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Estratto del documento

“Che pudore può mostrare una donna con l’elmo in testa, che abdica al suo sesso? L’attira

la forza, e pure diventare uomo non vorrebbe, sapendo quanto breve è il piacere nel maschio”.

L’autore rimproverava alla donna anche la sfrenata lussuria, la superbia, la crudeltà e l’importanza

da essa attribuita solo alla bellezza esteriore. Queste, infatti, erano cariche di gioielli e truccate

emergere usavano l’avvenenza fisica. Le donne “nell’età del ferro” avevano

eccessivamente e per

come valori il vizio e la ricchezza. Erano egoiste, crudeli e lussuriose. Alcune si spingevano

addirittura ad uccidere i figliastri per godere di tutte le ricchezze del marito o a bere particolari

pozioni per divenire sterili e non avere così il ventre sformato da una possibile gravidanza. Un

altro aspetto negativo a cui esso legava la sfera femminile era quello della superstizione e della

magia. La donna non esercitava più i doveri che gli spettavano e pretendeva di avere un potere

sull’uomo, per sentirsi padrona della situazione, tiranneggiando l’amante o il marito o

tormentando il pretendente infelice.

“Nullam inuenies quae parcat amanti ardeat ipsa licet, tormentis gaudet amantis et spoliis;

igitur longe minus utilis illi uxor, quisquis erit bonus optandusque maritus.”

(VI vv. 207 - 210)

“Non ne troverai una che rinunzi a tormentare chi l’ama. Anche se lei ne è innamorata,

godrà a torturarlo, a spogliarlo. E più il marito sarà amorevole e buono, meno, meno assai gli

varrà la moglie.”

“indignatio” era legata all’eros, ma anche alla donna come membro di una famiglia. Per

La sua

rappresentare la dissolutezza della società in qui viveva citò alcuni esempi di lussuria e di vizi,

definita ”prostituta imperiale”. Questa non esitava a lasciare il palazzo

come quello di Messalina

mentre il marito dormiva per saziare le sue voglie. Evocò Messalina come un caso estremo di

lussuria ma anche come esempio di ciò che l’uomo è destinato a subire con il matrimonio.

scrisse la satira per far desistere l’amico postumo da prendere moglie e

Giovenale, infatti,

convincerlo per saziare le sue voglie, a portarsi a letto un ragazzino che almeno non litigava, non

voleva regali e non si lamentava dello scarso ardore dell’amante.

“Certe sanus eras,uxorem.Postume, ducis? […] aut si de multis nullus placet exitus, illud

nonne putas melius, quod tecum pusio dormit? Pusio, qui noctu non litigat, exigit a te nulla iacens

anele.”

illic munuscula,nec queritur quod et lateri parcas nec quantum iussit –

(VI vv. 27. 32 36)

“Io ti credevo saggio: eppure, postumo mio, prendi moglie! […] Ma se fra tanti modi non

v’è il suicidio che cerchi, non ti sembra preferibile in ogni caso portarti a letto un ragazzino? Di

notte non bisticcia, non vuole regalini per giacerti accanto, non si lamenta se risparmi i lombi, se

non ansimi quando lui vorrebbe.”.

L’autore divenne misogeno probabilmente a causa di qualche ferita d’amore o in generale per una

nei confronti dell’altro sesso. E’ probabile anche che esso prediligesse l’altro versante

disillusione

dell’inclinazione sessuale.

Lo scopo della satira fu quello di restituire il senso del male ad una società che ne aveva perso la

cognizione ed esibiva il vizio come una moda. Criticò il lusso e le culture orientali arrivate a

Roma e a causa anche delle quali era impossibile stabilire un rapporto armonioso tra uomo e

donna. Carico di delusione e amarezza ricercò soluzioni alternative, prima fra tutte quella

dell’omosessualità. L’emancipazione della donna fu sicuramente un elemento che causò

l’“indignatio” di Giovenale ma anche un tassello che compone tutto il disaggio nei confronti

dell’evoluzione dei costumi. 6

Sociale

Virginia Woolf “ A room of one’s own”

th

Virginia Woolf was a 20 century woman novelist. She was born in

Victorian age and she faced the moral and social chaos of that

contradictory age. She made many efforts to find a place where to

write and to over come the influential men of that time. Virginia

managed to assert herself only after the death of her father, Leslie

Stephen, who was a great literary critic and personified the power of

patriarchal Victorian culture. The price for this emancipation was

high in fact her health and her mental stability were compromised.

