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Sintesi

Introduzione Obesità, tesina



La seguente tesina di maturità liceo tecnico indirizzo salute affronta il tema dell'obesità e le patologie ad essa correlate. Gli argomenti che permette di sviluppare la tesina sono: Nutrizione:l'obesità, Igiene:le malattie cardiovascolari, Farmacologia:i farmaci anoressizzanti, Diritto:il piano sanitario nazionale, Inglese:il sistema circolatorio.

Collegamenti
Obesità, tesina



Nutrizione: l'obesità
Igiene: malattie cardiovascolari
Farmacologia: farmaci anoressizzanti
Diritto: piano sanitario nazionale
Inglese: sistema circolatorio
Estratto del documento

fisica, un fattore importantissimo da prendere in considerazione e seguire in

maniera rigorosa se si vuole ottenere il risultato voluto. Qui sotto vi è indicata

una tabella con le diverse categorie di cibo e quali di esse sono consentite

oppure no:

Alimenti Consentiti Non permessi

Latte e Latte scremato, yogurt magro, ricotta di Latte intero, yogurt

derivati mucca. dolcificato, panna, burro.

Sode, in camicia, al guscio. Fritte o frittata

Uova Maiale, salsicce fresche e

Vitello, manzo, pollame, coniglio (scelti nelle

Carni, secche, insaccati vari,

parti più magre e cucinate alla griglia, al

pollame, agnello, carni grasse o

forno, arrosto). Selvaggina allo spiedo,

selvaggina semigrasse confezionate in

arrosto, fegato o rognone alla griglia. frittura o con sughi.

Anguilla, sardine, sgombri,

Fresco o surgelato, alla griglia, al forno o

Pesce salmone. Pesce conservato

bollito. sott'olio.

Pane di ogni tipo, grissini,

crackers, fette biscottate,

Pane e pasta, riso, biscotti, cornetti,

sostituti semolino e altri cereali

(salvo diversa prescrizione).

Fino a 300 g per razione: asparagi, cardi,

cavolfiori, cavoli, cetrioli, cime di rapa,

fagiolini, finocchi, fiori di zucca, insalate Legumi: piselli, fagioli,

Verdure e varie, melanzane, peperoni, pomodori, lenticchie, ceci, fave, patate

ortaggi ravenelli, spinaci, verza, zucca, zucchine. (salvo diversa prescrizione).

Fino a g 150 per razione: barbabietole, biete,

broccoli, carciofi, carote, cavoli di Bruxelles.

Usare 1 cucchiaio di olio come condimento. Fichi, cachi, uva, banane,

Fresca di stagione o conservate in scatola al frutta secca, castagne,

Frutta naturale. frutta allo sciroppo.

Vino ,birra, (salvo diversa

prescrizione), liquori,

grappa, Whisky,.bibite

Bevande Tè, caffe, malto, succhi di frutta al naturale. gassate artificiali (tipo coca-

cola, aranciate, ecc...),

sciroppi.

Margarina, olio, burro, in modeste quantità:

Condimenti Brodo vegetale, aceto, aromi, spezie, Zucchero, olive, maionese.

e varie senape, sottaceti, succo di limone, saccarina.

Limitare il sale.

Dessert Dolciumi in genere, gelati,

4 biscotti, caramelle,

cioccolato.

Oltre ai diversi alimenti, la dieta ipocalorica deve rientrare in un regime calorico

specifico, che solitamente viene ridotto di circa 1000 kcal rispetto al regime

alimentare di una persona normale senza problemi di peso e che deve

soddisfare però la quantità di calorie consumate dal corpo normalmente ogni

giorno dall’organismo, il cui numero però va stabilito singolarmente per ogni

individuo assieme ad un medico o al nutrizionista. Nella dieta ipocalorica vanno

inseriti tutti gli alimenti necessari ad una sana alimentazione. Carboidrati e

lipidi vanno ridotti e viene aumentato l’apporto di vegetali e di frutta (stando

sempre attenti al contenuto di zuccheri che possono avere), vanno quindi

evitate bibite zuccherine, gassate, latte intero, dolci, caramelle e tutti quei

prodotti che contengono un apporto di zucchero troppo elevato.

