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Questa tesina di maturità descrive un diritto fondamentale per ogni cittadino, ossia il diritto alla salute. La tesina permette il collegamento con varie discipline di studio: in Diritto l'articolo 32 della Costituzione, in Scienze delle Finanze il Servizio Sanitario Nazionale e infine in Inglese il National Health Service.
Diritto - L'articolo 32 della Costituzione.
Scienze delle Finanze - Il Servizio Sanitario Nazionale.
Inglese - National Health Service.
SALUTE: FONDAMENTALE DIRITTO
Premessa………………………………………………….........6
Diritto alla Salute a livello internazionale…………………....7
Diritto alla salute in Italia – Art.32 Cost……………………...8
Principi fondamentali
o
Prima della nascita del Servizio sanitario nazionale
Sistema Sanitario Nazionale…………………………………..9
Principi fondamentali
o Principi organizzativi
o La sua composizione……………………………………11
o
La Spesa per la Sicurezza Sociale……………………………....13
Previdenza, Assistenza e Tutela della Salute
o
The National Health Service UK………………………………14
Fonti…………………………………………………………... 15
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Premessa
Mi è capitato molto spesso di riflettere su quanto la vita ci dà e su quanto la vita ci toglie. E
molto spesso le mie preoccupazioni ricadono sempre sulla questione salute.
la salute è innanzitutto come un “processo di adattamento”, che esprime la capacità “di
crescere e di invecchiare, di guarire quando si subisce un danno, di soffrire e di attendere
serenamente la morte”.
Un forte appello quindi alla responsabilità della persona, in primis, e alla coscienza del
medico, poiché, come suggeriva Ippocrate, “nell’arte medica non esiste certezza se non
nei sensi del medico”.
Personalmente non mi trovo ad affrontare una difficile situazione di salute, ma provo a
mettermi nei panni di coloro che ogni giorno devono combattere le difficoltà che la vita gli
ha presentato.
Ho deciso di affrontare questo argomento in quanto nel mio piccolo, sento di contribuire
con il volontariato diretto e indiretto perché penso che non dovrebbe essere visto come
un'attività di buon cuore fine a se stessa, ma come un'esperienza di crescita personale, di
maggiore consapevolezza di se stessi e degli altri, e in particolare come un impegno per
far riscoprire a chi è colpito da gravi infermità la possibilità di una quotidianità degna di
essere comunque affrontata perché arricchita attraverso nuovi percorsi e traguardi.
Questo è l'aspetto più difficile, ma ne costituisce l'anima perché non è facile introdurre
una nuova speranza dove la realtà sembra esserne totalmente priva.
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Diritto alla salute a livello internazionale
Il diritto alla salute rappresenta un obbligo legale internazionale degli Stati atto a
promuovere e proteggere la salute delle loro popolazioni .
I fondatori dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), agenzia specializzata
dell’ONU per la salute (fondata nel 1946 ed è entrata in vigore il 7 aprile 1948, con sede a
Ginevra) hanno dato prova di chiaroveggenza vigilando affinché la salute venisse
riconosciuta quale diritto fondamentale dell’uomo.
Nel testo dell’atto costitutivo dell’OMS nel quale si legge che “il godimento del miglior
stato di salute raggiungibile costituisce uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano
senza distinzione di razza, religione, opinioni politiche, condizione economica o sociale”.
È interessante notare che, per quel che riguarda la salute, la Dichiarazione Universale Dei
Diritti dell’Uomo, è più sfumata rispetto al Trattato istitutivo dell’OMS. L’articolo 25 della
Dichiarazione proclama che “ogni individuo ha diritto a un livello di vita sufficiente a
garantire la sua salute, il suo benessere e quelli della sua famiglia, principalmente per
l’alimentazione, il vestiario, l’abitazione, le cure mediche nonché i servizi sociali
necessari…”.
La Dichiarazione Universale pertanto non garantisce un diritto alla salute “per se”, ma un
diritto alla salute connesso al diritto ad un adeguato standard di vita.
