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IPSIA “ E. ASCIONE ”
PALERMO
Tesina di Scienza dei materiali
dentali
Anno scolastico 2006/2007
Valery de Bauyn a
V B Odonto
Professore Alberto Mantia
Valéry de Bauyn
Anno scolastico 2006/2007 Ringraziamenti
Un ringraziamento particolare alla Professore di scienza dei materiali dentali,
Alberto Mantia, che ha avuto la pazienza di leggere e mi ha assistito nella
redazione della tesi.
Un doveroso ringraziamento ancora alla Prof. Alberto Mantia per avermi
re
accompagnato, appoggiato ed assistito in questo percorso scolastico.
Un grazie davvero sentito al dirigente scolastico, dott. Li Puma, ai professori
tutti ed ai collaboratori e personale tecnico-amministrativo dell’Istituto I.P.S.I.A.
E.Ascione. 2
Valéry de Bauyn
Anno scolastico 2006/2007
Per la realizzazione di protesi in metallo-ceramica utilizziamo le porcellane dentali e leghe per
porcellane dentali.
I materiali ceramici impiegati nella costruzione di protesi in campo dentale pur presentando della
caratteristiche negative permettono di ottenere dei manufatti altamente estetici. Sarebbe più corretto
chiamarle ceramiche dentali in quanto non contengono caolino o lo contengono in percentuale
molto bassa. Le proprietà delle ceramiche dentali sono essenzialmente dovute ai particolari tipi di
legami chimici in esse presenti. L’elevata resistenza di tali materiali agli agenti chimici li rende
stabili ed inalterabili nel cavo orale; sono inoltre ben tollerati dai tessuti dentali e gengivali, e se le
loro superfici sono ben levigate presentano minima ritenzione nei riguardi della placca batterica.
Potendoli colorare nelle sfumature più svariate riescono a svolgere in pieno la loro funzione
estetica. Presentando bassa conducibilità (termico), con conseguente ottimo isolamento termico per
la dentina e la polpa, ed elevata resistenza a compressione e durezza (buona resistenza alla
abrasione nei contatti occlusali). Bassa è la loro resistenza alle sollecitazioni statiche di trazione,
taglio e flessione e a quelle dinamiche. Le ceramiche dentali sono infatti dei materiali fragili nei
quali non possono avvenire scorrimenti plastici.
Classifi cazione e stato di fornitura:
Le porcellane dentali, fornite in polvere da mescolare con acqua distillata o liquidi
speciali e quelle impiegate nella produzione dei denti artificiali, possono suddividersi,
in base alla loro temperatura di cottura, nei tre gruppi seguenti :
1) Porcellane a bassa temperatura di cottura (temp. di cottura inferiore a 1000°C);
2) Porcellane a media temperatura di cottura (temp. di cottura compresa tra 1000
e 1200°C);
3) Porcellane ad alta temperatura di cottura (temp. di cottura superiore a 1200°C).
Porcellane feldspatiche : Sono prodotti a bassa, media e alta temperatura di
cottura, non contenenti sostanze rinforzanti.
La polvere delle porcellane feldspatiche a bassa e media temperatura
di cottura è essenzialmente costituita da feldspati sodico e potassico (60-
70%), quarzo (20-30%), oltre a sostanze coloranti e modificatrici in piccola
percentuale. Sono forniti nei seguenti tipi :
Massa base (o porcellana opaca). Contiene, oltre ai componenti fondamentali,
opportune concentrazioni di ossido di titanio e ossido di zirconio, che hanno lo
scopo di conferire opacità alla massa. La massa base o “opaco” di colore
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biancastro serve a creare il primo strato di materiale avente lo scopo di
mascherare le strutture metalliche della protesi. La massa base (vetro
feldspatico opaco) ha una funzione fondamentale ai fini del colore finale della
protesi : essa crea la tinta di fondo nella composizione dei colori.
Massa dentina. Contiene, oltre ai componenti fondamentali, una adeguata
percentuale di ossidi che ne determina la tonalità di base. La massa dentina
(vetro feldspatico colorato) viene applicata sull’opaco e rappresenta la parte più
voluminosa della ricostruzione protesica e deve essere applicata con uno
spessore maggiore di quello necessario, per compensare il ritiro durante la
cottura.
Massa smalto. Dotata di elevata traslucidità contiene piccole percentuali di
sostanze coloranti in modo da ottenere adeguate sfumature di colore che
possano riprodurre il naturale effetto dello smalto dei denti naturali. La massa
smalto (vetro feldspatico traslucido) è applicata sulla massa dentina e, dopo la
cottura, dà luogo ad una superficie liscia e compatta che riduce il pericolo di
fratture e il trattenimento di residui di cibo.
Masse intensive. Vengono mescolate alla massa dentina e alla massa smalto
al fine di ottenere l’adatta tonalità di colore o riprodurre decalcificazioni,
discolorazioni, o altre caratteristiche presenti nei denti naturali del paziente.
Masse correttive. Vengono utilizzate per piccole correzioni a protesi ultimata
come ad esempio nelle zone di contatto tra i denti contigui.
