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localizzata in una larga fascia a nord della pianura Padana, in modo particolare
in Veneto, dove il clima è mitigato o dalla presenza dei laghi prealpini o
dall'esposizione al sole delle pendici collinari protette dalle correnti fredde.
L'olivo in veneto è coltivato nell'area circostante il Lago di Garda, sulle colline
lessiniche, sui colli Euganei e Berici, fino alla fascia pedemontana del Grappa.
· Caratteristiche degli impianti DOP
Per le suddette aree di coltivazione è stata richiesta, alla CE, la denominazione
di origine protetta D.O.P (Reg. CE 2081/92). Le zone proposte erano: Lago di
Garda (sponda orientale), colli Euganei e Berici, Valpolicella (lessinia) e
pedemontana del Grappa.
Nei disciplinari delle denominazioni DOP vengono definiti diversi punti che
riguardano, in modo particolare:
1) le varietà di olivo presenti negli oliveti, con la precisazione percentuale
della/e varietà
che caratterizza il prodotto;
2) la definizione geografica delle zone per cui viene richiesta la protezione;
3) le caratteristiche di coltivazione;
4) le principali caratteristiche fisiche, chimiche e organolettiche del prodotto.
Le zone tutelate dal disciplinare DOP comprendono quindi oggi la menzione
Veneto Valpolicella
Veneto Euganei e Berici
Veneto del Grappa
Garda Orientale
Il marchio DOP indica un prodotto legato molto strettamente alla zona di
produzione perchè garantisce la sua zona di origine. Gli oli extra vergine,
infatti, non sono tutti uguali:
caratteristiche
sapori
profumi
cambiano a seconda delle regioni di provenienza e inoltre
tutti i procedimenti di produzione devono essere effettuati
nell’ambiente geografico del luogo d’origine. La
Denominazione di Origine Protetta è perciò lo strumento di
tutela di queste tipicità ed è di orientamento per la scelta del
consumatore.
Esso è conferito esclusivamente agli oli extra vergine di oliva
prodotti nel pieno rispetto della tradizione della propria zona
di origine.
· Qualità di olive coltivate e usate in veneto
GRIGNANO o GARGNÀ
Varietà molto diffusa sulle colline lessiniche. Produttività
costante, resistente al freddo e alla rogna. Risulta adattarsi
bene alle nuove forme di potatura. La maturazione è
concentrata e si verifica in genere dopo quella dei Leccino. La
resa in olio è piuttosto bassa ma è compensata dall’elevata
- 4 -
produttività. L’olio è di ottima qualità, se le olive vengono frante in tempi rapidi
dopo a raccolta.
FAVAROL o PERLAROL
Tipica delle colline lessiniche e del lago di Garda. È un olivo
che risente molto dell’alternanza di produzione: se non viene
potata razionalmente tende a fruttificare ogni due anni.
Resistente al freddo e alla rogna, resiste poco alla siccità. La
maturazione è tardiva e scalare. La resa in olio è tra le più
abbondanti (può raggiungere anche il 22%); l’olio è ottimo e
conserva bene le proprie caratteristiche se deriva da olive
raccolte a inizio invaiatura.
CASALIVA o DRIZZAR
È una varietà molto diffusa, soprattutto nell’alto Lago di
Garda, per la costanza di produzione e la buona resa in olio.
Sensibile al freddo e alla rogna, matura tardivamente e in
modo scalare. L’olio è di qualità eccellente.
FRANTOIO
Di origine toscana, è una varietà che si è ben adattata nelle
nostre zone. Poco resistente al freddo e alla siccità, è molto
sensibile alla rogna. E una varietà di buona e costante
produzione; la maturazione è tardiva e scalare.
La resa in olio è buona e l’olio prodotto è di ottima qualità.
TREPP o DROP
È presente in provincia di Verona e nei colli Berici. Resiste
bene al freddo, ma è sensibile alla carie. La produttività
risente del fenomeno dell’alternanza, soprattutto se la pianta
non viene ben concimata e razionalmente potata. La
maturazione è intermedia e scalare, la resa in olio è medio -
alta e l’olio ottenuto ha un gusto delicato.
LECCINO o LECCIO
Di origine toscana, è molto diffusa sul territorio veneto. È
resistente al freddo, alla rogna e all'occhio di pavone. La
maturazione è precoce e concentrata, per cui le sue olive
sono le prime ad essere raccolte e lavorate. La produttività è
costante e la resa in olio è media.