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Diritto alla salute in Italia – Art. 32 Costituzione
I padri della nostra Costituzione hanno ritenuto il diritto alla salute, indispensabile
presupposto per il godimento di tutti gli altri diritti costituzionali, un "fondamentale
diritto dell’individuo" e come "interesse della collettività", delineando due aspetti, quello
del diritto e quello dell’interesse, distinti ma coordinati.
Lo "stato di salute" non riguarda solo il singolo ma si riflette sulla collettività, per cui la
relativa tutela non si esaurisce solo in situazioni attive di pretesa ma "implica e comprende
il dovere di non ledere ne porre a rischio con il proprio comportamento la salute altrui".
Il cittadino, quindi, deve mantenersi in buona salute anche come forma di responsabilità
verso gli altri.
La tutela della salute è compito del Servizio Sanitario Nazionale.
L'art. 32 stabilisce i seguenti principi :
• agli indigenti sono garantite cure gratuite: la previsione dei ticket sanitari (obbligo
per gli ammalati di contribuire all'acquisto di medicine e al pagamento di cure mediche)
non è affatto incostituzionale. A condizione però che gli indigenti siano esentati;
• solo quando esistono pericoli per la pubblica salute (malattie infettive), è possibile
stabilire per legge l'obbligo di sottoporsi a cure mediche.
• in nessun caso si possono violare i limiti imposti dal rispetto della dignità umana.
Le cure obbligatorie devono sempre rispettare il diritto alla riservatezza
dell'ammalato: problema grave quando si tratti di malattie che comportano
emarginazione sociale (es. AIDS);
In Italia, prima dell'istituzione del Servizio sanitario nazionale, il sistema era basato su
numerosi enti mutualistici (o casse mutue), il più importante dei quali era l'Istituto Nazio-
nale per l'Assicurazione contro le Malattie (INAM).
• 1958 con la legge n. 259, il Governo Fanfani II istituì il Ministero della Sanità.
• 1968 con la legge n. 132 (legge Mariotti, dal ministro Luigi Mariotti), fu riformato
il sistema degli ospedali, fino ad allora gestiti da enti di assistenza e beneficenza,
trasformandoli in enti pubblici (enti ospedalieri) e disciplinandone l'organizzazione
ed il finanziamento.
• 1978 la legge n. 833 soppresse il sistema mutualistico ed istituì il Servizio sanitario
nazionale, con decorrenza del 1º luglio 1980.
• 2001 il Ministero della Sanità ha mutato il nome in Ministero della Salute.
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Sistema Sanitario Nazionale
La tutela della salute è organizzata in modo unitario dal Servizio Sanitario Nazionale
istituito con la legge n. 833 nel dicembre 1978.
Con la sigla di SSN si sottintende il complesso di funzioni, strutture, servizi e attività che lo
Stato garantisce a tutti i cittadini, senza alcuna distinzione, per il mantenimento e il recu-
pero della salute fisica e psichica si impegna a realizzare politiche sociali adeguate a ga-
rantire cure gratuite ai bisognosi e a tutelare la salute dei singoli e della collettività, così
come previsto dall’articolo 32 della Costituzione.
I principi fondamentali su cui si basa il Servizio Sanitario Nazionale dalla sua istituzione av-
venuta con la legge n.833 del 1978, sono l’universalità, l’uguaglianza e l’equità.
Universalità
Significa l’estensione delle prestazioni sanitarie a tutta la popolazione.
In osservanza del nuovo concetto di salute introdotto dalla legge di istituzione del Ssn, la
salute a partire dal 1978, è stata intesa infatti non soltanto come bene individuale ma so-
prattutto come risorsa della comunità.
Il Ssn nella pratica applica questo principio attraverso la promozione, il mantenimento e il
recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione con una organizzazione capil-
lare sul territorio nazionale i cui servizi erogati dalla Aziende sanitarie locali, dalle Aziende
ospedaliere e da strutture private convenzionate con il Ssn.
Tutti garantiscono ,in modo uniforme , i Livelli essenziali di assistenza (Lea) alla popola-
zione.
Uguaglianza
I cittadini devono accedere alla prestazioni del Ssn senza nessuna distinzione di condizioni
individuali, sociali ed economiche.