Masse trasparenti. Utilizzate per riprodurre l’opalescenza dei denti naturali,
ovvero il gioco di colori dovuti all’interferenza della luce sugli strati superficiali
della corona del dente, sia per rafforzare la traslucidità del margine incisivo.
Colori di pittura. Sono polveri vetrose, applicate prima della cottura, per
differenziare ad esempio, il colletto del dente dal resto della corona.
Le porcellane feldspatiche ad alta temperatura di cottura . Assomigliano,
per la loro composizione alle porcellane vere e proprie; costituite da feldspati,
quarzo, caolino ed opportuni ossidi metallici, in modo da impartire
adeguatamente opacità, traslucidità e sfumature di colore alla protesi. Vengono
utilizzate nella produzione dei denti artificiali (per protesi mobili parziali e totali).
Componenti delle porcellane dentali :
Feldspati : alluminio-silicato di potassio (ortclasio) – alluminio-silicato di sodio
(albite)
Quarzo : Ha proprietà smagrenti (riduce il quantitativo di acqua necessario per
l’impasto e ciò comporta un minor ritiro durante la fase di essiccamento). Conferisce
durezza e resistenza agli agenti chimici. Aumenta la trasparenza.
Caolino (colinite pura) : conferisce plasticità alla massa. A causa della notevole
opacità e pressoché assente nelle porcellane a bassa e media temperatura di cottura,
ed è invece presente, in piccola percentuale (3-4%), nelle porcellane feldspatiche ad
alta temperatura di cottura impegnate dalle case produttrici di denti artificiali
prefabbricati. 4
Fondenti : riducono, insieme ai feldspati, la temperatura di cottura. Le porcellane
feldspatiche a bassa temperatura di cottura contengono percentuale elevate di
fondenti.
Coloranti : ossidi metallici che impartiscono adatte tonalità di colore e, in alcuni casi,
adeguata opacità
Sostanze modificanti : ossidi di sodio e ossido di potassio, nelle porcellane a bassa e
media temperatura di cottura, aumentano il coefficiente di dilatazione termica sino a
renderlo compatibile con quello delle leghe impiegate per la realizzazione di protesi in
metallo-ceramica.
Rinforzanti : migliorano le caratteristiche meccaniche delle ceramiche dentali. Ad
esempio i cristalli di allumina, nelle porcellane alluminose, ostacolano la propagazione
delle micro fessure superficiali migliorando la resistenza alla frattura (molto bassa
nelle porcellane feldspatiche non contenenti rinforzanti). Altro esempio di materiali
ceramici sono le vetroceramiche rinforzate con cristalli di mica o leucite.
Impieghi :
Corone totali, intarsi, faccette, denti prefabbricati, corone e ponti in metallo-
ceramica.
Lavorazione in laboratorio :
Preparazione della pasta-modellazione (o condensazione) – essicazione (pre-
cottura) – cottura.
Difetti :
Porosità (no se la cottura avviene sottovuoto)
Fessurazioni superficiali (riscaldamenti e raffreddamenti troppo rapidi durante le
varie fasi di cottura). 5
Valéry de Bauyn
Anno scolastico 2006/2007
La scarsa resistenza alla trazione, flessione e taglio della porcellana aveva fatto si che
il suo impiego venisse limitato a protesi soggette principalmente a sollecitazioni di
compressione.
Nelle ricostruzioni di denti posteriori e nella costruzione di protesi a ponte si è
accoppiata la porcellana con un materiale che fosse in grado non solo di fungere da
struttura di sostegno e rinforzo, ma anche di rispondere, in maniera soddisfacente, ad
una serie di requisiti fisici e chimici tali da potere stabilire una compatibilità con la
porcellana stessa.
A tale scopo sono state prodotte delle leghe specifiche, che permettono di costruire
protesi soddisfacenti sia dal punto di vista funzionale che estetico (protesi metallo-
ceramiche).
Caratteristiche richieste alle leghe per porcellana:
Le leghe impiegate per la costruzione di protesi in metallo-ceramica, oltre agli
indispensabili requisiti di biocompatibilità e resistenza a corrosione, devono possedere
une serie di caratteristiche fisiche e chimiche:
Temperatura di fusione maggiore della temperatura di cottura della porcellana;
Elevata resistenza meccanica e rigidità (in quanto se la lega, in esercizio, si
deformasse facilmente, la porcellana, essendo un materiale pressoché
indeformabile, si fratturerebbe;
Coefficiente di dilatazione termica compatibile con quello della porcellana,
altrimenti espansioni e contrazioni troppo diverse fra i due materiali, durante la
cottura e i raffreddamenti, provocherebbero fratture o distacchi della porcellana
stessa. In genere il coefficiente di dilatazione termica della lega è leggermente
superiore a quello della porcellana. Cio’ fa si che, dopo l’ultimo lento
raffreddamento, la porcellana sia sottoposta, da parte della lega, ad uno stato di
tensione (precompressione), che risulta positivo ai fini della resistenza a
trazione della porcellana stessa. Le forze di trazione che in esercizio agiranno
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