PENDOLINO
Anche questa è una varietà di origine toscana. presente
nell’ordine del 10%. La maturazione è intermedia e
- 5 -
concentrata; la resa in olio è elevata e l’olio che ne deriva ha un gusto delicato.
MAURINO
È di origine toscana ed abbastanza diffusa nella nostra
regione. Resiste bene al freddo e alle nebbie, alla rogna,
all'occhio di pavone. È produttiva e abbastanza costante; la
resa in olio negli anni di carica è piuttosto bassa. La
maturazione è ritenuta precoce; l'olio è apprezzato.
Percentuali varietali di olive previste dal disciplinare DOP,
per l'olio VENETO DOP
VARIETÀ PRESENTI DA SOLE O CONGIUNTAMENTE QUANTITÀ
Lago di Garda, menzione geografica "Orientale"
Casaliva o Drizzar almeno 50%
Favarol, Trepp, Pendolino < 50%
Veneto, menzione geografica "Valpolicella"
Grignan e Favarol almeno 50%
Leccino, Casaliva o Frantoio, Maurino, Pendolino, Trepp o Drop < 50%
altre varietà sperimentali < 10%
Veneto, menzione geografica "Euganei" o "Berici"
Leccino almeno 50%
Frantoio, Maurino, Pendolino, Trepp o Drop < 50%
altre varietà sperimentali < 10%
Veneto, menzione geografica del "Grappa"
Frantoio e Leccino almeno 50%
Grignan, Pendolino, Maurino, Leccio < 50%
altre varietà sperimentali < 10%
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Le zone rosse rappresentano le zone di produzione
LA
PRODUZIONE DELL’OLIO
Raccolta delle olive
●
Brucatura
È la raccolta a mano delle olive direttamente dalla
pianta. Rappresenta indubbiamente un metodo che
preserva al meglio l'integrità del frutto e ne
permette una conservazione più lunga.
Per effettuare la brucatura vengono spesso
utilizzate scale di vario tipo e lunghezza che
permettono di raggiungere le parti più elevate della
pianta. Da tempo, al posto delle mani, si è diffuso
l'utilizzo di piccoli agevolatori manuali, quali pettini
o piccoli rastrelli, che aumentano sensibilmente la
produttività e rendono più agevole la raccolta. Le olive raccolte con la
brucatura si presentano con una bassissima quantità di foglie. Gli oli prodotti
con tale sistema sono generalmente di ottima qualità.
Scuotitura
Per aumentare la produttività e sopperire alla
diminuzione della manodopera, si é avviato un
processo di meccanizzazione della raccolta delle
olive mediante scuotitori del tronco o dei rami, che
provocano il distacco delle olive con la caduta su teli
stesi a terra, o in ombrelli azionati meccanicamente.
Le olive raccolte con la scuotitura si presentano con
un alta presenza di foglie e piccoli rametti. Gli oli
prodotti con questo sistema sono comunque di
ottima qualità.
Bacchiatura
È questa una pratica assai diffusa negli oliveti che
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presentano una dimensione degli alberi tale da rendere impossibile la raccolta
a mano. Le olive vengono fatte cadere mediante l’utilizzo di mazze che
provocano la caduta delle olive su teli o reti stese a terra o in cestoni. Le olive
così raccolte si presentano con una quantità di foglie elevata e buona parte
delle drupe (frutti) sono danneggiate e maculate. Gli oli prodotti da olive
raccolte tramite bacchiatura sono generalmente di mediocre qualità.
Non meno importante al fine di ottenere un olio vergine esente da difetti è poi
anche il metodo di stoccaggio delle olive.
Questa prima fase della lavorazione delle
olive non deve essere sottovalutata, perché
se le olive rimangono troppo tempo sui
rami, o vengono lasciate in terra possono
subire un processo di macerazione,
problematico per la successiva produzione
dell'olio. Per non compromettere la qualità
delle olive, l'ideale è portarle al frantoio
entro 48 ore dalla raccolta. Questo frutto è
talmente delicato che deve essere prestata
molta attenzione anche sul tipo di
contenitore dove vengono conservate. L'ideale è che le olive vengano raccolte
in apposite "cassette areate" in plastica, che queste cassette vengano
conservate lontano da fonti di calore e che le olive vengano "frante" nel giro di
18-24 ore dalla raccolta . Questo garantisce che le olive non fermentino in
modo anaerobico dando origine alla formazione di "alcoli alifatici" che
produrrebbero nell'olio difetti quali "riscaldo" e in casi estremi far si che si
sviluppano muffe.
