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Il peccato è l’unica nota di
colore che sussiste
nella vita moderna.
[Oscar Wilde]
“Sette peccati capitali”
L’opera è un olio su tavola realizzato da Bosch con l’aiuto di un
suo allievo tra il 1500 ed il 1525. Raffigura i sette peccati
capitali dentro un cerchio,identificabile come l’occhio di Dio, al
cui centro è stata dipinta la figura di Cristo eretta sul sepolcro.
Partendo dal centro in basso del cerchio è l’Ira raffigurata dalla
rissa di due paesani ubriachi mentre una donna cerca di
placarli. Da sinistra a destra, la Superbia simboleggia da
un’elegante borghese raffigurata in piedi di spalle davanti a un
armadio nell’atto di provare un’acconciatura, con il diavolo che
le regge uno specchio. Segue la Lussuria dove due eleganti
coppie banchettano sotto una tenda di tessuto
prezioso,rallegrati da buffoni. L’Accidia è rappresentata da un
ecclesiastico che dorme davanti al camino in un interno
accogliente, mentre la Fede giunge in sogno per ricordargli i
suoi doveri di preghiera. Nella Gola due contadini bevono e
mangiano in eccesso, davanti a un bambino obeso che
simboleggia “il cattivo esempio dato all’infanzia”. L’Avarizia è
personificata da un giudice disonesto che prende il denaro da
entrambe le parti in causa. Infine l’Invidia raffigura un
borghese che cerca di sedurre la moglie di un altro parlandole
attraverso una finestra con inferriate,mentre un mercante
guarda accigliato un giovane nobiluomo che passeggia con il
falco sul polso.
La superbia. Eccessiva stima di sé, con costante esaltazione delle proprie doti,
accompagnata da un’ambizione smodata e dal disprezzo verso gli altri. È sicuramente
questo il peccato di cui si macchia l’ideologia nazista secondo la quale la storia è un
lotta fra la razza ariana,creatrice di civiltà, e le altre razze, considerate inferiori sia
culturalmente che biologicamente. La visione del mondo nazista deriva in parte da una
distorsione del pensiero di Nietzsche, secondo il quale esistono singoli uomini superiori
e non razze superiori. Il fraintendimento delle due ideologie è dovuto ad una
manipolazione di tale filosofia da parte della sorella di Nietzsche, la quale era
un’appassionata ammiratrice di Hitler.
Secondo teorie pseudo-scientifiche l’ariano è originario delle regioni meridionali della
Scandinavia o della Germania settentrionale: l’ariano è stato considerato fisicamente e
mentalmente superiore e sulla purezza è stata basata la razza.
Missione della razza ariana è quella di sottomettere o eliminare tutti i popoli “inferiori”.
Per mantenere pura la razza venne messo in atto un ampio programma di eugenetica,
ovvero legislazione di anti-miscelazione, sterilizzazione obbligatoria di malati mentali e
sterminio sistematico di: ebrei, zingari, omosessuali e oppositori politici.
“Le silence de la mer” est le titre d’un roman de Bruller qui utilise un pseudonyme
(Vercor) pour la publication de son livre.
L’histoire se déroule pendant l’occupation nazie de la France. Un official allemand est
envoie a surveiller la maison d’une famille hollandaise composé par un homme et sa
nièce. Ils decident de ne parler pas pour le punir. Ils adoptent cette type de
comportement comme forme de rébellion et de résistance. La rage est le sentiment
principal et le plus fort, qui determinera le silence des protagonistes. Par la suite la rage
sera remplacée parautres sentiments. L’official se montre en effet sensible, gentil et
motivè par idéals. Seulement à la fin il découvrira qu’il sont injuste et méchant. La jeune
fille commencera à éprouver des sentiments pour l’official allemand.
“Pensaci,Giacomino!” è un opera teatrale di Luigi Pirandello. La trama è semplice: il prof.
Agostino Toti, settantenne, sposa, per aiutarla, la giovane figlia del bidello della scuola
dove insegna; Lillina infatti e’ stata scacciata dai genitori perche’ incinta e
impossibilitata a sposare Giacomino, il fidanzato povero, che non puo’ mantenerla. Il
professore pur essendo legalmente il marito di Lillina, la considera una figlia, accetta in
casa le visite dell’amante Giacomino e si e’ affezionato al loro figlioletto Nini’ come un
nonno. Inaspettatamente il professore riceve una cospicua eredita’ e fa assumere dalla
banca che custodisce il suo denaro lo stesso Giacomino come impiegato. L’intera
situazione e’ ovviamente causa di scandalo, invidia e malignita’ nella cittadina di
provincia in cui vivono i protagonisti della storia: i
genitori di Lillina, per salvare la faccia, rifiutano di frequentare la casa della figlia; il
direttore della scuola dove insegna il professore, sollecitato dai genitori degli studenti,
gli vorrebbe far dare le dimissioni; Rosaria, la sorella maggiore di Giacomino, per invidia
o semplicemente per allontanarlo dallo scandalo, lo fa fidanzare con una sua amica e
manda il suo confessore, padre Landolina, un prete falso e ipocrita, dal professore per
farsi rilasciare un “attestato di innocenza” del fratello per quanto concerne le “dicerie”
su di lui e sulla giovane Lillina.... Quando finalmente il vecchio professore capisce che
sta per succedere qualcosa di grave alla sua protetta, prende il piccolo Nini’ e con quello
si reca nella casa della signorina Rosaria e di Giacomino e convince quest’ultimo con la
famosa frase “Pensaci, Giacomino! ” a tornare e a restare definitivamente nella sua vera
famiglia, quella che lui gli ha regalato, formata da lui stesso, da Lillina e dal figlio, senza
curarsi dei pettegolezzi, delle invidie e del perbenismo ipocrita della gente.
“Fortunata y Jacinta” es un obra de Galdos. La historia se desarolla en Madrid de
finales del siglo XIX y cuenta la vida de Juan Santa Cruz, personaje central de la novela.
Se cuenta tambiéen de Fortunata (la amante) y Jacinta (la esposa legal), dos mujeres de
distintas clases sociales enamoradas del protagonista.
Juan esta casado con su prima Jacinta. La pobre no puede tener hijos,sufrira muchisimo
por su condicion y tambien la familia esta obsesionada para el hecho. Juan seduce a la
ingenua y apasionada Fortunata, una mujer de baja clase social casada con un hombre
Maxim que no qiuere y al que le será infiel desde el día siguiente de su boda. Al
enterarsede la aventura de su marido y del hijo que tienen los dos juntos Jacinta
envidiara muchisimo Fortunada por su fertilidad y maternidad. Jacinta querrá adoptar
como suyo al hijo de Fortunata y Juanito. En esta novela el sentimiento de invidia es
extremamente fuerte sobre todo porque la imposibilidad de tener hijos es un option
insoportable por Jacinta que vive en una epoca llena de prejucios y expectativas
sociales.