Viene dunque riportata qui sotto un esempio generale di una dieta per l’obeso:

Sesso Femmina

Età 50

Statura cm 180

Circonferenza polso cm 17,5

Costituzione Robusta

Statura/polso 10,3

Tipo morfologico Normolineo

Peso kg 108

Indice di massa corporea 33,3

Indice di massa corporea fisiologico 24,1

desiderabile

Peso fisiologico desiderabile kg 78,1

Metabolismo basale kcal 1508,3

Coefficiente livello di attività fisica 1,42

Dispendio energetico kcal 2141,8

Dieta IPOCALORICA - 30% 1500 Kcal

Lipidi 25% 375 kcal 41,7g

Proteine ≤ 1,5g/kg 468,6 kcal 117,2g

Carboidrati 43,8% 656,4kcal 175g

Colazione 20% 300kcal

Spuntino 15% 225kcal

35%

Pranzo 525kcal

Spuntino 5% 75kcal

Cena 25% 375kcal 5

Colazione, circa 20%kcal TOT

Latte a ridotto contento di grassi, 300ml, 150,0kcal

2% Muesli, con nocciole e frutta 45g, 153,0kcal

Spuntino, circa 15%kcal TOT

Mela, con buccia 200g, 104,0kcal

Fette biscottate integrali 25g, 106,5kcal

Pranzo, circa 35%kcal TOT

Pasta al pomodoro

Pasta di semola integrale 60g, 194,4kcal

Passata di pomodoro 100g, 24,0kcal

Parmigiano 10g, 39,2kcal

Prosciutto cotto 50g,107,5kcal

Pane integrale 50g, 121,5kcal

Olio extravergine d'oliva TOT 5g, 45,0kcal

Spuntino, circa 5%kcal TOT

Yogurt da latte scremato 125g, 70,0kcal

Cena, circa 25%kcal TOT

vitello

Lombo di in padella

Lombo di vitello, carne magra 200g, 232,0kcal

Finocchi 200g, 62,0kcal

Olio extravergine d'oliva TOT 10g, 90,0kcal

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2) Le malattie cardiovascolari

L’obesità può portare a causare diverse complicazioni molto gravi sulla salute

dell’individuo, tra questi vi sono le malattie cardiovascolari.

Le malattie cardiovascolari (CVD) comprendono la malattia coronarica (CHD),

l'ictus e la malattia vascolare periferica. Queste patologie sono responsabili di

un'elevata percentuale (fino ad un terzo) della mortalità di uomini e donne

nella maggior parte dei Paesi industrializzati con una crescente incidenza nei

Paesi in via di sviluppo. L'obesità predispone l'individuo ad una serie di fattori di

rischio cardiovascolare tra cui l'ipertensione e l'aumento del tasso di

colesterolo nel sangue. Nella donna, l'obesità è al terzo posto tra i fattori di

rischio di malattie cardiovascolari, dopo l'età e la pressione arteriosa.

Il rischio di attacco cardiaco per una donna obesa è circa tre volte superiore a

quello di una donna magra della stessa età.

I soggetti obesi hanno maggiori probabilità di avere nel sangue alti livelli di

trigliceridi (grassi) e di lipoproteina a bassa densità (LDL) o "colesterolo cattivo"

e una diminuzione della lipoproteina ad alta densità (HDL) o "colesterolo

buono".

Questo profilo metabolico si riscontra il più delle volte nelle persone obese con

un elevato accumulo di grasso endo-addominale (forma a "mela") ed è stato

messo in relazione con un aumento del rischio di malattie coronariche.

Con la perdita di peso, è prevedibile che i livelli di lipidi (grassi) nel sangue

ritornino alla normalità. Per ogni chilogrammo di peso perso, si è stimato che il

colesterolo LDL diminuisca dell'1%.

Una perdita di peso di 10 kg può determinare un calo del 15% dei livelli di

colesterolo LDL e dell'8% dei livelli di colesterolo HDL.

L'associazione tra ipertensione (pressione arteriosa elevata) e obesità è

ampiamente documentata e la proporzione di ipertensione attribuibile

all'obesità, nelle popolazioni occidentali, è stata stimata intorno al 30-65%.

In effetti, la pressione arteriosa sale parallelamente al IMC; per ogni aumento di

peso di 10 kg, la pressione sale di 2-3mm Hg.

Inversamente, il calo di peso induce una diminuzione della pressione arteriosa

e solitamente, per ogni riduzione del peso corporeo pari all'1%, la pressione

scende di 1-2mm Hg.

La diffusione dell'ipertensione nei soggetti in sovrappeso è quasi tre volte

superiore rispetto agli adulti con peso normale e il rischio d’ipertensione negli

individui in sovrappeso tra i 20 e i 44 anni è quasi sei volte superiore rispetto

agli adulti con peso normale.

Visto che queste patologie sono legate spesso ad una scorretta alimentazione,

un ottimo modo per curarle e combatterle è il cambiamento del regime

alimentare che deve seguire delle linee guida specifiche. Il contenuto lipidico

deve venir ridotto assieme ai glucidi.

3)I farmaci anoressizzanti

Molte persone combattono i problemi di peso con farmaci, per le persone obese

questi farmaci vengono definiti come anoressizanti.

