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La seguente tesina di terza media ha come obiettivo quello di analizzare il Secondo Novecento e gli eventi principali che l'hanno attraversato. Il mondo, dopo la Seconda guerra mondiale, è profondamente cambiato. Cambia anche la carta geopolitica mondiale che dà vita ad un sistema definito "bipolare". L’Europa è divisa in due: Europa occidentale, influenzata dagli Stati Uniti e l’Europa orientale, nella sfera d’influenza dell’Unione Sovietica. Le due superpotenze, sono portatrici di due visioni ideologiche diverse, quella americana legata al modello di democrazia liberale, quella sovietica sostenitrice del comunismo basato sul partito unico che nazionalizza la proprietà privata.
In ambito letterario viene analizzata la corrente letteraria neorealista, così come anche in Arte, dove viene preso in esame lo stile di pittura di Guttuso. Tra gli altri argomenti della tesina, vi sono: l'energia elettrica e la centrale nucleare in Tecnologia; le armi nucleari in Scienze, the cold war in inglese; in Musica viene presentata la canzone di Sting, Russian; in spagnolo la Guerra civile che ha colpito la Spagna; in Cittadinanza, l'ONU e infine in Educazione fisica la tesina prende in analisi il rapporto tra guerra fredda e sport.

Collegamenti
Tesina terza media sul Secondo Novecento
Storia - La guerra fredda.
Letteratura - Il Neorealismo: Elsa Morante - La Storia.
Arte - Il Neorealismo: Renato Guttuso - I funerali di Togliatti.
Tecnologia - L'energia elettrica e la centrale nucleare.
Scienze - Le armi nucleari.
Inglese - The Cold War.
Musica - Sting: Russians.
Spagnolo - La guerra civile.
Cittadinanza - L'ONU.
Educazione Fisica - La guerra fredda e lo sport.
SCIENZE:
………………………………………………………………………………………...
pag.
Le armi nucleari e i danni che recano all’uomo.
Premessa:
Il mondo, dopo la Seconda guerra mondiale, è profondamente cambiato. Cambia
anche la carta geopolitica mondiale che dà vita ad un sistema definito
‘’bipolare’’. L’Europa è divisa in due: Europa occidentale, influenzata dagli Stati
Uniti e l’Europa orientale, nella sfera d’influenza dell’Unione Sovietica. Le due
superpotenze, sono portatrici di due visioni ideologiche diverse, quella
americana legata al modello di democrazia liberale, quella sovietica sostenitrice
del comunismo basato sul partito unico che nazionalizza la proprietà privata.
STORIA
La Guerra Fredda: il mondo dal 1945 al 1956
3
Al termine della seconda guerra mondiale due grandi potenze non
europee emersero quali assolute protagoniste sulla scena politica
internazionale: gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica. Alleate
durante la seconda guerra mondiale, nel volgere di pochi anni
entrambe sarebbero diventate le principali protagoniste del
confronto che avrebbe polarizzato in due blocchi contrapposti la
scena mondiale, passato alla storia come “guerra fredda”.
Nel corso della seconda guerra mondiale gli USA e l’Unione
Sovietica, erano schierate dalla stessa parte: l’invasione tedesca
dell’URSS e l’attacco giapponese a Pearl Harbor li avevano uniti nella
lotta contro il nazifascismo. Con la fine della guerra però, emersero i
caratteri e gli obiettivi diversi dei due Stati.
Gli USA puntavano a costruire un ordine internazionale basato su
Stati liberi, democratici e aperti agli scambi internazionali, per poter
espandere la loro economia in ogni angolo del pianeta.
Il sistema comunista dell’Unione Sovietica invece, era basato
su un’economia collettivistica controllata dallo Stato e dalla dittatura
del partito comunista. 4
Nel 1945, vi era tra i dirigenti sovietici e Stalin la convinzione che il
conflitto col mondo capitalistico fosse alle porte, e che la seconda
guerra mondiale fosse stata una parentesi.
Il possesso della bomba atomica da parte americana poi,
alimentava un senso di disagio e di timore di un'aggressione
statunitense all'Unione Sovietica. L'URSS mantenne schierate le sue
truppe nell'Europa dell'Est anche dopo la fine della guerra per paura
di un attacco: l'Europa era l'ostaggio contro la minaccia atomica.
L'URSS cercò di crearsi una sorta di cordone protettivo ("Cortina di
ferro", la definirà W. Churchill).
Sull'avanzata sovietica in Europa e sul perdurare del suo esercito ad
Est, gli americani basarono la loro politica detta dottrina Truman e
contro l'espansione delle ideologie di sinistra. Truman prese
chiaramente l'impegno di difendere i popoli liberi dalla minaccia
armata e rivoluzionaria sovietica.
Questo clima pesante tra i due blocchi, mise in evidenza i limiti della
Conferenza di Yalta, emersi tra l'altro già in quella di Potsdam.
