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Industriosità opposta a senso di da cinque a dieci anni
inferiorità
Identità opposta a dispersione o Preadolescenza e
confusione di ruoli adolescenza
Intimità opposta a isolamento età giovanile
Generatività opposta a stagnazione Anni della maturità
Integrità dell'IO opposta a la terza età
disperazione
1° STADIO - Fiducia opposta a sfiducia (fase orale
freudiana) 0 - 1 anno
Il bambino supera il problema della sfducia attraverso una
buona relazione con la fgura della madre. La fducia verso la
madre rappresenta per il bambino alla fducia universale, verso
tutto il mondo della realtà che lo circonda. Se la relazione con
la fgura materna si presenta disturbata, il bambino svilupperà
un intenso senso di sfducia che gradualmente si espanderà a
tutta la realtà che lo circonda.
2° STADIO - Autonomia opposta a vergogna o dubbio
(fase anale freudiana) 1-3 anni. In questo stadio il bambino
inizia a fare le sue prime conquiste nelle abilità motorie,
cammina con sempre maggiore disinvoltura ed impara a
correre. Inizia a sperimentare una autonomia. Se i genitori non
ostacoleranno questo processo il bambino si avvierà ad una
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sempre maggiore autonomia, laddove, al contrario, il bambino
accuserà eccessivi divieti perderà la sua naturale inclinazione
all'autonomia, tipica di questa fase e sentirà l'autonomia come
un agente negativo, fonte di forti frustrazioni.
3° STADIO - Iniziativa opposta a senso di colpa - (fase
edipica freudiana) 3/4-5/7 anni. Aumentano le opportunità di
comportamento autonomo rispetto allo stadio precedente, le
abilità sono meglio sviluppate ed utilizzate. Il bambino diventa
esplorativo, curioso e osa esperienze precedentemente
impensabili. Se i genitori accetteranno questa nuova
situazione ci sarà una soluzione positiva alla crisi. Laddove, i
genitori non accetteranno e puniranno le nuove curiosità
(soprattutto quelle sessuali), i bambini svilupperanno un senso
di colpa.
4° STADIO - Industriosità opposta a senso di inferiorità -
(fase di latenza freudiana) 5-10 anni. In questo periodo i
bambini, secondo Erikson, sono particolarmente attratti dal
mondo della Scuola. Desiderano avere successo in questa
nuova esperienza, avere successo negli apprendimenti,
guadagnare la considerazione degli insegnanti e riuscire nella
socializzazione, cioè ad essere accettati dai compagni. Se il
bambino riuscirà a superare queste difficoltà svilupperà un
senso di operosità. LA SENSAZIONE DI ESSERE IN GRADO
DI. Chi non riuscirà a superare queste difficoltà sperimenterà
un drammatico senso di inferiorità ed un sentimento di
Abitualmente gli insegnanti delle
non essere all'altezza di.
scuole primarie possiedono sufficienti competenze e sensibilità
per favorire una positiva determinazione del fanciullo in questo
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delicato passaggio. Laddove si riscontrassero casi veramente e
chiaramente sfortunati è da considerare un possibile cambio di
istituto, valutato con le strutture sociali di riferimento
(psicologo, psicopedagogista).
5° STADIO - Identità opposta a dispersione e confusione
di ruoli - (fase genitale freudiana) preadolescenza e
adolescenza. Il compito fondamentale dell'adolescente in
questa fase è conquistare la propria identità. E' noto che
l'adolescenza è considerata la fase della "crisi di identità". I
genitori non devono adottare comportamenti ambigui con i
ragazzi, relazionando con loro a volte come se fossero bambini
e a volte come se fossero adulti. I genitori dovrebbero
osservare l'evoluzione rapida del fanciullo investito dalla
tempesta ormonale tipica di quel periodo e adeguare il modo
di rapportarsi con lui armonizzandolo ai cambiamenti stessi.
Quando i genitori non adottano comportamenti ambigui e
disorientanti nei confronti dell'adolescente e assecondano con
opportunità, equilibrio e amore le microfasi di questo periodo, i
ragazzi potranno ricevere un aiuto fondamentale e conquistare
la loro identità.