Virginia was timeless a genius without sex. In fact we can say that

the artist belongs to the sublime and is the mediator between the

divine and mortals. She was a split woman with an often confused

sexual identity and she was aware of the reality of woman of their,

Virginia Woolf psychological and cultural isolation. For these reason the volume of

essays called “A room of one’s own” was published in 1929. In these essays the writer analyzed

what was missing in a woman to be a complete artist describing the social and cultural difficulties.

She wondered why in a period, like the Elizabethan, fertile from cultural point of view there were

no woman writers. This because the women in that time had few rights. The narrator considering

the poetry of some women in the Elizabethan age found that the anger toward the men and their in

security darkened their writing and prevented their brilliant thoughts.

Woolf in this work examined the role of the woman in literature and

how the men considered the female figures in their book. The third essay

is the most important and famous of the volume. In this book she said

that if Shakespeare had had a sister, Judith, with the same talent she

wouldn’t have achieved his fame. The author invented the story of

Judith to explain that she wouldn’t have had the some reputation of her

brother. She couldn’t have attended school because she had to stay home

to get the chares, she loved to read and write but could only write a few

books in secret. As a woman she was excluded from the world of art and

literature, she didn’t have a room for herself where to study read or just

think. In fact Woolf thought that a room of one’s own and five hundred Copertina di “A room of

pounds a year were the fundamental requirements for a woman to be one’s own” (1929)

independent and free from all moral and social blackmail. Judith loved

the theatre and her dream was to be an actress but in Elizabethan age also the female roles were

she couldn’t even choose her husband. Judith parents, in fact,

performed by men. As a women

chose a man for her and a night she ran away. Nick Green, actor-manager, took pity on her and

married her. She found herself pregnant and killed herself. Judith’s story is the story of a woman

who can’t be free to choose her life. She lived an unhappy existence because she couldn’t fulfil

her dreams due to the society of the time. The sixth essay is also very important. Here Woolf

mind the male part is the

presents the theory of the androgynous. She explains that in men’s

dominant, while in woman’s mind the female part is dominant. In the artist there is the perfect

state, in this the two parts live in harmony together. This volume of essays was very important,

Virginia Woolf wrote this book to say that in Elizabethan age as well as in Victorian age, where

she lived, the two sexes had different opportunities. “A room of one’s own” can be considered a

milestone in the history of feminism and this represents also the idea that the women of today are

and will always be moral debtors to those of yesterday. 7

STORIE

La discriminazione, che accompagna la donna, deriva da fattori sociali e ambientali ma soprattutto

dalla diversità fisica e psicologica dei due sessi e dall’impossibilità dell’uomo di capire realmente

cosa sente e vuole la donna, la visione che la donna ha di se stessa, infatti, è molto diversa dalla

visione che ne ha l’uomo.

La Donna che racconta se stessa

Un’Altra Donna

Titolo Originale: Another Woman

Paese: Stati Uniti

Anno:1988

Durata: 84min

Genere: drammatico

Audio: sonoro

Colore: colore

Regia: Woody Allen

Sceneggiatura: Woody Allen

Personaggi e Interpreti:

Gena Rowland: Marion Post

Mia Farrow: Hope

Ian Holm: Ken

Blythe Danner: Lydia

Ena Hackman: Larry Lewis Locandina del film

Martha Plimoton: Laura “ Un’altra donna”

“Un’Altra rappresenta la situazione della

Donna” donna ormai emancipata e della conseguente

crisi interiore che essa sente dopo aver concentrato la sua vita al successo professionale, lasciando

da parte la sfera sentimentale.