La Conferenza di Yalta, tenutasi a Febbraio del 1945 e i cui
impegni furono poi confermati a Potsdam, era servita, a porre le basi
del nuovo ordine geopolitico dell'Europa. Il mondo fu diviso in due
sfere d'influenza, in due blocchi contrapposti i quali però, secondo
l'allora Presidente americano Roosvelt, non avrebbero dovuto
smettere di collaborare. Così invece successe: L'Unione Sovietica
e gli Stati Uniti si trovarono d’accordo soltanto quando si trattò di
ridurre l'Europa a un continente sottomesso e d'appoggio.
IL PIANO MARSHALL.
Alla fine della guerra, l’Europa era ridotta a un cumulo di macerie e
sembrava veramente difficile prevederne una sua rinascita
autonoma.
Ciò fece scattare dalla parte Americana un intervento economico,
con l’obiettivo di ricostruire l’Europa. Nel 1947 il segretario di Stato
americano George Marshall annunciò infatti di aver elaborato un
piano di aiuti economici
Con il piano Marshall gli Stati Uniti si proponevano quattro obiettivi
fondamentali: 5
Fare dell’Europa un mercato in grado di accogliere i prodotti
statunitensi;
Evitare che gli Stati capitalisti retti da governi democratici
scegliessero il comunismo per risolvere i loro problemi;
Condizionare lo sviluppo dell’URSS e degli Stati comunisti
dell’Europa dell’Est per agevolare la situazione degli USA;
Fare dell’Europa un mercato in grado di accogliere i prodotti
statunitensi.
La possibilità di usufruire degli aiuti economici fu concessa a tutti gli
Stati europei, compresa l’URSS e i suoi satelliti ( Polonia, Romania,
Bulgaria, Ungheria, Cecoslovacchia, Germania orientale).
NASCE L’ONU: UN ASSEMBLEA PER LA PACE DEL
MONDO
Uno degli elementi più chiari che mostrano la grave crisi
internazionale del dopoguerra, è rappresentato dal quasi
fallimento dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite).
Già la Carta Atlantica sancita nel 1941 tra Roosevelt e Churchill
aveva riproposto i principi della vecchia Società delle Nazioni, quali
il diritto all’autodeterminazione dei popoli e l’inutilità dell’uso della
forza per risolvere le controversie internazionali.
Nel 1942 i paesi alleati si erano per la prima volta definiti “Nazioni
Unite”. Persino Stalin era favorevole ad una maggiore
cooperazione internazionale, giungendo a sciogliere nel 1943 la
Terza Internazionale per convincere gli Alleati della sua disponibilità
a dialogare.
Con la Conferenza di San Francisco dell’aprile 1945, nacquero
ufficialmente le Nazioni Unite. Queste avrebbero dovuto riunire tutte
le Nazioni della terra, garantendo ad ognuna gli stessi diritti e in
pratica, i principi che le Nazioni Unite avrebbero dovuto seguire
erano quelli Wilsoniani della Società delle Nazioni.
La Conferenza di Yalta, e ancora di più quella di Potsdam, avevano
obbedito però a una logica ben diversa da quella del progetto ONU.
Il meccanismo su cui si fondarono le Nazioni Unite risentì della
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situazione che si stava delineando: le cinque potenze vincitrici
della guerra (USA, Gran Bretagna, Russia, Francia, Cina)
divennero membri permanenti del consiglio di sicurezza
dell’ONU, il suo organo principale, ciascuno con il diritto di
voto.
L’ONU diventò in breve un monopolio in cui USA e URSS
predominavano al punto di poter bloccare decisioni risolutive delle
varie tensioni internazionali solo per ostacolarsi a vicenda.
LA NATO E IL PATTO DI VARSAVIA.
Uno dei problemi dell’eredità della seconda guerra mondiale fu la
questione del riarmo. La logica della divisione in blocchi fece sì
che la sopravvivenza e la sicurezza di ognuno di essi fosse garantita
soltanto da un armamento militare superiore all’altro. A causa di
questo, iniziò una pesante militarizzazione, che comportò dal
principio enormi spese economiche.
Non solo, ma da quando gli Americani persero il monopolio della
bomba atomica nel 1949, iniziò una crescita delle spese destinate
agli armamenti nucleari, che misero in pericolo il pianeta più di una
volta.
Simbolo della nuova militarizzazione è la creazione della NATO
(Patto dell’Atlantico del Nord, stipulato tra Europa Occidentale, USA
e Canada), e il suo equivalente Orientale, il Patto di Varsavia.
Tutte e due queste alleanze erano di tipo difensivo e miravano, nelle
loro intenzioni, ad aumentare e rendere più salda la cooperazione
economico-militare tra gli stati membri.
Avevano però radici e motivi diversi.
La NATO nacque nel 1949, sempre come conseguenza della
Dottrina Truman, ma anche perché si temeva che le truppe
dell’Armata Rossa, sempre presenti in Europa Orientale, potessero
dilagare da un momento all’altro oltre la “Cortina di Ferro”.