6° STADIO - Intimità opposta ad isolamento - età
giovanile
Il giovane avverte la necessità di una relazione intima
appagante che può trasformarsi in una relazione stabile e
duratura, sia come unione tra sessi opposti (amore, passione,
progetto di vita), sia come non di coppia (amicizia). Chi non
riuscirà a vivere questo profondo senso di intimità, sentirà un
forte senso di isolamento e solitudine. 10
7° STADIO - Generatività opposta a stagnazione - la
maturità
In questa fase la crisi che la persona è chiamata a superare
riguarda la procreazione. Procreazione non intesa solo in senso
letterale; considerata con una più ampia accezione che
prevede la possibilità di lasciare qualcosa alle generazioni
successive. Come nel caso dell'Insegnante, del ricercatore,
dell'artista, etc. Tuttavia, in questo periodo l'individuo sente
il grande bisogno di procreare, di realizzarsi
professionalmente e di offrire un importante contributo per
educare le nuove generazioni. Chi non avrà successo in questo
sperimenterà un senso di stagnazione, di immobilità e
soprattutto della inutilità riferita alla propria esistenza.
7° STADIO - L'integrità dell'IO opposta a disperazione -
vecchiaia
E' lo stadio nel quale l'individuo, giunto vicino al traguardo
della propria vita, osserva il suo percorso e si guarda indietro
cercando di comprendere se sono stati commessi gravi errori.
Si riflette se si è soddisfatti di come si è vissuto o se bisogna
provare rimpianto per qualcosa che si poteva fare, che non si è
fatto e che è troppo tardi per rimediare. Se il bilancio è
positivo, quando l'individuo non sente forti rimpianti e avverte
un senso di soddisfazione, tutto questo consentirà una
integrità dell'IO. L'integrità dell'IO in questa fase consente di
congedarsi dalla vita serenamente, accettando la propria
morte con una calma emotiva nella consapevolezza che il
viaggio è stato bello, gli obiettivi sono stati realizzati e rimane
l'ultima fase senza rimpianti e rimorsi. 11
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PEDAGOGIA
“Si vorrebbe sapere in poche e chiare parole che cosa è questo Metodo Montessori. Se si
abolisse non solo il nome, ma anche il concetto comune di ‘metodo’ per sostituirvi un’altra
indicazione, se parlassimo di un ‘aiuto affinché la personalità umana possa conquistare la
sua indipendenza, di un mezzo per liberarla dall’oppressione dei pregiudizi antichi
sull’educazione’, allora tutto si farebbe chiaro. E’ la personalità umana e non un metodo di
educazione che bisogna considerare: è la difesa del bambino, il riconoscimento scientifico
della sua natura, la proclamazione sociale dei suoi diritti che deve sostituire gli spezzettati
modi di concepire l’educazione ...”
(M. Montessori, “La formazione dell’uomo”. 1950)
IL BAMBINO E LA PRIMA FORMAZIONE DELL’IDENTITA’: IL
“METODO EDUCATIVO” DI MARIA MONTESSORI
È merito di Maria Montessori se esiste una pedagogia italiana
nel mondo. Medico di formazione positivistica, chiamata ad
occuparsi di bambini anormali presso la clinica psichiatrica
dell'Università di Roma, ben presto si rende conto che la
psicologia sperimentale dispone di strumenti di osservazione
che essa impiega con proftto per le sue misurazioni di
laboratorio, ma di cui trascura le potenzialità educative di
recupero
Così trasforma i test in strumenti di sviluppo e trasferisce
l'osservazione dal laboratorio all'interno della scuola, che
modifca radicalmente in un ambiente adatto per la libera
espressione delle tendenze naturali dell'infanzia. È la nascita
della Casa dei Bambini laboratorio didattico di un originale
modello di scuola dell'infanzia. I suoi interessi si rivolgono, fn
dai primi anni di studio, alle discipline scientifche e
matematiche. È la prima donna, dopo la laurea conseguita, ad
esercitare in campo medico. 13
Nel 1898 partecipa al primo "Congresso pedagogico italiano",
dove espone i risultati del suo lavoro pedagogico presso la
clinica psichiatrica romana. La sua tesi, sostenuta con forza e,
soprattutto, confortata dai dati sperimentali del suo lavoro, è
che il soggetto anormale richiede un intervento che sia
prevalentemente educativo e non medico, tale da perseguire
come scopo non solo la "cura" e "l'assistenza", ma la
modifcazione complessiva della sua personalità. Il 6 gennaio
1907 apre la sua prima Casa dei bambini: per la storia del
pensiero pedagogico va detto che segna un momento
fondamentale della pedagogia del Novecento. Al bambino
ludico di Frobel, la Montessori accosta l'idea del bambino
laborioso per il quale crea una scuola nuova, che rompe in via
defnitiva ogni ponte con la tradizione dell'asilo infantile, luogo
di custodia, per proporsi istituzionalmente come scuola
dell'infanzia. La Montessori non ha dubbi che la pedagogia
richieda un rinnovamento profondo in direzione scientifca, così
come è convinta che l'introduzione della scienza in campo
educativo postuli un'osservazione obiettiva del soggetto, che
deve essere conosciuto per essere adeguatamente educato.
