma inutilmente.
Pirandello era attaccato al regime, oltre per il suo patriottismo anche per l'aiuto finanziario che
aveva dato al suo teatro d'arte.
Nel 1934 ricevette il premio Nobel per la letteratura.
Luigi era attento al cinema poiché era consapevole di questa nuova forma di spettacolo e,
infatti, seguiva da vicino gli adattamenti cinematografici delle sue opere.
E' proprio mentre assisteva alle riprese cinematografiche del film tratto da "Il fu Mattia Pascal"
che si ammalò di polmonite, la causa della sua morte nel 1936.
IL SENTIMENTO DEL CONTRARIO
Nel saggio de "L'umorismo" (1908) Pirandello ci spiega la sua visione dell'umorismo e del
sentimento del contrario, che è diverso dal comico perché non fa necessariamente ridere, ma
può essere anche triste.
Per capirlo meglio, Pirandello, ci porta un esempio:
"Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale
orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d'abiti
giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il
contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere.
Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa
impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario.
Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella
vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi così come un
pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente
s'inganna che, parata così, nascondendo così le rughe e la canizie, riesca
a trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io
non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione,
lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o
piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha
fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la
differenza tra il comico e l'umoristico"
La riflessione nell'arte umoristica coglie così il carattere molteplice e
contradditorio della realtà, permette di vederla da diverse prospettive
contemporaneamente: se coglie il ridicolo di una persona ne individua
anche il fondo dolente di sofferenza e lo guarda con pietà; o viceversa,
se si trova di fronte al serio e al tragico, non può evitare di fare emergere
anche il ridicolo.
In una realtà multiforme e polivalente, tragico e comico vanno sempre
insieme, il comico è come l'ombra che non può mai essere divisa dal
corpo del tragico.
IL SENTIMENTO DEL CONTRARIO "SIMPSONIANO"
Lisa: Come possiamo dormire la notte quando c'è tanta sofferenza nel mondo?!
Homer: Spegnendo la luce, cara!
L'umorismo di Matt Groening è simile al pirandelliano "sentimento del contrario": un mezzo
comunicativo di denuncia decisamente più efficace della polemica aperta. Con questo voglio
dire che un messaggio con un linguaggio semplice, arriva molto più facilmente che con un
linguaggio di polemica o con parole troppo difficili per far comprendere il discorso.
Prima di esaminare il mini dialogo qui sopra, vorrei far notare l'immagine della donna vestita
bene qui sopra, sembra proprio come l'esempio che ci fa Pirandello e possiamo affermare che
lei, Agnes Skinner, madre del preside Skinner,
potrebbe essere quella donna anziana descritta
dal nostro autore. Possiamo confermare questa
teoria prendendo come spunto una delle tante
puntate in cui Agnes si trova ad uscire con l'uomo
dei fumetti: qui lei si veste sempre "in ghingheri"
trovandosi con vestiti che, oltre ad essere degli
anni in cui lei era giovane, sono anche fuori luogo
per una signora della sua età.
Matt Groening, infatti, potrebbe far volere notare
come, in una società come la nostra, l'età per una
coppia non conta, ma ci vuole far notare anche
come le persone, per farsi piacere, si vestono
nella maniera più ridicola possibile.
Come in quasi tutte le puntate dei "I Simpson" c'è
sempre un avvertimento ed un sentimento del
i guardi il dialogo scritto poco sopra:
contrario, s
Il dialogo è preso dalla sesta puntata della prima stagione ("Lisa sogna il blues"), a primo
impatto la frase fa ridere, poiché comunque è una bambina di soli 8 anni a far notare al padre
di 39 che al mondo esiste la sofferenza e la crudeltà delle persone, ma non appena si arriva a
questo pensiero scatta il sentimento del contrario, che ti fa passare il riso per la scena comica e
ti fa accorgere di quanto sia triste il fatto che gli uomini di oggi danno così poca importanza a
cose simili.
USA: non e’ tutto ora cio’ che luccica
Come in quasi tutte le puntate de "I Simpson", nella seconda puntata della nona stagione, si affronta
un tema delicato con ironia. La puntata di cui sto parlando si intitola "Il direttore e il povero" ed è la
puntata in cui si scoprono le vere origini di Seymour Skinner, preside della scuola elementare di
Springfield. Sovraintendente Chalmers: ora chiariamo questa faccenda. Chi è lei esattamente
Il vero Seymour Skinner: Sergente Skinner, esercito degli Stati Uniti
Preside Skinner: E' la verità, stavo nel suo plotone. Mi dissero che eri morto in quella missione di ricognizione.