Un’Europa in cui il comunismo era visto come un incubo,
specialmente nella rovinosa situazione europea del dopoguerra,
rese necessaria questa alleanza con gli Stati Uniti. Questi ultimi
raggiunsero così molteplici obiettivi, tra i quali un maggiore
controllo dell’area europea e un ulteriore mercato per le proprie
industrie militari. 7
A Est, l’URSS impose nel 1955 il Patto di Varsavia motivato
dall’interesse sovietico di rafforzare le proprie posizioni negli Stati
Satelliti.
Al di là delle alleanze militari, venne nascendo una sorta di
equilibrio del terrore tra Est e Ovest, dovuto all’aumento delle
spese nelle armi nucleari. Tutto questo fu incoraggiato da un’Europa
stremata e da una radicale divergenza tra le diverse ideologie degli
Americani e dei Russi. L’ONU non poté fare altro che assistere
impotente alla corsa agli armamenti.
L’AVVIO DELLA DESTALINIZZAZIONE.
La morte di Stalin in URSS nel 1953 avviò una nuova fase della
Guerra Fredda.
L’erede dell’avvio di stagione del dopo Stalin, divenne nel 1956
Nikita Chruscëv e in Russia si aprirono, per la prima volta dopo
dieci anni, nuovi contatti col mondo Occidentale. La demolizione
del mito di Stalin, si ebbe quando Chruscëv denunciò le purghe e i
crimini di Stato compiuti nell’URSS per volontà del precedente
comunista.
Chruscëv non voleva far valere la validità del marxismo, bensì
portare alla luce la degenerazione della società sovietica. La
destalinizzazione consentì al leader sovietico
un’impostazione diversa grazie alla politica
estera dell’URSS, in particolare nei rapporti con
gli USA. Egli prese posizione contro la guerra
fredda in modo da giungere alla coesistenza
pacifica tra i due blocchi.
Anche il presidente americano, Eisenhower,
era un sostenitore della coesistenza pacifica. La
‘’pace’’ tra i due uomini, portò i rapporti tra i
blocchi meno tesi e ciò diede il via alla
distensione. Stati Uniti e Unione Sovietica si
accordarono a non infrangersi negli affari interni
del blocco avversario, rispettando dunque gli impegni di Yalta.
SINTESI DEL DOPO “56 8
L’equilibrio del terrore e la stabilizzazione interna dei due blocchi
favorirono l’avvio della distensione. Dal 1956, con la repressione
della rivolta scoppiata contro il regime sovietico, si comprese come il
mondo fosse lontano dalla pace.
Nel 1962, per la presenza di missili sovietici a Cuba (vicina alle
coste statunitensi), ricomparve in tutta la sua durezza l’incubo della
guerra nucleare.
La distensione inaugurò infatti, un nuovo periodo della storia
del dopoguerra. Fattori rilevanti sono stati il lento declino del
bipolarismo e la crescita, nel Terzo Mondo, dei paesi non
allineati.
Il lento declino del bipolarismo si può spiegare con il decollo
economico dell’Europa e del Giappone, che da aree depresse
tornarono aree di forte sviluppo economico; la nascita della CEE
(Comunità Economica Europea), escludeva nei suoi principi
l’inclusione degli americani o dei russi. Altri elementi a sfavore del
bipolarismo sono stati la perdita del duopolio dell’energia atomica e
della bomba H.
La distensione rallentò con l’inizio dell’era Breznev in URSS. Egli
fece tornare il paese in un
clima da stalinismo, pur non
chiudendo i rapporti
diplomatici con gli
occidentali. Il clima si
riappesantì, e fu allora che
prese piede la contestazione
giovanile contro i valori
propugnati dai due blocchi.
Di questi anni sono le
proteste contro la guerra
americana in Vietnam (fino al 1975) e la rivolta contro il regime
comunista in Cecoslovacchia (la primavera di Praga del 1968).
Il principio della conservazione dell’equilibrio e del mantenimento
del controllo della situazione internazionale si mise luce in modo
particolare nel 1979, quando l’invasione sovietica dell'Afghanistan,
non trovò un’opposizione internazionale. 9
Gli americani avevano vinto la sfida sotto ogni profilo. Con il crollo
del muro di Berlino nel 1989, permesso dalla politica
‘’Perestroika’’ di Gorbaciov, fu gettata la prima pietra per l’avvento
di una nuova era. ENGLISH
The Cold War
The Cold War is the name
given to the relationship
that developed primarily
between the USA and the
USSR after World War Two.
The Cold War was to
dominate international
affairs for decades and
many major crises occurred
during this time in history: the Cuban missile crisis, the war in
Vietnam, the Hungarian revolution and the Berlin Wall being just
some. For many the growth in weapons of mass destruction was the
most worrying issue.