Oggetto dell'osservazione non è il bambino studiato in
laboratorio, ma deve essere il bambino riscoperto nella sua
autenticità e, dunque, il bambino che non solo non si rivela
nella situazione artifciale del laboratorio, ma che neppure può
manifestarsi nella scuola, dato che quest'ultima ne reprime
con i propri metodi costrittivi ogni espressione di spontaneità.
"La psicologia infantile, in se stessa - asserisce la Montessori –
non può avere scoperto i caratteri naturali e quindi le leggi
psicologiche che presiedono nella crescenza infantile, perché
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nella scuola esistono condizioni di vita così anormali da far
risaltare i caratteri di difesa e di stanchezza, invece di rivelare
l'espressione di energie creative che aspirano alla vita". Le
condizioni metodologiche del rinnovamento scientifco
dell'educazione vanno dunque ricercate nella predisposizione
di condizioni di vita scolastica che siano tali da consegnare
all'osservazione obiettiva l'alunno autentico, l'alunno liberato
dalle deformazioni prodotte dalla disciplina e dalle inibizioni
dell'ambiente scolastico tradizionale. La Montessori rovescia
così uno dei cardini su cui si era basata la pedagogia
scientifca dell'ultimo Ottocento. Non è certo la scienza ad
edifcare la scuola nuova, ma è il rinnovamento della vita
scolastica, attuato in funzione della libertà dell'alunno, che
pone le premesse per una nuova scienza dell'infanzia. Tutto
l'armamentario della psicologia sperimentale va pertanto
riconsiderato nelle sue funzioni: non solo deve passare dal
laboratorio alla scuola, ma deve trasformarsi da strumento di
osservazione e di misurazione dei livelli di sviluppo sensoriale
e mantale, in strumento educativo e dunque di trasformazione
della personalità infantile. Il nucleo centrale della psicologia
infantile disegnato dalla Montessori nasce nei primi due anni di
attività della Casa dei Bambini. All'immagine tradizionale del
bambino che è tutto gioco e immaginazione , si va sostituendo
sotto i suoi occhi l'idea di un bambino concentrato,
disciplinato, calmo, severamente impegnato nel suo lavoro,
capace di giungere alla conquista esplosiva della scrittura e
della lettura già in età prescolastica. È bastato sottrarre il
bambino alle influenze negative dell'adulto, alle inibizioni e
repressioni del suo bisogno di attività e, quindi, collocarlo in un
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ambiente adatto, costruito in ragione delle sue possibilità
d'azione, perché si rivelasse l'autentica natura dell'infanzia ,
quella cioè di un soggetto dotato di una straordinaria energia
creativa e di insospettate potenzialità di sviluppo. È la scoperta
del segreto dell'infanzia, la scoperta del bambino psichico, che
non richiede la semplice custodia dell'asilo tradizionale, ma
invoca spazio per liberare le proprie potenzialità creative nella
costruzione della propria personalità. È quanto consente alla
Montessori di occupare un posto di primo piano nell
apedagogia del Novecento, per l'istanza che pone di una
scuola istituzionalmente riservata all'infanzia ed alla sua prima
educazione. Gli elementi che caratterizzano il metodo della
Montessori sono : l'ambiente speciale della casa, costruita a
misura del bambino, la maestra umile e il materiale scientifco.