Ai cittadini, che non appartengono a categorie esenti, è richiesto il pagamento di un ticket
che varia per ogni singola prestazione prevista dai Lea.
Il ticket sanitario viene pagato per l’acquisto di farmaci, analisi, visite e prestazioni di
pronto soccorso. Sono esentate dal pagamento del ticket particolari categorie di persone,
come gli anziani che non superano limiti di reddito, per chi è affetto da malattie gravi e per
chi ha meno di 14 anni. 9
(nel 2012 si sono spesi 140 euro a testa per farmaci, visite, analisi e pronto soccorso con
una spesa totale di 4,5 miliardi; e dal 2014 arriveranno i nuovi ticket e la spesa per la com-
partecipazione arriverà a 6,6 miliardi)
Equità
A tutti i cittadini deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di sa-
lute.
Questo è il principio fondamentale che ha il fine di superare le diseguaglianze di accesso
dei cittadini alle prestazioni sanitarie. Per la sua applicazione è necessario:
garantire a tutti qualità, efficienza e appropriatezza e trasparenza del servizio e in
particolare delle prestazioni;
fornire, da parte del medico, infermiere e operatore sanitario, una comunicazione
corretta sulla prestazione sanitaria per il cittadino e adeguata al suo grado di istru-
zione e comprensione (consenso informato, preso in carica).
I principi fondamentali del Ssn vengono affiancati dai principi organizzativi che
Sono basilari per la programmazione sanitaria.
I più importanti sono:
Centralità della persona:
Si intrinseca in una serie di diritti esercitabili da parte dei singoli cittadini e che rappresen-
tano dei doveri per tutti gli operatori sanitari, dal medico a chi programma l’assistenza ter-
ritoriale. I diritti principali sono:
libertà di scelta del luogo di cura
diritto a essere informato sulla malattia
diritto a essere informato sulla terapia e opporsi o dare il consenso (consenso in-
formato)
diritto del paziente di essere” preso in carico” dal medico o dall’équipe sanitaria du-
rante tutto il percorso terapeutico
diritto alla riservatezza
dovere della programmazione sanitaria di anteporre la tutela della salute dei citta-
dini (che rappresenta il morivo principale dell’istituzione del Ssn) a tutte le scelte,
compatibilmente alle risorse economiche disponibili.
Responsabilità pubblica per la tutela del diritto alla salute
La Costituzione prevede per la tutela della salute competenze legislative delle Stato e del-
le Regioni.
Lo stato determina i Lea che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.
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Mentre le regioni programmano e gestiscono in piena autonomia la sanità nell’ambito ter-
ritoriale di loro competenza.
Collaborazione tra i livelli di governo del Ssn
Stato, Regioni, Aziende e Comuni, nei rispettivi ambiti di competenze, devono collaborare
tra di loro, con l’obiettivo di assicurare condizione e garanzie di salute uniformi su tutto il
territorio nazionale e i livelli delle prestazioni sanitarie accettabili e appropriate per tutti i
cittadini.
Valorizzazione della professionalità degli operatori sanitari
La professionalità dei medici e infermieri, non solo in senso tecnico, ma anche come capa-
cità di interagire con i pazienti e rapportarsi con i colleghi con il lavoro di équipe, è deter-
minante ai fini della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni.
Integrazione socio – sanitaria
È un dovere integrare l’assistenza sanitaria e quella sociale quando il cittadino richiede
prestazioni sanitarie e, insieme, protezione sociale che deve garantire, anche per lunghi
periodi, continuità tra cura e riabilitazione.
Le prestazioni del Servizio sanitario nazionale sono:
• prevenzione delle malattie (vaccinazione, igiene alimentare, vigilanza veterinaria);
• cura delle malattie (assistenza medica, ricoveri, assistenza farmaceutica);
• riabilitazione (cure termali, fisioterapia, attività di recupero per funzionalità degli
organi);
Attualmente le competenze legislative e amministrative in materia sanitaria sono attribui-
te alle regioni, mentre rimangono allo Stato la determinazione dei principi fondamentali e
l'indicazione dei livelli essenziali.
Questi livelli (LEA) sono definiti nel Piano sanitario nazionale e si tratta di quegli interventi