In questo film Woody Allen mette in scena la storia di una donna cinquantenne, professoressa di

filosofia. Questa per scrivere il suo ultimo libro prende in affitto un appartamento a New York. A

un’anomalia

causa di architettonica, in questo luogo dedito alla scrittura, riesce a sentire le

psichiatra, il cui studio si trova nell’appartamento vicino.

confessioni che i pazienti fanno a uno

Essa cerca di non sentire fino a quando per caso ascolta la conversazione di una donna, Hope, la

quale è ansiosa, tormentata e in avanzato stato di gravidanza. Marion sentendo le parole della

inizia un’analisi di sé.

donna, è presa dalla tristezza e inconsapevolmente Si rende conto di tutte le

come, per esempio, l’aborto

occasioni mancate o rifiutate, che ci sono state nella sua vita,

volontario. Essa riesce ad analizzare anche i rapporti tormentati che ha avuto da sempre con gli

quello con il padre e con il fratello, la relazione con il suo professore, l’amore con Larry,

uomini:

al quale aveva rinunciato, e infine il rapporto inesistente con il marito Ken. Marion scopre anche il

legame che si è creato tra il marito e la sua amica Lidya.

La protagonista ha infine la possibilità di incontrare Hope, la vede come una donna con problemi

e frustrazioni ma decisa a mettere al mondo il figlio che porta in grembo. Questa donna da molta

importanza ai sentimenti e alla maternità, al contrario di Marion, la quale ha sempre condotto una

vita fredda e celebrale che l’ha portata solo al successo. La protagonista prende da Hope la forza

per andare avanti e ricominciare tutto da capo, ponendo fine al suo matrimonio e al suo libro. 8

In quest’ultimo un personaggio ha il nome di Larry, il cui ricordo la fa sentire ancora intensa e

con la frase “ E mi chiesi

viva. Woody Allen decide di terminare il film, infatti, se un ricordo è

qualcosa che hai o qualcosa che hai perduto”, “ la prima volta dopo tanto tempo mi sentii

placata”, pronunciata dalla stesa protagonista, questa frase, sicuramente rappresenta

l’allontanamento di Marion dalla sua vita attuale e l’impegno di dare importanza ad alcune

sensazioni, ritrovate nel passato, per cercare il proprio equilibrio interiore.

TEMPO

Il tempo della storia è quello del racconto non sono uguali, il tempo del racconto, è, infatti,

quest’ultimo viene bloccato dai pensieri della

maggiore di quello della storia, in quanto

protagonista e da numerosi flashback dove essa rivede i ricordi che hanno tormentato la sua vita.

In conseguenza a questi momenti di pausa e di ricordo il tempo del racconto ripercorre in pochi

giorni, la vita di Marion da quando è studentessa a quando compie cinquanta anni. Questi ricordi

spesso sono posti in corrispondenza del confronto tra passato e presente: per esempio, nel suo

colloquio con Hope, lei afferma che avrebbe voluto avere un bambino, nella sequenza successiva

viene, invece, rappresentata la scelta del suo aborto volontario in quanto il bambino avrebbe

ostacolato la sua nascente carriera.

LUOGHI un’importanza fondamentale in quanto è simbolo dell’interiorità

Anche il luogo nella storia ha

della protagonista. Le scene si svolgono, infatti, in ambienti chiusi: la casa dove scrive, quella

dove abita, quella del padre o i locali pubblici. I luoghi chiusi rappresentano la tensione della vita

di Marion. E’ come se la stessa si sentisse soffocare dalla realtà che si è costruita e vuole ricercare

le sensazioni che la rendevano viva. L’unico luogo aperto, infatti, è quello dove avviene il bacio

con Larry.

SUONI

I suoni hanno grande rilevanza nella visione narrativa. L’analisi che Marion inizia è, infatti,

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