Da evitare sono i sacchi, dove le olive vengono schiacciate dando luogo a quei
processi che deteriorano irrimediabilmente i frutti. Altro contenitore “proibito” è
la cassetta di legno, supporto facilmente attaccato dalle muffe.
Reti di raccolta delle
olive
LA LAVORAZIONE IN FRANTOIO
●
La produzione dell'olio d'oliva di maggiore importanza si basa su processi di
estrazione esclusivamente meccanici.
Le linee di lavorazione nell'estrazione meccanica differiscono per i metodi usati
nelle singole fasi, pertanto esistono tipologie d'impianto differenti.
Oltre che per le caratteristiche tecniche, gli impianti differiscono per:
• la capacità di lavoro,
• il livello di meccanizzazione,
• l'organizzazione del lavoro,
• la resa qualitativa e quantitativa
• i costi di produzione.
In generale la linea di produzione di un oleificio comprende 6 fasi fondamentali:
- 8 -
operazioni preliminari: hanno lo scopo di preparare le olive alla
1. lavorazione;
molitura o frangitura: Ha lo scopo di rompere le pareti delle cellule e far
2. fuoriuscire i succhi. Il prodotto di questa fase è generalmente indicato con
pasta d'olio;
il termine di
gramolatura: ha lo scopo di rompere l'emulsione fra acqua e olio e far
3. unire le micelle d'olio in gocce più grandi che tendono a separarsi
spontaneamente dall'acqua.
estrazione del mosto d'olio: ha lo scopo di separare la fase liquida,
4. sansa
l'emulsione acqua-olio, dalla fase solida, la . La sansa è composta
dai residui solidi delle bucce, della polpa, dei semi e dai frammenti dei
noccioli. L'emulsione acqua-olio è generalmente indicata con il termine di
mosto d'olio . In realtà il mosto contiene anche un residuo solido, detto
morchia , che resta in sospensione nell'emulsione;
separazione dell'olio dall'acqua: ha lo scopo di separare i due componenti
5. del mosto d'olio. Nel processo si separano le due fasi liquide non miscibili
(olio-acqua di vegetazione) e gran parte delle morchie.
trattamenti finali: hanno lo scopo di separare l’olio dalle particelle rimaste
6. in sospensione. All'uscita dal separatore centrifugo infatti l'olio non è un
prodotto pronto al consumo diretto.
1) OPERAZIONI PRELIMINARI
Prima dell'estrazione vera e propria le olive devono essere preparate con le
operazioni preliminari. Si tratta di operazioni che avvengono fra la raccolta e la
molitura effettuate nel settore iniziale
dell'oleificio. olive con foglie
Cernita
Consiste nella mondatura delle olive per separarle da
terra, rametti e foglie. Questa operazione viene fatta
direttamente in campo oppure, su piccole partite raccolte
a mano, direttamente sul pavimento di un locale
dell’azienda prima della consegna, oppure, in genere
negli oleifici sociali, alla consegna delle olive. La cernita
su grandi partite si effettua con l'uso di vagli statici o
vibranti. In passato si tendeva a lasciare una discreta quantità di fogliame allo
scopo di conferire all'olio il gusto di fruttato.
Pesatura
Viene effettuata nell'oleificio all'atto della consegna. La
struttura della filiera in Italia, costituita per lo più da
piccole aziende olivicole che raggruppano il prodotto in
oleifici sociali o che operano per conto terzi, fa sì che i
quantitativi che arrivano nei diversi frantoi siano
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generalmente di modeste quantità (1-1,5 t al massimo). La pesatura pertanto è
effettuata dopo lo scarico dal mezzo di trasporto in cassette, cassoni o sacchi.
Stoccaggio
Con piccole quantità raccolte integralmente a mano
questa fase si svolge in parte nell'azienda olivicola allo
scopo di raggiungere il quantitativo sufficiente da
consegnare per un ciclo di lavorazione completo. Con
grandi quantità, in genere ottenute con sistemi di
meccanici, le olive raccolte vengono direttamente
consegnate all'oleificio e stoccate in un'area o locale
separati (magazzino), oppure direttamente in uno
spazio antistante alla linea di lavorazione.