I farmaci anoressizanti sono definiti come sostanze capaci di spegnere lo

stimolo dell’appetito. Spesso questi farmaci venivano utilizzati negli anni

7

precedenti nel trattamento dell’obesità. Gli anoressizzanti utilizzati in terapia

sono in gran parte farmaci ad azione centrale che, attraverso il potenziamento

dell'attività dopaminergica, adrenergica e serotoninergica, stimolano il centro

della sazietà e/o inibiscono quello della fame. L'azione anoressizzante è tipica

delle amfetamine. L’utilizzo di queste sostanze può provocare gravi effetti

collaterali quali: irritabilità, ansia, euforia, depressione, confusione, cefalea,

insonnia, tremore, palpitazione, tachicardia e aritmia per cui il loro utilizzo

terapeutico è stato fortemente ridimensionato negli anni. Tuttavia, molte di

queste sostanze sono ancora oggetto di un intenso commercio a livello di

mercato nero oppure disponibili nel web per il vasto pubblico di persone

sovrappeso che cerca una soluzione rapida ed indolore al problema, spesso

ignara dei pericoli derivanti dal loro uso e delle reali motivazioni che ne hanno

imposto il ritiro dal commercio.

Tra tutti, sono soprattutto i cosiddetti farmaci serotoninergici ad essere studiati

ed impiegati come anoressizzanti; la serotonina, infatti, è capace non solo di

promuovere il buon umore e la tranquillità, ma anche di diminuire l'assunzione

di cibo. In riferimento a quest'ultimo punto, si ritiene che la serotonina

determini un'insorgenza precoce del segnale di sazietà, riduca l'appetibilità del

cibo, la quantità totale di alimenti ingeriti e riduca l'ingestione dei carboidrati

ed aumenti l'ingestione delle proteine, senza incidere sull'assunzione dei grassi

e sulla frequenza dei pasti.

Rispetto ai derivati amfetaminici, che esplicano il proprio effetto dimagrante

anche attraverso la stimolazione generalizzata del metabolismo corporeo, i

farmaci serotoninergici non espletano tale effetto e sono pertanto

relativamente scevri da effetti collaterali come ansia, tremori, sudorazione,

tachicardia ecc. I farmaci serotoninergici maggiormente utilizzati per l'attività

anoressizzante sono la fenfluramina e la dexfenfluramina, banditi in Italia già

nel lontano 1997 per gravi effetti collaterali, come ipertensione polmonare e

alterazione delle valvole cardiache. Fluoxetina e Sertralina sono invece farmaci

ad effetto anoressizzante più contenuto e a breve termine, utilizzati in terapia

primariamente come antidepressivi. Un farmaco anoressizzante

particolarmente conosciuto è la sibutramina, recentemente ritirata dal mercato

a causa di effetti collaterali sfavorevoli: secchezza delle fauci, stipsi, cefalea,

insonnia, ipertensione, tachicardia, ictus ed infarto.

Un altro farmaco ad azione anoressizzante ritirato dal mercato è il rimonabant,

un antagonista del recettore dei cannabinoidi. Agisce bloccando uno specifico

tipo di recettori, i recettori del cannabinoide di tipo 1 (CB1): questi recettori si

trovano nel sistema nervoso e fanno parte del sistema utilizzato dal corpo per

controllare l'assunzione alimentare; tali recettori sono anche presenti negli

adipociti, di conseguenza il rimonabant riduce l'assunzione di cibo e favorisce

l'istaurarsi di un quadro metabolico più favorevole (aumento della sensibilità

all'insulina e riduzione della lipidemia). Le ragioni del suo ritiro dal mercato

vanno ricercate nell'alto rischio di gravi disturbi a livello psichiatrico e

neurologico, tra cui il rischio di suicidio. Il topiramato, un agente antiepilettico

che provoca calo ponderale, autorizzato per il trattamento dell'epilessia e di

alcune forme di emicrania, viene spesso usato impropriamente a fini

dimagranti per la capacità di sopprimere l'appetito; non a caso è stato studiato

per l'utilizzo specifico nella bulimia nervosa. Anche per il topiramato sussiste il

rischio di effetti collaterali a livello psicologico, come disordini affettivi, disordini

psicotici e comportamento aggressivo. 8

A causa dei gravi effetti collaterali ascritti ai farmaci anoressizzanti e del ritiro

dal commercio della gran parte delle specialità medicinali utilizzate in passato,

oggi vi è una diffusa tendenza a ricercare possibili alternative nel mondo degli

integratori. In effetti, vi sono moltissime sostanze naturali capaci di ricalcare

l'azione dei farmaci anoressizzanti di sintesi, seppur con un'azione più blanda

alle comuni dosi di impiego. E' il caso ad esempio della caffeina. Nel

trattamento dell’obesità, richiedono ulteriori considerazioni, compresi fattori

come la predisposizione genetica, l'assunzione di caffeina abituale, la

composizione delle catechine e la dose assunta. Questo è quanto, in sostanza,

si discute in una revisione centrata sull’opportunità di trattare le persone obese

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