Skinner: no, fui solo catturato. E' una storia piuttosto buffa in realtà: cinque anni in un campo prigionieri, poi fui
venduto alla Cina come schiavo e dal '77 ho cucito scarpe da ginnastica col fucile puntato, in una fabbrica di Wuhan.
Marge: questa non è una storia buffa
Prima di iniziare ad esaminare la storia di Seymour Skinner/Armin Tamzarian, possiamo notare
l'entrata di scena di Marge e del suo realismo, che fa notare che la "storia piuttosto buffa" non è una
storia buffa. Marge è colei che ci fa avvertire il sentimento del contrario e quindi la realtà dei fatti,
ovvero che ciò che ha vissuto il sergente Skinner non era cosa da tutti i giorni.
Sovraintendente Chalmers: allora quale è la sua storia, Seymour? Se questo è il suo vero nome...
Preside Skinner: beh... in realtà non lo è. Il mio vero nome è Armin Tamzarian. Sono un orfano di Capital City e chi
ricorda la mia lotta per vincere la millania adolescenziale rimarrà scioccato nell'apprendere che una volta fui un
teppistello di strada. Visto la brutta piega che avevo preso era solo questione di tempo prima che mi ritrovassi di fronte
ad un giudice: mi concessero una scelta, la galera, l'esercito o chiedere scusa al giudice e alla vecchietta.
Naturalmente se avessi saputo che c'era una guerra in corso avrei chiesto scusa.
Flashback della guerra.
Armin: ok, allora chi vuole un pezzo di me?
Skinner: ehi! Stai cercando di farti ammazzare Tamzarian? Hai tutta
la vita davanti a te. Non hai sogni da realizzare?
Armin: sono tutti su come pettinarmi i capelli
Skinner: perbacco figliolo, tutti hanno dei sogni. Io vengo da una
città chiamata Springfield, il mio sogno è tornarci e diventare
direttore della scuola elementare.
Armin: c'è chi definirebbe questo un sogno alquanto... sciocco,
sergente.
Skinner: Beh... non c'è niente di sciocco nelle faccette innocenti dei
marmocchi che vanno a scuola saltellando, nelle ginocchia sbucciate,
nei compiti in classe, nelle crostate lasciate a raffreddare sul
davanzale. Beh, se pensi che questo è sciocco, dammi pure dello
sciocco.
.
Voce fuori campo Armin: il sergente Skinner mi prese sotto la sua
ala e mi dimostrò che valeva la pena vivere la vita, lo consideravo il fratello maggiore che non avevo avuto. Mi fece
credere che forse dopotutto avevo un futuro. E quando ci dissero che era scomparso, presunto morto, il mio futuro morì
ancora una volta, la mia vita perse ogni significato.
Bart: avanti, arrivi al punto quando ha rubato la sua identità
Armin: Sto cercando di spiegare come ero fragile emotivamente!
Bart: Ah... è una di quelle storie!
Quando venne catturato il vero Seymour Skinner, la guerra del Vietnam era proprio nel vivo,
ma le ragioni della guerra risalgono a molti anni prima.
La guerra fece parte di un più ampio conflitto che coinvolse Cambogia e Laos, questo conflitto
aveva il nome di Guerra d’Indocina (1946-1954) e fu la guerra nella quale i francesi
combatterono, con il supporto finanziario degli Stati Uniti, per riprendere il controllo delle loro
ex-Colonie in Indocina poiché, in base alla Conferenza di Ginevra del 1954, la penisola
indocinese venne divisa in tre Stati indipendenti: Laos, Cambogia e Vietnam.
Il Vietnam fu diviso a sua volta in due lungo il 17° parallelo:
1. Vietnam del Nord, nel quale viene riconosciuta una repubblica comunista guidata da Ho Chi
Minh (con capitale Hanoi) e sotto il controllo sovietico;
2. Vietnam del Sud, affidato al cattolico Ngo Dinh Diem (capitale Saigon), sotto il controllo